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Categoria: Random

Operazione Lam Son 719

1971. Forze sudvietnamite avanzano nella fase iniziale dell’operazione Lam Son 719. (foto Texas Tech University Collezione Pike va002287)

Operazione Lam Son 719

1971. Vietnamizzazione all’esordio: un costoso passo falso

Tratto dall’articolo pubblicato sul mensile Storia & Battaglie n.248, ottobre 2023, Luca Poggiali editore, Vicchio (Firenze)

Prologo:

L’operazione Lam Son 719, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere una puntata offensiva sudvietnamita in Laos, per tagliare le linee di rifornimento nordvietnamite dirette al Sud lungo la Pista di Ho Chi Minh, riveste una particolare importanza nello svolgimento della guerra del Vietnam, per diversi motivi. Anzitutto è stata la prima importante operazione offensiva terrestre avviata nella seconda fase della guerra del Vietnam, a ritiro americano già in fase avanzata e coinvolgimento cambogiano in fase altrettanto avanzata. Poi perché sarebbe stato il primo vero test sul campo del cosiddetto processo di “vietnamizzazione” del conflitto, cioè con l’esercito sudvietnamita a farsi carico delle operazioni di combattimento, lasciando progressivamente agli americani solo l’appoggio aereo (anch’esso comunque in diminuzione), il supporto logistico e una presenza di consiglieri sempre più limitati al ruolo di ufficiali di collegamento con l’aviazione tattica americana, per guidarne da terra gli interventi a favore dei sudvietnamiti. Il risultato non fu proprio quello atteso, come vedremo.

Se pareba boves – Una prospettiva moderna dell’Indovinello Veronese

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Se pareba boves – Una prospettiva moderna dell’Indovinello Veronese

Chiunque abbia il piacere di approcciarsi alla filologia romanza ed italiana, andando dunque ad analizzare, per diletto o per maggior intento, le prime testimonianze scritte del volgare italiano, andrà sicuramente ad imbattersi nel celebre indovinello veronese. Il documento, scoperto da Luigi Schiapparelli nel 1924 in circostanze che sarà nostra premura approfondire, ha una datazione incerta, da collocarsi nella prima metà del IX secolo. È stato ampiamente considerato come il primo vero documento in lingua volgare italiana, una dicitura a dir poco coraggiosa se si considera l’assetto delle letterature romanze generali, il cui avvio consapevole, e che si discosti dall’uso formulario e burocratico per abbracciare l’intento puramente letterario, non vede significativi sviluppi prima del secolo XI. Il presente lavoro, che si colloca su un livello di ricerca puramente teorico ed esplicativo, tramite anche l’impiego di un codice linguistico di livello pressoché accademico, si premura di portare a compimento una puntuale analisi linguistica del documento, con l’adozione di una prospettiva diacronica e orientata sull’intero panorama romanzo, per ricostruirne la storia, le implicazioni e le influenze, e determinare se sia effettivamente un documento volgare a tutti gli effetti o meno. L’interesse da me riversato sul presente argomento di studio si basa principalmente sul carattere ampio di dibattitto attorno al presente frammento, volendo dunque chiarire la realtà filologica di questo documento in forza degli studi sin ora presentati sul campo filologico.

Dr. James Bruce | Intelligence Analysis – Past, Present and Future | Intelligence & Interview N.42 | Giangiuseppe Pili

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I’m honored, delighted, and humbled by all the knowledge shared in this interview. Like many of us, I first James Bruce in his writing, from RAND reports to book chapters and papers. When I contacted him, I wanted to share my gratefulness for his seminal work on the epistemology of intelligence, because of my long-lasting interest in that almost esoteric (but crucial, I believe) topic. We had a deep conversation on intelligence analysis, the intelligence profession, and the conceptual understanding of intelligence from that moment on. As in all the best and deep conversations, there is a margin for different opinions, boosting further insights and deep thoughts. There will be so much reflection to be awed for all of our readers who will read the interview. Dr. Bruce has an outstanding position for covering so many topics at such a detailed level to be difficult to be matched, impossible to surpass. Although I try to be as grateful as I can be to all who enriched my knowledge, I can only publicly reinforce my deep appreciation for James Bruce’s interview, knowledge, experience, and all the thoughts he put into his conversations. His work and thought should definitely be an example, an inspiration for younger scholars and, more broadly, all who think human knowledge is crucial for the progress of civilization and meaning. In this very respect, James Bruce is absolutely a deep thinker. These words must be understood in the best way, as all our readers will immediately discover reading this interview. We covered crucial topics from intelligence analysis, its future as well as the epistemology of intelligence. It is then with my distinct pleasure to publish the interview on Scuola Filosofica – for those who don’t know it yet; it is one of the leading cultural blogs in Italy. In the name of Scuola Filosofica Team, our readers, and myself, Giangiuseppe Pili, James: thank you!


1# Hi James Bruce, let’s start from the basics. How would you like to present yourself to our national and international readers?

Hello, Gian, and thank you for the opportunity to discuss analysis!  To start with a caveat:  These interview responses are my own personal views, and they do not reflect the positions of the Central Intelligence Agency, the US government, or the RAND Corporation.

I am a retired intelligence analyst with 24 years’ experience at CIA.  While there, I worked on a variety of substantive issues and also some methodological ones.  With Ph.D. in hand and 10 years’ teaching experience in academe when I entered the Agency, I still had much to learn on my path to becoming a professional analyst.

My early career focus was on the Soviet Union, and I published a very controversial (then classified) paper in 1983 on civil unrest in the USSR.  It described and successfully forecast growing political instability in the Soviet system due to a breakdown in the social contract between the governing Communist Party (CPSU) and the population that was growing increasingly restive with the regime’s authoritarianism and unfulfilled promises.  That quantitative study of demonstrations, strikes, riots, and political violence revealed a tip-of-the-iceberg change afoot in the Soviet political culture across its 11 time zones that the KGB couldn’t curtail by force alone.  The collapse of the Soviet Union on Christmas Day in 1991 was seen by some as a US intelligence failure.  While that fateful day wasn’t specifically predicted, a few analysts had reported the early signs of imminent system failure and, by 1990, CIA had its demise pretty well in hand.  Gorbachev’s rule was becoming increasingly precarious.  Today Putin may be riding a similar tiger.

Leggere i Nobel alla letteratura – IVAN BUNIN

 

Di recente, parlando con il Master Chief di ScuolaFilosofica.it, Giangiuseppe Pili, è emerso che nel sito scarseggiano recensioni di libri scritti da russi. Indagando su questa curiosità, la conversazione si è defilata facilmente sulle idee personali circa la caratura delle varie letterature continentali, e da ambe le parti, ogni tanto, son partite scorribande di convinzioni individuali volte ad arrembare la solida nave delle convinzioni dell’altro.

Leggere i Nobel alla letteratura – J.M.G. Le Clézio

Un retaggio degli sciagurati studi tecnici della mia formazione scolastica è certamente la statistica.

In realtà, il tentativo di avvicinarmi al vero, attraverso numeri e percentuali, non può essere considerato del tutto in discordanza con un’attività riflessiva estremamente fervida. Anzi, proprio la vivacità della mente è la naturale conseguenza di tutta la formazione umanistica e filantropica che è successa a quella scolastica.

Esiste un campo nel quale la matematica, la scienza dei numeri, si prefigge dall’inizio alla fine l’obiettivo di risalire la verità. Qua non c’è sorte che interferisce nella ricerca e nel risultato, il calcolo domina su ogni altra componente. Se poi alla scienza si affianca la fantasia, allora si ha a che fare con una materia eccelsa, difficilmente declassificabile. Parlo degli scacchi, attività che non poteva non entrare nella mia vita.

– Un’equazione non significa niente per me a meno che non esprima un pensiero di Dio –

Srinivasa Ramanujan

[Segnalazione] Ai Confini della Contraddizione

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Ai confini della contraddizione, di G. Barzaghi, M.E. Cerrigone, N. Cusano, F. Perelda, S. TagliagambeC.A. Testi, Edizione InSedicesimo, Savona, 2021.

Tommaso d’Aquino, Pavel Florenskij ed Emanuele Severino, pur avendo nella contraddizione un nucleo speculativo comune, non si erano mai incontrati al medesimo crocevia. Infatti, per quanto il pensiero tomista e quello severiniano si sono rivolti da subito attenzioni e critiche reciproche, l’interesse di questi due filoni per il filosofo russo è praticamente nullo.

Samantha Newbery | Intelligence, Interrogation and Torture | Intelligence & Interview N.23 | Dr Giangiuseppe Pili

Intelligence & Interview #23 approaches one of the most controversial ethical topics of intelligence and intelligence studies. Yes, I mean the blurred limit between interrogation and torture. In particular, torture is conceived as part of interrogation. Interrogation does not imply torture, theoretically and practically; however, torture is sometimes used as a tool for interrogators within intelligence contexts. This is true for totalitarian regimes, which do not have to justify their systematic use (though restrictions can be in place). This is sometimes the case for democracies. Even after Cesare Beccaria’s masterpiece, we are still debating if torture can be a tool for interrogators. Few scholars are now more familiar with this crucial topic than Dr Samantha Newbery, Reader at Salford University (Manchester).

Gli intelligence studies tra Italia e il mondo Angloamericano

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Caligiuri M., Pili G., 2020, Intelligence studies – Un’analisi comparata tra l’Italia e il mondo anglo-americano, Soveria Mannelli: Rubbettino.


Il segreto dell’intelligence direttamente dalle analisi del mondo angloamericano. Dalla teoria dell’intelligence al suo modello, un saggio esplorativo e per la prima volta presentata al panorama italiano un’analisi dell’intelligence tra USA, UK e Italia. Gli intelligence studies tra Italia e resto del mondo vengono qui dettagliatamente presentati in modo chiaro, informato e incalzante dai due autori, professor Mario Caligiuri, massimo esperto di intelligence in Italia e oltre, e Dr Giangiuseppe Pili, prolifico autore a livello nazionale e internazionale. Gli autori offrono una prospettiva unica e comparativa sull’intelligence tra l’Italia, gli USA e UK mettendo in rilievo le tematiche, gli autori, gli studiosi e i modelli dell’intelligence tra due continenti e due concezioni del mondo. Una ricerca appassionata, documentata e illuminante per portare al lettore italiano le affascinanti sfaccettature della massima ricerca mondiale sulla natura e sulle cause dell’intelligence. Una intrigante ricostruzione, unica per prospettiva e dettaglio, sul mondo scientifico dell’intelligence internazionale. Vediamo allora di cosa si tratta.

Sviluppare il pensiero critico con Alexandra Luce

https://fr.m.wikipedia.org/wiki/Fichier:Athene_noctua_(portrait).jpg

Sono estremamente contento di pubblicare la traduzione dell’intervista con Dr Alexandra Luce, fondatrice di Acuity Development, esperta di critical thiking (pensiero critico) e creative thinking (pensiero creativo). Il pensiero critico e creativo sono parole chiave nel mercato del lavoro e nell’attività quotidiana di impresa. Eppure, in realtà, poche persone comprendono pienamente di cosa si tratta, la loro importanza, e come si insegnano. Io stesso sono un follower della newsletter di Acuity Development, che è sempre interessante e perspicace, con molti stimolanti suggerimenti. Qui offriamo anche una guida per imparare ad applicare il pensiero critico alle ipotesi, cortesemente fornitaci direttamente da Alex “Guida alle ipotesi“. Così, è un mio personale piacere pubblicare questa traduzione su Scuola Filosofica. Nel nome del team di SF, dei nostri lettori e di me stesso: Dr Luce, grazie!


1. Come ti vorresti presentare ai lettori italiani e a Scuola Filosofica?

Alexandra Luce ha una grande passione nell’insegnare alle persone come portare al livello successivo il loro pensiero critico e creativo. E’ la fondatrice di Acuity Development Inc.. Alex lavora continuamente per studiare e sviluppare strumenti pratici che possano aiutare le persone ad ottenere il meglio dal loro pensiero. Alex ha sviluppato corsi di livello magistrale per istituti in Nord America, tra cui la Royal Military College del Canada. Ha una laurea maturata all’Università di Toronto, mentre la sua specialistica (MPhil) e dottorato (PhD) all’Università di Cambridge. Vive a Montreal, insegna online, e ama viaggiare.