Press "Enter" to skip to content

Autore: Giovanni Ingrosso

Giovanni Ingrosso è nato a Bari il 16 aprile 1953, si è laureato a Pavia in Scienze Politiche indirizzo politica economica, a Torino in Scienze Strategiche e ha conseguito un MBA alla Scuola di Direzione Aziendale, dell’Università Bocconi. E’ autore di diversi articoli, su strategia militare e management, di un libro sull’evoluzione della guerra nel mondo moderno e post-moderno, di due romanzi di spionaggio. Ha vissuto tra il 2008 e il 2016 nel Canton Vaud e oggi vive nei pressi di Porto, Portogallo.

La vittoria non è un accidente – Parte 2

“Nessun vento è buono per chi non sa dove andare”

Seneca

Tra la fine del XIV secolo e la fine del XV, in Europa occidentale avvengono una serie di fenomeni economici e, conseguentemente, sociali, che modificano radicalmente la storia del continente europeo. Emerge il fenomeno definito dagli studiosi “economia- mondo”, ovverossia lo sviluppo di un mercato internazionale.

La vittoria non è un accidente (parte 1)

“Vincere non è un episodio sporadico, è una cosa di sempre. Non vinci una volta ogni tanto, non fai bene le cose una volta ogni tanto, le fai bene sempre. Vincere è un’abitudine. Sfortunatamente lo è anche perdere.”

Vince Lombardi

In termini Clausewitziani la vittoria in campo politico militare è il prevalere della volontà di un contendente su quella dell’altro, una definizione molto semplice, che, come tutte le cose semplici, cela una grande complessità. Come si consegue una vittoria?

Eserciti e monete: un’essenziale analisi storica

Era un giorno di agosto, o forse settembre dell’anno 490 A.C., in un luogo stretto fra la montagna e il mare Egeo, che si chiama Maratona, due eserciti si scontravano. Uno era quello della città di Atene, a cui si era unita quella di Platea, l’altro era quello del grande Re, l’imperatore di Persia. Non si scontravano solo due potenze, ma due modi diversi di concepire la società. Uno, quello Greco, era il mondo delle Polis. Le Città della Grecia classica, dove a comandare erano liberi cittadini. Cioè color che possedevano un po’ di terra, e che vivevano in centri urbani, dove quello che contava erano gli scambi commerciali, e per questo, esisteva la moneta. Di terra, in Grecia, se ne trovava poca, perché in quell’ estrema punta della penisola Balcanica, le colline e le montagne si affollano, una sull’altra, lasciando scarso spazio alla pianura. Ciò aveva determinato che i suoi abitanti si fossero raggruppati in centri urbani, in cima ad un rialzo. Dove tutti sono uguali a tutti, salvo gli schiavi e le donne. Dove circola la moneta, strumento fondamentale per gli scambi e conta il commercio.

Infrastrutture, la chiave della strategia

La civilizzazione è fatta di flussi. Essa si muove attraverso scambi, di merci, di denaro di cultura. È così da almeno 4 millenni. Ci sono punti attraverso cui per ragioni geografiche, fisiche ed economiche questi flussi devono necessariamente passare. Usando un linguaggio contemporaneo, potremmo chiamare questi punti Hub.

Forse la prima guerra letterariamente documentata della storia fu una guerra per un corridoio, presidiato da un Hub. Il corridoio era quello formato dallo stretto dei Dardanelli e del Bosforo e dal mare di Marmara, l’Hub si chiamava Wilusha (in lingua Hittita), o Wilion, o Ilion, o come la conosciamo noi: Troia.

Capire il nuovo anno – Trend 2019 – Un quadro generale

2019 Trend 

Cicerone si riferiva agli aruspici domandandosi come essi riuscissero a prendersi reciprocamente sul serio. Nonostante ancora l’illuminismo fosse ben lontano dalle accademie, l’illustre e sfortunato politico romano capiva che prevedere il futuro è cosa dai risultati alquanto improbabili.

Lo è ancor di più parlando di politica internazionale, il campo dell’assoluta incertezza e della casualità: ciascuno dei soggetti che vi opera ha una sua strategia, nel migliore dei casi, e il combinarsi di tali strategie genera esiti differenti dalle intenzioni di coloro che le avevano immaginate. Questo fenomeno, noto sin da San Tommaso, si chiama “eterogenesi dei fini” (vedi Cozzi (2019) in Socrate va in guerra), a cui si sovrappongono poi comportamenti e azioni intraprese da soggetti estemporanei, che vanno dai “lupi solitari” (cioè quei soggetti che senza essere membri formali di gruppi terroristici, compiono assalti ai danni di bersagli da loro genericamente identificati come “nemici”) ai corpi elettorali. Azzardare quindi previsioni in materia di politica internazionale può essere fuorviante, meglio è magari cercare di capire quanto sta accadendo ed il perché. Intendo quindi provare a fornire un quadro generale delle situazioni politiche, economiche e sociali del mondo globalizzato e delle specifiche aree strategiche e nelle quali si manifestano fenomeni di crisi.