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Mese: Settembre 2020

Il giorno del giudizio – Salvatore Satta

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Satta, Salvatore; (1979), Il giorno del giudizio, Ilisso: Nuoro


Il giorno del giudizio è una possibile prova della resistenza e della grandezza dell’italiano come lingua. Essa può ancora avere un senso e potrà ancora averlo. Questa resilienza della lingua italiana non è un caso. Essa viene da autori che italiani lo sono stati per adozione linguistica o per scelta volontaria. Salvatore Satta è incidentalmente un sardo e, come tale, egli ha imparato l’italiano dopo o, al massimo contemporaneamente, la lingua del luogo. Come Joseph Conrad, Satta ha una lingua italiana di seconda pelle, indipendentemente dal momento in cui la deve aver imparata come egli stesso dice, tra letture, scuola e ricopiatura di atti notarili ovvero: in modo del tutto artificiale. Egli infatti è un vero italiano, ovvero un acquisito, un traslitterato dalla regione alla penisola.

Aristotele ovvero la felicità come il massimo conseguimento della propria natura


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La ricerca della felicità è una esigenza universale dell’essere umano, secondo Aristotele. Tutti gli esseri umani ricercano il bene ed esiste un bene ultimo oltre il quale non ne esiste nessun altro. Il bene ultimo è proprio la felicità. Così ci dice lo Stagirita:

Poiché i fini appaiono essere molti e di essi alcuni li vogliamo a cagione di altri (come la ricchezza, i flauti e in genere gli strumenti), è chiaro che non tutti sono perfetti; ma il sommo bene sembra essere perfetto.  (…) Dico più perfetto quello perseguito per sé in confronto di quello perseguito per altro; e quello che non è mai voluto per cagion di un altro, in confronto di quelli che possono essere voluti sia per sé e per cagion di altro. E, insomma, perfetto senz’altro è quel fine che viene sempre voluto per sé e non mai come mezzo per un altro. E tale sembra essere soprattutto la felicità: la vogliamo infatti sempre per se stessa e mai per altro.[1]

Virgilio Ilari on the Italian Society of Military History | Intelligence & Interview #12 – Dr Giangiuseppe Pili

Approved by the Author

It is not merely a service to the beloved Italian Society of Military History. It is not only an interview with a friend. It is a pleasure and an honor to bring the Italian Society of Military History to international readers. I was enrolled (a term that Virgilio will love) to SISM after the suggestion of a colleague of mine. It was already 2014 when I was almost publishing my crazy extended monograph on the philosophy of war (2015), which is now in the magnificent Ilari’s library, which is an institution itself. Indeed, Virgilio managed to collect more than 20.000 books on military history, intelligence, war… and what else? I see just a piece of it. A daunting but rewarding experience that always reminds you of how much was written in the past. Thanks to the Italian Society of Military History, I had the unique opportunity to be part of a super-active Italian society in which I met interesting people. I consider friends at least five members of the SISM now, Virgilio of course stands in a different podium! During these years, I published two book chapters in the SISM annual publications, I attended conferences and book launches. For all these reasons and more that is not the place to explore, I’m grateful to Virgilio for having found the time to be part of the series of interviews “Intelligence & Interview”. Then, it is with my distinct pleasure to publish the interview on Scuola Filosofica – for those who don’t know it yet, is one of the leading philosophical blogs in Italy. In the name of Scuola Filosofica Team, our readers, and myself, Giangiuseppe Pili, Virgilio: thank you!