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Tag: Brodskij

VENERE IN CORNICE – Il riflesso è l’apertura d’una scala / The reflection is the opening of a staircase

Per Chloe Gilholy, liricamente il loto fiorisce vicino al bicchiere di vino vuoto, e mentre le piccole candele sfavillano. Però, è la perdita della bellezza che durerà di più. Infatti la trasparenza del bicchiere va curata a prescindere dal suo contenuto: ad esempio contro la frantumazione accidentale, cadendo dal tavolo. La modella Beatrice ha posato per uno scatto assai concettuale. Noi le vediamo solo la testa, e lungo lo spigolo d’un tavolo. In primo piano, c’è un calice, che pare in parte riempito. Immaginiamo che le perline dell’orecchino fungano da fogliolina per il cocktail. Gli occhi arriverebbero a guardare perfino… se stessi, attraverso il caleidoscopio (laddove il vuoto di luce “rifiorisce”). Ma quanto il naso funzionerà da “candela”, e per la cera del volto, se la bellezza rimane sempre fuggevole? Lo sguardo di Beatrice si percepisce “deterritorializzato” verso l’intimità. Non c’è la “frenesia spumeggiante”, nelle perline… Piuttosto, diventerà un invito a curare la propria attenzione, dialetticamente: dal riflesso alla trasparenza.

According to Chloe Gilholy, lyrically the lotus blooms near an empty glass of wine, and while the little candles are sparkling. However, the loss of the beauty will last longer. In fact the transparency of the glass needs to be nursed regardless of its contents: for example against the accidental smashing, falling from a table. The model Beatrice posed for a shot very conceptual. We see only her head, and along a corner of a table. In the foreground, there is a goblet, which seems partially filled. We imagine that the small pearls of the earring function as a leaflet for the cocktail. The eyes would be able to watch even… themselves, through the kaleidoscope (where the empty space of light “blooms again”). But how much will the nose function as a “candle”, and for the wax of the face, if the beauty always remains fleeting? The Beatrice’s gaze is perceived “deterritorialized” into the intimacy. There is not a “bubbly frenzy”, in the small pearls… Rather, that will become a call to take care of the own attention, dialectically: from a reflection to a transparency.

(courtesy to Sarah Rubbera)

VENERE IN CORNICE – La zattera della mente ha i suoi remi sul cuore / A raft of the mind has its oars on the heart

Per Brodskij, forse non è necessario che il nobile cavaliere infili il piede nelle staffe della storia, se basta la generica impronta d’un quadrupede, lasciata per gli abitanti d’una città. Alla fine, per stratificare un intero popolo servirà la mitologia. Ma quanto il quadrupede d’una società si svilupperà dal quadrato d’una casa? Ludovica ha posato al mezzobusto, e di ¾. Lei indossa la coppola, mentre con le mani regge le bretelle dei pantaloni. Lo sguardo si percepisce abbastanza “intrigante”. Sullo sfondo, c’è una pavimentazione urbana a larghi quadrilateri. La camicia ha una tonalità quasi “vaporosa”. Le dita potrebbero incidere una storia privata, se costruite sulla forma tipografica. Magari a qualcuno lo sguardo di Ludovica parrà altero, ma più “fantasticamente” in quanto a “cullarsi” nei propri sentimenti, ed attraverso il glamour “vaporoso” della camicia.