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Tag: La dea dell’amore

La dea dell’amore: ovvero perché l’amore è una relazione rara e difficile

Amore

Non vi hanno mai chiesto se siete fidanzati o single? Forse perché non siete ancora adulti oppure siete ormai troppo demodé, nel qual caso non fa più nessuna differenza. O non troppa. Il fatto che siate (più o meno) fidanzati o (più o meno) single incuriosisce più o meno tutti quelli che vi conoscono, inclusi voi stessi. Infatti i primi interessati alla questione, gioco forza, siete voi.

Siete stati lasciati? Subito qualcuno vi chiede perché. Avete lasciato voi? Subito qualcuno vuole sapere il motivo. Siete ancora soli (si è sempre ancora soli)? Ebbene, per quale ragione non vi siete ancora trovati qualcuno? State ancora con la stessa persona? E… lei che tipo è? Funziona tutto?

Tutte queste domande nascono da quella naturale inclinazione umana che è nota come ʽcuriositàʼ. Non c’è in sé niente di male nell’esser curiosi, semmai è curioso che ci siano ambiti privilegiati in cui le persone più diverse si sbizzarriscano tutte nel medesimo sport. Pochi mi ha mai fatto molte domande di fisica quantistica: è capitato anche questo, ma è raro. Mentre fa parte del tessuto quotidiano di ciascuno essere invaso dalle domande sulle nostre relazioni, fossimo soltanto noi stessi. Questo fatto si spiega molto facilmente. A pochi interessa la fisica quantistica o gli scacchi, ma quasi tutti sentono il bisogno di amare ed essere amati. Sessualmente e non solo. Le differenze non si giocano sulla natura del bisogno, quanto sulla sua intensità e sulla stima di importanza per i singoli individui. In fine, la maggior parte di noi si interroga sulla natura degli altri quando vuole avere un metro di paragone per sé stesso. Non siamo isole neppure sotto questo punto di vista.