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Tag: punizione

Ti punisco perché sì …

La teoria retributiva della pena afferma che è giusto punire qualcuno perché e solamente perché se lo merita; dunque è giusto punire chi trasgredisce poiché ha trasgredito. Ad essa si oppone la teoria consequenzialista, secondo la quale il trasgressore deve essere punito in virtù delle conseguenze positive della pena per l’individuo punito (ad esempio, in termini di rieducazione) o per la società (rinforzo della norma, comunicazione ed esempio, deterrenza etc.).

Siamo forse degli inflessibili punitori?

L’ipotesi per cui vi sarebbe un’avversione universale verso colui il quale viola una norma morale, motivante di per sé lo spettatore all’atto punitivo, non avrebbe una reale validità empirica. Uno studio elegante e finalmente ecologico, pubblicato su Plos One con l’accattivante titolo “Choosy Moral Punishers” da Clavien et al., porta dell’evidenza empirica contraria all’ipotesi di un impulso universale a punire il trasgressore, necessario e sufficiente a motivare la condotta punitiva.