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Tag: Filosofia di James Bond

Il mio nome è Bond, James Bond!

Interessato alla filosofia del cinema?

Pili G., (2019), Anche Kant amava Arancia Meccanica – La filosofia di Stanley Kubrick, Pistoia: Petite Plasiance


Goldfinger: Buona sera, 007!

Bond: Io mi chiamo James Bond!

(…)

G: Anche io ho un giocattolo nuovo, ma ampiamente più pratico. Lei ha davanti a sé un laser industriale il quale produce un tipo straordinario di luce che non esiste in natura. E’ in grado (…) a distanza ravvicinate di tagliare del metallo massiccio. Ora le mostro!

B: Lei si aspetta che io parli?

G: No, mi aspetto che lei muoia!

Goldfinger

Bond: Si, questa è la mia seconda vita.

Blofeld:Si vive solo due volte, James Bond.

Si vive solo due volte

 

James Bond è un personaggio inventato dallo scrittore Ian Fleming (1908-1964) la cui fama è dovuta principalmente alle trasposizioni cinematografiche che hanno visto attori come Sean Connery e Pierce Brosnan tra i vari interpreti. In questo articolo ci contreremo soprattutto nella disamina del personaggio di Bond e della sua evoluzione, senza entrare necessariamente nella disamina tecnica e particolareggiata di tutti i film.

Va detto che si tratta di una saga abbastanza diversa da quelle che ormai il cinema-televisione degli ultimi vent’anni ci ha abituato a vedere. Infatti, il cinema si è sempre più avvicinato al piccolo schermo e il piccolo schermo al grande: la struttura a soap opera è diventata comune. Serie come House of Cards sarebbero potute comparire tranquillamente al cinema, sia per durata sia per qualità registica, mentre film come la saga di Twilight sono già pensati per riproduzioni su schermi (di qualsiasi tipo) di piccola dimensione. Ma James Bond non nasce come Il signore degli anelli o Guerre stellari, cioè saghe pensate per essere tali.