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Autore: Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

[Segnalazione] Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau Riflessioni sul suicidio

Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau Riflessioni sul suicidio 

A cura e con introduzione di Livio Ghersi

Cover_Madame_de_StäelDuecentocinquanta anni or sono, il 22 aprile del 1766, nasceva a Parigi Germaine Necker. Nota al mondo come Madame de Staël.

Era l’unica figlia di un personaggio storico, Jacques Necker (1732-1804) e lei stessa fu testimone di vicende storiche di primaria importanza: la Rivoluzione francese, il Terrore, la sconfitta dei giacobini e l’avvento del Direttorio, l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, l’impero napoleonico, la Restaurazione dei Borbone. Ciò che rende veramente interessante il lascito ideale di Madame de Staël è che in lei si siano felicemente congiunti l’espressione del nascente pensiero liberale e la rivendicazione di una ben più antica tradizione di libertà repubblicana. Il suo liberalismo era tutt’altro che un indirizzo di politica economica, ma aveva molto a che vedere con la rule of law, ossia con la concezione dello Stato di diritto, e con la lotta, tipicamente repubblicana, contro la tirannia ed il dispotismo.
Questa edizione della Casa Editrice Bibliosofica ripropone, con una nuova traduzione in lingua italiana, due dei tre saggi che Madame de Staël pubblicò per i tipi dell’Editore Nicolle nel 1814. Quando poté finalmente tornare a Parigi dopo l’abdicazione di Napoleone.

[Segnalazione] Paolo Meneghetti presenta la mostra d’arte contemporanea (con annessa conferenza su Derrida), Domenica 24 Aprile a BASSANO DEL GRAPPA, ed in collaborazione col “Collettivo I-ART”

Domenica 24 APRILE
alle ore 10.00,
presso la Villa “S.Giuseppe”,
sita a BASSANO DEL GRAPPA (VI)
in Via Ca’ Morosini n°41
il critico d’estetica contemporanea Paolo Meneghetti aprirà (con un discorso di circa 10 minuti) l’Evento sia d’arte sia di cultura Manuale pratico sulla (R)esistenza. Egli in particolare citerà le opere esposte e le performances in programma, allacciandole alla resilienza, tramite la natura del camminare.
L’appuntamento sarà alle ore 10.00, all’aperto in Villa S.Giuseppe.

Tre modelli di democrazia

democracy

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Abstract

In questo articolo proponiamo tre modelli di democrazia (il teorema della giuria di Condorcet, il teorema delle abilità diversificate e lo sperimentalismo di Dewey), enucleati in chiave epistemica. La sfida della democrazia alle altre forme di governo consiste anche, se non principalmente, nella sua maggiore efficienza nella capacità di produrre, disseminare e aggregare conoscenza. Su questo punto esiste ormai una letteratura filosofica variegata che nasce dai problemi dell’epistemologia sociale e della filosofia politica, inquadrata in un tentativo di superare certe questioni relativa alla teoria di John Rawls. La nostra analisi ricalca alcune parti di Anderson (2006), la quale propone queste tre possibili modellizzazioni, tre condizioni di valutazione dei modelli e anche alcune critiche.

Al cinema con il filosofo. Mordacci R..

CinemaAl cinema con il filosofo è un saggio di Roberto Mordacci, edito da Mondadori nel 2015. Si tratta di una raccolta di analisi filosofiche su una serie di film girati recentemente. Va detto sin da subito che sebbene si tratti di un insieme di saggi, si tratta di un libro assai godibile e agile alla lettura, ma non per questo privo di spessore filosofico.

Intanto, un lettore potrebbe giustamente domandarsi in che modo la filosofia entri nel cinema, se questa “intrusione” abbia un senso e se non sia solamente un esercizio di stile. L’Autore, preside della facoltà di filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in quanto filosofo, non si sottrae da questa serie di problemi e ci enuncia con estrema chiarezza la legittimità dell’intrusione filosofica nel mondo del cinema. Egli distingue diversi sensi e direzioni in cui il cinema può essere correttamente investigato dalla filosofia e, da questa investigazione, riuscirne anche arricchito:

Vivi e lascia vivere? Una riflessione sugli attentati terroristici in Europa

Si pensa spesso che il problema terroristico sia principalmente una questione americana, nata contro gli Stati Uniti perché il paese che assomma tutte le colpe del blocco occidentale: paese capitalista, democratico ma con una chiara politica estera, spregiudicato nelle scelte e non sempre capace di risolvere le diatribe internazionali. Ma la verità è un’altra. Dopo l’11 settembre del 2001, i principali attentati terroristici di stampo religioso non si sono concentrati negli USA, ma in Europa: ci sono stati attentati nelle capitali dei paesi più importanti dell’Europa, cioè Madrid, Londra, Parigi e oggi Bruxelles; ci sono stati evidenti problemi anche in Danimarca e in Germania. Inoltre, la frequenza degli attentati sta crescendo ed è impossibile ignorarne la sempre più lunga ombra sulla sicurezza del blocco europeo. Non è una questione di controllo delle frontiere interne dell’Europa.

L’Europa è sempre stato un insieme di Paesi non solo disuniti, ma addirittura nemici tra loro. Non c’è bisogno di riportare il caso dell’infinita sequenza di guerre intestine, guerre propriamente europee per scoprire quello che sappiamo tutti. Però, proprio quando l’Europa si combatteva nei campi di battaglia, proprio allora, l’Europa si era scoperta padrona del Mondo, con l’economia più prospera del pianeta e con una delle tradizioni culturali più straordinarie che siano mai state concepite. Sia chiaro che il colonialismo e l’imperialismo non sono intrinseche virtù politiche e sociali, sono solamente un dato di fatto. Non gli Stati Uniti, non l’URSS, ma l’Europa ha avuto sottomano simultaneamente l’Africa, il Sud-est Asiatico, e gran parte dell’estremo oriente sotto le sue mani. Perché? Perché l’Europa, sin dalle origini, è un popolo guerriero, in armi, pronto a mandare al macello i propri giovani per vantaggi politici. Ora le cose sono cambiate?

Il mercante di Venezia – William Shakespeare

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Il mercante di Venezia è una commedia scritta da William Shakespeare, tra le più celebri del suo repertorio. La trama ricalca principalmente le esigenze di una commedia classica: Bassanio è un uomo nel fiore degli anni, innamorato di Porzia, bella e ricca ereditiera. Tuttavia, appunto perché squattrinato, come giustamente si conviene ad un giovane di belle speranze, ha bisogno di una mano da un amico facoltoso. Costui è Antonio, cristiano, persona amabile e pieno di fiducia nei confronti dell’amico.

Antonio è un ricco mercante di Venezia, possiede ingenti capitali, ma quasi tutti questi sono stati investiti nei suoi traffici: ben cinque navi sono in attesa di arrivare ai rispettivi porti. Quindi, Antonio vuole aiutare Bassanio a sposarsi, sebbene non disponga nell’immediato di soldi contanti, già allora e come sempre, indispensabili a fornire una certa garanzia alla proposta di matrimonio, altrimenti inutile… Nonostante Porzia ami già Bassanio e nonostante Bassanio sia disposto a tutto per Porzia, una richiesta di matrimonio senza soldi è come un piatto di pasta con tanto di condimento ma, appunto, senza pasta. Il risultato, allora, è che Antonio sa a chi chiedere i soldi e può garantire per essi, ma deve appunto contrarre un patto con lo strozzino Shylock, ebreo inacidito contro i cristiani. Va poi detto che Shylock e Antonio si odiano vicendevolmente: Antonio era uso insultare l’ebreo e ha mandato a rotoli diversi sui affari.