Press "Enter" to skip to content

Tag: Metaetica

Metodi di indagine dello sviluppo: il ragionamento morale – pt. 1

Foto di Tumisu da Pixabay

Rendo disponibile ai lettori di ScuolaFilosofica una dispensina che ho scritto in occasione della preparazione del corso sui metodi e le tecniche di studio della cognizione morale del bambino, per gli studenti iscritti alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Trento. Poiché il lavoro è lungo, i lettori lo trovano sul sito in diverse pubblicazioni che seguono la divisione in sei capitoli proposta nell’indice. L’autore riconosce il suo debito nei confronti di Paul Bloom, psicologo evolutivo americano, il quale ha recentemente pubblicato un ottimo lavoro introduttivo alla psicologia dello sviluppo del senso morale, Just Babies. L’autore, inoltre, ringrazia il prof. Luca Surian, dell’Università di Trento, per la guida nell’apprendimento della psicologia dello sviluppo, e la prof.ssa Renée Baillargeon dell’Università dell’Illinois ad Urbana-Champaign, per i preziosi insegnamenti su come si conducono le ricerche con i più piccolini.

Siamo forse degli inflessibili punitori?

L’ipotesi per cui vi sarebbe un’avversione universale verso colui il quale viola una norma morale, motivante di per sé lo spettatore all’atto punitivo, non avrebbe una reale validità empirica. Uno studio elegante e finalmente ecologico, pubblicato su Plos One con l’accattivante titolo “Choosy Moral Punishers” da Clavien et al., porta dell’evidenza empirica contraria all’ipotesi di un impulso universale a punire il trasgressore, necessario e sufficiente a motivare la condotta punitiva.

Filosofia Morale – le posizioni di le posizioni di Searle, Leibniz, Hume, Kant, Moore e Frankfurt

Iscriviti alla Newsletter!


 

La filosofia morale contemporanea tenta di indagare alcuni casi particolari delle azioni umane: le azioni umane definibili volontarie. Le azioni umane volontarie sono quelle in cui il soggetto si trovava nella condizione di poter determinare la propria scelta senza costrizioni e, a seconda di come si interpreti il mondo delle possibilità del soggetto, a seconda delle sue possibilità. In questo senso la filosofia morale si sforza di comprendere il ruolo del soggetto nel momento stesso in cui decide di intraprendere le azioni. In senso ampio, uno dei problemi generali della filosofia morale sta nella determinazioni delle motivazioni che sono dietro ogni scelta: il problema dell’intenzionalità.

Il paradosso dell’etica irrazionale

Foto di Tumisu da Pixabay

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Percorso di etica e metaetica di Giangiuseppe Pili


(I) L’etica si fonda sulla ragione oppure  (II) L’etica si fonda sui sentimenti

(a) L’insieme degli elementi esistenti in natura che abbia la capacità di provare sentimenti è maggiore dell’insieme degli elementi esistenti in natura che sia razionale

      (a.1) Il termine “sentimento” non viene definito

      (a.2) Il termine “ragione” non viene definito

      (a.3) I termini “ragione” e “sentimento” sono assunti come chiari

      (a.4) Il termine “sentimento” e il termine “emozione” sono considerati identici

(b) L’insieme di tutti gli elementi capaci di provare sentimenti include gli animali

      (b.1) Ciò è evidente sia dall’esperienza ed è riconosciuto come vero almeno da Darwin a questa parte

(c) Se l’etica si fonda sui sentimenti, se l’insieme degli elementi esistenti in natura che abbia capacità di provare sentimenti è maggiore dell’insieme degli elementi esistenti in natura che sia razionale allora l’etica fondata sui sentimenti ha un’estensione maggiore dell’etica fondata sulla ragione

(d)  Se l’etica fondata sui sentimenti ha un’estensione maggiore dell’etica fondata sulla ragione, se l’insieme degli elementi capaci di provare sentimenti include anche animali allora anche gli animali sono soggetti eticamente definiti così pure i pazzi e tutti gli elementi non-razionali capaci di provare sentimenti

(e) Dunque, (II) è inaccettabile e (I) è accettabile

Teoria dell’errore – L’etica secondo John Mackie

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo I tre generi dell’etica Percorso di etica e metaetica 


John Mackie è un autorevole interprete di Hume e la sua filosofia incorpora alcune reminiscenze humeane. Innanzi tutto egli sostiene che non esistano dei fatti intrinsecamente morali che consentano una fondazione dell’oggettività in etica. Se essi ci fossero, allora o sarebbero indagabili dalle teorie scientifiche oppure no. Se no, allora dovremmo avere una facoltà particolare in grado di conoscere le peculiari proprietà morali, il che è molto difficile da accettare. Tale argomento si chiama argomento della stranezza per via del fatto che le proprietà morali sarebbero “strane” rispetto alle normali proprietà fisiche, studiate dalle scienze naturali. In secondo luogo, se la morale si fondasse direttamente su proprietà morali oggettive, allora non darebbe adito a grandi discussioni, viceversa, tali problemi ci sono. Inoltre, Mackie osserva che nella storia non solo ci sono state moltissime varianti di sistemi morali, ma pure all’interno di una stessa società sono stati adottati più codici distinti: in medesime società, in tempi diversi sono stati adottati i più svariati sistemi morali. Inoltre, si potrebbe anche discutere sull’idea che tali codici morali abbiano effettivamente delle regole in comune, universali, giacché alcuni sistemi etici prevedevano il cannibalismo, piuttosto che il sacrificio rituale di animali o uomini. Insomma, la morale non si fonda su proprietà morali distinte da quelle fisiche né consente di pensare ad un linguaggio morale che sia in sé oggettivo.

L’Etica secondo Max Weber

https://flic.kr/p/e5kyzj

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo in SF I tre generi dell’etica Percorso di etica e metaetica di Giangiuseppe Pili


 

  1. I fatti sono oggetto di conoscenza della scienza naturale
    1. La scienza è un sistema di costruzione di mezzi
    2. La scienza, dunque, non costituisce un sistema di fini
    3. La scienza è neutra rispetto a ciò che conosce
  2. I valori sono definiti da proprietà e relazioni che non valgono per i fatti
  3. L’atto valorativo è un atto soggettivo
  4. I valori sono relativi al soggetto
    1. Ovvero ogni atto di valutazione è relativo all’individuo che lo compie
    2. Non ci sono atti di valutazione oggettivi
  5. Non esistono procedimenti che consentano di dirimere preferenze di valori
  6. La norma non è determinata da alcun principio oggettivo fondativo
  7. L’adozione di un’etica è agente-relativa

Per Max Weber tutto ciò che esiste sono i fatti i quali sono indagati dalla scienza naturale. La scienza, in questo senso, si limita a riportare i legami causali tra fenomeni senza darne una valutazione. L’interesse dello scienziato è l’indagine della realtà per quel che essa è, con il solo fine di giungere alla costruzione di mezzi tali che ci consentano una migliore gestione dell’esistente. La realtà va dominata con gli strumenti della scienza naturale.

L’intuizionismo contemporaneo

https://nl.m.wikipedia.org/wiki/Bestand:Dr_Richard_Price,_DD,_FRS_-_Benjamin_West_contrasted.jpg

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo in SF – I tre generi dell’etica Percorso di etica e metaetica di Giangiuseppe Pili


  1. Fondazione epistemologica dell’etica su intuizioni di verità formali oggettive
  2. Proprietà delle proposizioni intuitive:
    1. Sono proposizioni dal contenuto molto generale e formulate con pretesa di consenso universale
    2. Le proposizioni intuitive non sono necessarie
    3. Le proposizioni intuitive sono motivanti per chi le assume
    4. Le proposizioni intuitive costituiscono l’espressione di una convinzione profonda, rivedibile solo a condizione di sostituirla con una nuova proposizione sostitutiva
  3. Modalità di conoscenza di proposizioni intuitive:
    1. Le proposizioni intuitive non necessitano di una prova per essere credute
    2. Le proposizioni intuitive non sono fondate su premesse
    3. Le proposizioni intuitive devono essere comprese in modo chiaro in ogni parte da chi le assume
    4. Le proposizioni intuitive si rifanno a intuizioni preteoriche
  4. I doveri si distinguono i due categorie:
    1. Prima facie
    2. Generali

L’intuizionismo di Price e Clark si fondava sull’adozione di entità intrinsecamente normative. L’oggettività morale si fondava, per Clark, sui fatti che erano dotati di determinate proprietà morali, indipendentemente da come noi li conosciamo o consideriamo: la natura è di per sé buona. Gli intuizionisti si configurano come dei teorici profondamente critici nei confronti della posizione volontarista che, viceversa, assumeva l’idea che nel mondo naturale non esistono fatti morali e gli agenti si comportano automaticamente in base al principio egoistico dell’utilità. L’intuizionismo di Price si richiamava all’evidenza di proposizioni morali indubbiamente vere, riconosciute come tali dal soggetto morale. Price faceva seguire, da ciò, l’evidenza di alcuni doveri morali, come i doveri verso Dio, verso sé e verso gli altri.

Critica di Moore al naturalismo etico

Édouard Manet, CC0, via Wikimedia Commons

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo in SF – I tre generi dell’etica Percorso di etica e metaetica di Giangiuseppe Pili


Le posizioni naturaliste in etica (naturalismo etico) rivendicano l’idea che i termini morali fondamentali, in particolare buono o cattivo, possano essere riscritti all’interno del vocabolario fisicalista. Buono e cattivo sono assunti come identici a piacere e dolore. L’uguaglianza è rivendicata ora come evidente, ora come assunzione teorica. L’idea è che ogni essere umano agisca secondo la ricerca del proprio piacere o della propria utilità e chiama buono tutto ciò che lo conduce ad un guadagno, ad un aumento del proprio piacere o della propria utilità, mentre chiama cattivo tutto ciò che lo conduce ad un maggiore dolore, ad uno svantaggio. L’assunzione (sia in senso affermativo: le persone agiscono in vista del piacere; sia in senso negativo: le persone fuggono dal dolore) è molto forte ma è stata il fondamento di quasi tutte le formulazioni dell’edonismo o dell’utilitarismo. In realtà, tale idea è assunta anche da filosofi volontaristi, come Hobbes.

Decadenza o oltreuomo – La morale secondo Nietzsche

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo Nietzsche scrittore – Una disamina di alcune strategie letterarie in Scrivere di FilosofiaDi Chiara Cozzi


Schema dell’articolo

Introduzione schematica

Contro Heidegger: Nietzsche come filosofo morale

La decadenza: l’uomo europeo si è infiacchito

La morale degli schiavi

Variazioni sul tema della morale degli schiavi

La morale degli aristocratici e l’oltreuomo – La morale secondo Nietzsche

Considerazioni finali sulla morale secondo Nietzsche

Conclusioni e considerazioni

Bibliografia


Introduzione schematica

Ridurre Nietzsche ad uno schema assiomatico, formalizzato e ben definito sarebbe un atto indebito. Tuttavia potrebbe essere molto utile mettere in chiaro da quali principi generali egli parta per aver sempre in mente il punto di partenza e il punto di arrivo.

Realismo naturalista in etica

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo I tre generi dell’etica Introduzione all’epistemologia di Giangiuseppe Pili


(1)   Esistono proprietà morali

  1. Le proprietà morali sono emergenti rispetto a quelle naturali
  2. Le proprietà morali sono somme complesse di proprietà naturali

(2)   La conoscenza morale è espressa da giudizi sintetici a posteriori

(3)   La conoscenza morale offre giustificazioni e motivi per l’azione

  1. Le motivazioni morali per l’azione funzionano solo nella dimensione contingente
  2. La moralità è capace di motivare gli agenti solo se ci sono determinate predisposizioni psicologiche

(4)   La morale è prescrittiva e su questa base si possono operare previsioni di comportamento degli individui


Il realismo naturalista in etica riprende alcuni temi del naturalismo in generale: l’idea è quella di sforzarsi di concepire una morale che non abbia termini non riducibili ad altri incorporati nelle teorie scientifiche. Il naturalismo è una posizione che riduce ogni discorso a quello scientifico, assumendo questo come spiegazione unitaria del mondo.