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Mese: Luglio 2016

In difesa del senso comune di George E. Moore [Traduzione]

NOTA DEL TRADUTTORE

La traduzione in italiano del testo di George E. Moore, A Defence of Common Sense, è nata dall’esigenza di riflettere sui fondamenti della filosofia. I cosiddetti filosofi del senso comune sono considerati in genere come gli esponenti di un capitolo minore della storia della filosofia. Eppure un implicito “senso comune” sembra essere un sottotesto presente nella riflessione anche dei maggiori filosofi. Prendiamo per esempio un qualsiasi filosofo idealista, che esprime nelle sue opere l’idea che il mondo sia una creazione dell’Io pensante. Se questo filosofo si rivolge ad altri filosofi, o semplicemente include nelle sue frasi, anche non filosofiche, l’idea di un “Noi”, sta in un certo senso tradendo la propria filosofia. Sta esprimendo, infatti, un concetto del senso comune, una sorta di assioma indimostrabile filosoficamente o logicamente, ovvero che è certo che esiste una moltitudine di esseri coscienti e che ognuno di essi può essere in qualche modo in contatto con gli altri. Il testo di Moore che ho tradotto esplora in modo approfondito questa contraddizione nonché l’universalità di alcuni concetti che definiamo appunto come “senso comune”.

– Si segnalano:

Breve biografia di George E. Moore.

Il testo originale del testo tradotto.

Alcuni materiali integrativi.


In difesa del senso comune

In ciò che segue ho cercato semplicemente di chiarire, uno per uno, alcuni dei punti più importanti in cui la mia posizione filosofica differisce dalle posizioni assunte da alcuni altri filosofi. È possibile che i punti che ho ritenuto di menzionare non siano realmente i più importanti, e forse riguardo ad alcuni di essi nessun filosofo ha mai pensato davvero cose diverse dalle mie. Tuttavia, per quanto mi è dato sapere, su ognuno di questi punti molti sono stati effettivamente in disaccordo; anche se (nella maggior parte dei casi, se non altro) su ciascuno di essi molti si sono trovati d’accordo con me.

Tripadvisor: un bel portale, istruzioni per l’uso!

snapshot (3)Sono un grande amante dei social network e dei network in generale. Uso scientemente Facebook, soprattutto negli ultimi tempi sto operando restrizioni sugli accessi, uso saltuariamente Twitter, mi piace molto Instagram (ma solo per sbirciare e/o condividere foto di vedute urbane e naturalistiche), in passato ho utilizzato Flickr, ormai fuori moda, e da tempi in cui non era ancora molto noto, frequento Tripadvisor, una via di mezzo fra portale di condivisione di viaggi ed esperienze enogastronomiche e portale O.T.A. (Online Travel Agency), dunque di prenotazioni.

Mi piace molto perché amo viaggiare e mi piace viaggiare bene, senza trascurare se possibile il low budget e la possibilità di visitare luoghi che magari sono al di fuori dagli itinerari turistici canonici. Inoltre mi piace perché sono del settore, nello specifico quello alberghiero, e trovo molto interessante leggere le recensioni di chi soggiorna nel mio posto di lavoro, o recensioni che comunque criticano o elogiano il lavoro dei miei colleghi. Tripadvisor non è solo questo: infatti, oltre le recensioni, al suo interno si trova un forum, che di solito andrebbe usato per consigli di viaggio, dove ci sono moderatori che regolano le discussioni. Ma si sa, anche i forum (come Flickr) ormai sono demodé. Inoltre c’è la pagina dedicata al “meglio dell’anno in corso”, dove il portale ti seleziona le mete più gettonate e con più punti racimolati durante l’anno. Tutto questo è molto bello, soprattutto per chi non ha voglia di sfogliare a volte noiose e pompose guide turistiche, o chi per ragioni smart preferisce avere tutto sotto controllo di dito, piuttosto che di visione cartacea. Ribadisco che Tripadvisor è un ottimo strumento per redare recensioni e cogliere utili suggerimenti e suggestioni di viaggio o di buona ristorazione, una Scuola Filosofica per i viaggiatori!