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Autore: Wolfgang Francesco Pili

Sono nato a Cagliari nell’aprile del 1991. Ho da sempre avuto nelle mie passioni, la vita all'aria aperta, al mare o in montagna. Non disdegno fare bei trekking e belle pagaiate in kayak. Nel 2010 mi diplomo in un liceo classico di Cagliari, per poi laurearmi in Lettere Moderne con indirizzo storico sardo all'Università degli studi di Cagliari con un'avvincente tesi sulle colonie penali in Sardegna. Nel bimestre Ottobre-Dicembre 2014 ho svolto un Master in TourismQuality Management presso la Uninform di Milano, che mi ha aperto le porte del lavoro nel mondo del turismo e dell'accoglienza. Ho lavorato in hotel di città, come Genova e Cagliari, e in villaggi turistici di montagna e di mare. Oggi la mia vita è decisamente cambiata: sono un piccolo imprenditore che cerca di portare lavoro in questo paese. Sono proprietario, fondatore e titolare della pizzeria l'Ancora di Carloforte. Spero di poter sviluppare un brand, con filiali in tutto il mondo, in stile Subway. Sono stato scout, giocatore di rugby, teatrante e sono sopratutto collaboratore e social media manager di questo blog dal 2009... non poca roba! Buona lettura

Letteratura latina e il cristianesimo delle origini

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Leggi la scheda su La letteratura latina in cinque capitoli storici


[Originariamente pubblicato in data 4 giugno 2014]

Con l’editto di Costantino del 313 d.C. si segna una tappa cruciale della storia dell’impero romano d’occidente e non solo: con esso si sancisce per la prima volta una “religione di stato” propriamente detta e pone fine alle persecuzioni verso i cristiani (si rivolgono da questo momento verso chi si rifiuta di convertirsi, cosa che spesso si tralascia di ricordare). Il progressivo estendersi del cristianesimo portò non solo a un nuovo assetto politico e la formazione del clero cristiano, ma anche l’elaborazione di un nuovo assetto letterario. Attraverso il pensiero di tre importanti letterati analizziamo la nascita di questo nuovo assetto programmatico letterario.

Arnobio nacque in Africa intorno alla metà del III secolo d.C. e fu maestro di scuola a Sicca Veneria: convertitosi al cristianesimo in età avanzata, morirà nel 327 d.C.. Delle sue opere ricordiamo l’Adversus nationes, composto di sette libri: fu scritto dopo le persecuzioni nei confronti dei cristiani da parte di Diocleziano, convinto pagano. Nell’opera di Arnobio si nota molto come egli si fosse convertito in età adulta. Egli forza un’aggressività antipagana e sulle inesattezze dottrinali, e su questi due binari egli alterna un linguaggio forbito e di elegante retorica a bizzarre costruzioni fantastiche. I suoi strumenti stilistici erano la sagacia, il senso del ridicolo e la capacità di scoprire flagranti contraddizioni in tutto ciò che andava confutando.

Pedagogia Sociale – Integrazione di Giochi e Interazione Sociale nel Processo di Apprendimento

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1.0 Introduzione

Il testo proposto “C’è gioco e gioco” redatto dalla pedagogista Barbara Zoccatelli e dalla formatrice Angela Palandri vuole dimostrare brevemente come il gioco sia uno dei primi imprinting fondamentali nei bambini sin dalla fascia di età 0-3 anni. Il bambino, infatti, si prepara alla vita giocando, impara ad affrontare le difficoltà di questa e a trovare soluzioni ai problemi che gli si pongono davanti, dapprima sottoforma di gioco, più avanti a partire dall’adolescenza sottoforma di soluzioni pratiche intellettive. È proprio attraverso il gioco che i bambini imparano i propri punti di forza e i propri punti di debolezza: non a caso nei primi anni di vita i bambini sperimentano utilizzando tutto ciò che gli passa sottomano[1], proprio perché sono alla ricerca della propria dimensione. Nella parte successiva del testo le relatrici si soffermano su quali varie tipologie di giochi il bambino ha a disposizione (migliaia) e quali sono dimostrati come i più efficaci, inoltre si soffermano brevemente sul ruolo dell’educatore nei nidi di infanzia.

Appunti di Glottologia: linguistica storica

Originariamente pubblicato in data 30 gennaio 2014

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Leggi Appunti di glottologia storica


Premessa

La linguistica storica, chiamata anche glottologia, è una branca della linguistica generale, che si occupa dello studio delle analogie delle varie famiglie linguistiche, dello studio etimologico delle parole e ancora dei rapporti diacronici presenti fra le parole. Gli strumenti che i glottologi usano in questo campo sono le stesse attestazioni storiche, ma anche gli specifici strumenti della linguistica generale come la fonologia, la morfologia, la sintassi e il lessico. Cerchiamo dunque, attraverso questi appunti, di capire l’evoluzione delle lingue, attraverso esempi e nozionistica.

Soluzionare is the way, votare pure!

« Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.»

Le elezioni sono ormai prossime. La data calda del 4 marzo è dietro l’angolo. E come spesso è accaduto negli ultimi anni, nelle precedenti elezioni e/o referendum, il rischio di astensionismo è veramente alto. Gli elettori paiono scontenti e credono che l’andare a votare non comporterà nessuna differenza; credono che il loro voto non sarà importante.

Itinerario turistico in una delle zone più povere d’Italia – Calasetta e Sant’Antioco

Lasciamo l’Isola di San Pietro, presentata nel precedente pezzo, imbarchiamoci alla volta di Calasetta. Il viaggio dura circa 20 minuti e vi porta in un’altra isola della Sardegna, l’isola di Sant’Antioco, collegata però con un ponte alla terraferma sarda. L’isola oltre diverse spiagge molto suggestive, presenta due comuni: Calasetta e Sant’Antioco. Nel primo vale la pena fermarsi un’oretta per fare una piacevole passeggiata fra le bianche facciate delle tipiche case calasettane. Sant’Antioco invece merita una visita più approfondita. Fondata sui resti della città fenicia Sulki (da qui il nome della provincia “Sulcis”), è proprio dal punto di vista archeologico che merita una visita.

Itinerario turistico in una delle zone più povere d’Italia – Carloforte e Isola di San Pietro

Secondo Giorno

Carloforte ha i suoi ritmi. Svegliatevi con calma e fate colazione: a base di focacce e pizza, o a base delle famose bombe alla crema, preparatevi a visitare un’isola con tante opportunità e attività. L’isola per estensione è la seconda più grande in Sardegna (la 75° nel Mediterraneo): le coste sono a nord alte e rocciose, ricche di falesie e insenature dove nidificano il falco della regina e il gabbiano corso, mentre nella zona meridionale sono basse con delle piccole spiagge adatte alla balneazione.

Carloforte è l’unico centro abitato dell’isola e fu fondato da Carlo Emanuele III, da una colonia di pescatori liguri di Pegli, migrati a loro volta dall’isola di tunisina di Tabarka: ecco perché a Carloforte c’è un vero e proprio melting pot di tradizioni, liguri, sarde e tunisine (quest’ultime si ripercuotono soprattutto nella gastronomia con il famoso cascà vale a dire il cous cous carlofortino). Oggi Carloforte è una vivace meta turistica soprattutto nei mesi estivi, quando il borgo si anima delle folle di turisti, soprattutto italiani.

Itinerario turistico in una delle zone più povere d’Italia – il Sulcis Iglesiente (parte I)

Il territorio italiano è ricco di patrimoni naturali e architettonici spesso non valorizzati al meglio, a volte per motivi economici e politici, altre volte per carenze strutturali legate comunque al primo punto. Tuttavia ci sono eccellenze che non risentono di questa crisi e di questa mancata valorizzazione: si prenda come esempio la bellissima zona attorno ai grandi laghi lombardi, veneti e piemontesi, o si pensi ancora alla Toscana e alle terre brune attorno a Siena.

Sono zone geografiche in cui negli anni si è saputo creare, oltre ad un tessuto produttivo che ha favorito l’economia, anche un sistema turistico che ha potenziato e dato risorse ad una regione già ricca di suo. Come da incipit però, ci sono regioni e provincie, in cui complice un sistema economico secondario e terziario sottosviluppato, il sistema turistico non si è sviluppato al meglio: si pensi alla Sicilia, terra bellissima, ma ancora ben lontana rispetto alle regioni del nord; o ancora, alla Calabria e alla Puglia, terre ricche di patrimoni artistici e di tradizioni immutate nel tempo, ma che a causa di un’arretratezza economica storica, non trova nel turismo le forze sufficienti per risollevarsi. In conclusione, un territorio di vocazione turistica non è sufficiente a far sì che una determinata regione possa vivere solo di quel settore.

Itinerario in Sardegna fra amarcord e attualità

Qualche tempo fa mi sono trovato a rovistare nella cantina di un mio conoscente e ho trovato al mio cospetto un’importante collezione di riviste di quotidiani, ingiallite e dal fascino antiquario. Su di una mi è caduto l’occhio in particolare: si tratta dell’inserto domenicale del Corriere della Sera chiamato “Domenica del Corriere”. In data 24/06/1974 veniva raccontato il resoconto di viaggio di Carlo Mauri, alpinista ed esploratore italiano vissuto fra il 1930 e il 1982 anno della sua morte. L’articolo di Mauri riporta con estrema precisione il resoconto di un’avventura into the wild in uno degli ultimi paradisi italiani, preservati dalla vita pastorale e da una natura ancora poco intaccata dai cambiamenti distruttivi dell’uomo: precisamente nella zona dei territori del Supramonte, caro a Fabrizio de Andrè, ma caro anche alla maggioranza degli escursionisti, alpinisti e vacanzieri di tutto il mondo.