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Autore: Francesco Margoni

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Studia lo sviluppo del ragionamento morale nella prima infanzia e i meccanismi cognitivi che ci permettono di interpretare il complesso mondo sociale nel quale viviamo. Collabora con la rivista di scienze e storia Prometeo e con la testata on-line Brainfactor. Per Scuola Filosofica scrive di scienza e filosofia, e pubblica un lungo commento personale ai testi vedici. E' uno storico collaboratore di Scuola Filosofica.

Aspetti evolutivi del pensiero ecologico

Gentili lettori:

Desidero segnalare l’uscita del mio ultimo lavoro sul ragionamento morale ed ecologico dei bambini, scritto a quattro mani insieme al Prof. Luca Surian (Università di Trento). La pubblicazione è disponibile qui oppure sul sito della rivista. Di seguito, invece, riporto la copertura giornalistica offerta da Brainfactor. Buona lettura.

Riscaldamento globale, inquinamento acustico e atmosferico, scarsità d’acqua, perdita di biodiversità, sono solo alcuni tra i molti problemi ambientali che minacciano lo sviluppo ecosostenibile del nostro pianeta. Molti di questi problemi dipendono da decisioni e comportamenti umani. Forse, allora, nel tentativo di generare un’inversione di rotta, e, ad esempio, pianificare interventi educativi per le nuove generazioni o favorire un cambiamento culturale rispetto ai temi dell’ambiente, può essere utile capire come le persone ragionano e come il loro ragionamento si sviluppa nei primi anni di vita.

Nuove frontiere della pubblicazione in psicologia e scienze cognitive?

Dalla rivista Cortex soffia un vento di radicale cambiamento, per mezzo del quale si tenta di traghettare le riviste scientifiche di settore verso nuovi lidi. Ci riferiamo all’iniziativa registered reports, la quale prevede che ad essere valutato dalla rivista non sia il manoscritto che riporta i dati raccolti, analizzati e interpretati dal gruppo di ricerca, ma la domanda di ricerca stessa e il metodo con cui ad essa si intende dare risposta. Se la proposta di studio inviata alla rivista viene ritenuta valida, ai proponenti è garantita la pubblicazione, naturalmente una volta raccolti e analizzati i dati, e rispettati alcuni criteri minimi. Il classico processo di valutazione del lavoro da parte della rivista verrebbe dunque anticipato al momento in cui il gruppo di ricerca progetta l’esperimento, dunque prima della raccolta dei dati.

L’apprendimento probabilistico del giudizio morale

Come apprendiamo la capacità di ragionare sulle questioni morali? Come si sviluppa il nostro giudizio morale? Le macrocategorie all’interno delle quali si possono suddividere le risposte alla domanda sull’origine del giudizio morale sono principalmente due.

Da una parte, vi è la visione empirista, secondo la quale i meccanismi responsabili dell’apprendimento di un tratto psicologico o di una certa capacità sono generali per dominio. Con ‘generale per dominio’ si intende che i meccanismi attraverso i quali apprendiamo sono alla base dell’acquisizione di abilità, tratti o concetti molto diversi tra loro. Ad esempio, secondo una certa concezione dell’apprendimento, sarebbe sufficiente una storia di rinforzi positivi e negativi per apprendere abilità o facoltà molto diverse tra loro come il linguaggio, il senso morale, la cognizione numerica e così via (cfr. gli scritti di Skinner, padre del comportamentismo). L’esperienza che l’uomo fa del mondo sarebbe per tanto fonte di informazione sufficientemente ricca per i meccanismi di acquisizione generali per dominio.

Lo sviluppo dell’approvazione morale

Gentili lettori, desidero segnalare la recente uscita di un nostro lavoro sulla rivista Cognitive Development. La pubblicazione presenta i dati di una ricerca sullo sviluppo del giudizio di approvazione morale dai quattro agli otto anni, condotta presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Qui segue la copertura giornalistica di Brainfactor.

Alcune riflessioni sui Tarocchi

È opinione diffusa che, nel migliore dei casi, i Tarocchi non siano che una curiosità, e, nel peggiore dei casi, un sistema divinatorio sfruttato dai furbetti a discapito dell’incolto o del credulone. Come suggerisce lo stesso significato che al termine ‘tarocco’ è stato assegnato nel tempo (falso, contraffatto), la pratica della lettura delle carte non sarebbe che una procedura permeata da un’aurea di mistero per raccontare, impunemente e sotto compenso, menzogne belle e buone.

Valori morali e obbedienza all’autorità

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Stanley Milgram (1933-1984) fu uno psicologo sociale americano, noto al grande pubblico e agli studenti di psicologia per aver ideato e condotto, all’inizio degli anni sessanta del secolo scorso, uno degli esperimenti più influenti e discussi dell’intera disciplina.

Gli anni sessanta e settanta furono anni particolarmente fecondi per la psicologia sociale, interessata a comprendere il pensiero e il comportamento dell’individuo all’interno della dimensione relazionale e di gruppo. La seconda guerra mondiale e i crimini nazisti lasciarono un solco profondo sia nelle nuove costituzioni degli stati europei e nei nuovi assetti geopolitici, sia nell’attività intellettuale di molti.

Pokémon Go e l’esercito dei filosofi digiuni

Che ci sia un nuovo giochino dei Pokemon è un fatto del tutto irrilevante, almeno per chi non si interessi in prima persona o per lavoro di videogiochi. È così irrilevante che faccio fatica fisica anche solo a parlarne [*].

Ora, se questa deve essere un’occasione di riflessione, lo sia non tanto sull’introduzione del gioco e sul fatto che sta avendo particolare successo, ma sul fatto che troppe persone – tra i miei conoscenti, circa due su tre – parla a sproposito, come pure spesso succede, commentando con luoghi comuni difficili da digerire. L’impressione è quella di essere davanti ad un implacabile esercito di filosofi che, digiuni da tempo di ispirazione critica sui temi della morale, del buon gusto e dell’ontologia, all’improvviso trovino le parole (inadatte) ad esprimere il loro genio lungamente represso.

La geometria dell’attività neuronale

È in uscita su Chaos and Complexity Letters un lavoro svolto da E. Conte, R. Norman, C. Moderniz, S. Conte, R. Marvulli (School of Advanced International Studies on Applied Theoretical and non Linear Methodologies of Physics di Bari), G. Ianieri, M. Megna (Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione di Bari) e F. Wang (Hunan Agricultural University, Cina). A multifractal analysis of neuron locations and calcium activity in C-elegans presenta un’analisi della struttura geometrica dell’attività neuronale nella testa di un Caenorhabditis elegans lasciato libero di muoversi.