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Tag: Riflessioni filosofiche sugli scacchi e matematica

Scacchi e matematica: riflessioni ad ampio raggio


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Il binomio scacchi e matematica ha molto fascino, specialmente in questi ultimi tempi recenti, per ragioni eterogenee. E’ possibile considerare la relazione tra gli scacchi e la matematica da punti di vista anche molto diversi: gli scacchi applicati alla matematica, la matematica applicata agli scacchi, prospettive e problemi di scacchi e matematica uniti insieme, comunanze astratte ma importanti tra i due regni. Da un punto di vista filosofico, è indubbiamente l’ultimo punto ad essere maggiormente interessante. Ma due parole meritano di essere spese anche per le altre possibili prospettive.

Prima di procedere, non sarà fuori luogo notare che tanto gli scacchi che la matematica sono, a mio modesto avviso, due nomi per due categorie troppo vaste per riuscire a discriminare a sufficienza tutto ciò che con “scacchi” e “matematica” intendiamo, sia a livello tecnico che a livello intuitivo. Se, infatti, intendiamo la matematica come la teoria dei numeri, cioè qualcosa di abbastanza specifico, allora forse non coglieremo molte somiglianze con i finali degli scacchi. Viceversa, se con “scacchi” intendiamo esclusivamente l’insieme delle partite giocate nella storia, piuttosto che le regole del gioco catalogate dalla FIDE, allora sarà ben difficile trovare delle comunanze con “la matematica”. E’ evidente, allora, che dobbiamo approcciarci con il giusto spirito al problema, rilassare i termini e i concetti fino ad ammettere molto di quanto tecnicamente andrebbe sostanzialmente escluso.