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Mese: Gennaio 2023

VENERE IN CORNICE – Un astro a pinna d’intesa / A star as fin of understanding

Per Nabokov, Lolita è il fuoco del lombo. Anche la robustezza dovrà cedere… Il passo del lombo sarebbe scandito come per la lingua sul palato, sillabando il < Lo-li-ta >. Monika ha posato al mezzobusto, e per uno scatto del genere fashion. Lei porta una giacchetta a quadri in bianconero. Il colletto è lungamente aperto. Immaginiamo che la percezione d’una grande lingua possa codificare la giusta taglia della giacca. I quadri sarebbero stati intervallati dal piano cartesiano. Soprattutto, Monika ha il classico look di Lolita, mentre abbassa sul naso gli occhiali, stretti ed allungati, da sole. Il lembo del vestito che s’apre “accende” la nudità della pelle. Qualcosa che allenterà l’irrigidimento della posa, complici i quadri incerti al loro coordinamento. Lo sguardo di Monika è molto serio. Gli orecchini proveranno a “sgommare”, grazie alla loro preziosità, contro ogni pesantezza del caricamento.

According to Nabokov, Lolita is the fire of the loin. Also the robustness will have to cede… The step of the loin would be scanned like the tongue on the palate, syllabicating the < Lo-li-ta >. Monika posed through the head and shoulders, and for a shot of the fashion style. She wears a short checked jacket in black and white. The collar is opened at length. We imagine that the perception of a big tongue can codify the right size of the jacket. The squares would be interrupted by a Cartesian plane. Principally, Monika has the typical look of Lolita, while she lowers the sunglasses, tight and lengthened, on the nose. The hem of the dress that is opened “turns on” the nudity of the skin. Something that will slacken the stiffening of the pose, with the complicity of the squares uncertain in their coordination. The gaze of Monika is very serious. The earrings will try to “screech”, through their preciousness, against every heaviness of a loading.

(Courtesy of Anastasiia Knis)

[SEGNALAZIONE] War is not our Profession – Paradoxes for a Moralization and Morality of War


War is not our Profession – Paradoxes for a Moralization and Morality of War

Here we go! It is with distinct pleasure sharing this paper with my everpresent SF audience. It is the first one for this year. The topic is extremely timely: the morality of war. This is a real philosophical paper for the journal Moral Philosophy/Filosofia Morale. I thank Professor Roberto Mordacci, dean of the faculty of philosophy of Università Vita-Salute San Raffaele, for his kind invitation. It was the opportunity to write officially about Kant’s morality, one of my greatest philosophical conceptions. I reframed it and tackled the most difficult question in morals: can war be just? And the answer is resolute: no… but! And I leave you all with this hoping to have feedback on the reading.  The paper can be found here: academia and on the journal’s webpage.

Eutanasia – Dal punto di vista del paziente richiedente

Copyright dell’Autore

Premessa

Nell’Uomo la vita è concepita, affrontata, considerata sia per il suo aspetto biologico sia per il suo aspetto interiore, psicologico. Per tale motivo le fasi della vita e il suo vissuto hanno sollevato e sollevano interrogativi di varia natura sul rapporto con gli altri esseri e con se stessi. Tali interrogativi hanno avuto nel corso della storia varie risposte come la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789) o la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) o ancora si è alla ricerca di una tale risposta, se non unanime almeno ampiamente condivisa.

Introduzione alla Rubrica “Venere in Cornice”

Venere in Cornice – Copyright e riferimenti per l’uso dell’immagine sono relativi all’Autore

Venere in cornice è la nuova rubrica che raccoglie le mie recensioni d’estetica al glamour & fashion fotografico. Così, io continuo idealmente il progetto che già svolsi per “Discorsivo” Giornale, dal 2012 al 2022.

A posare, è sempre il soggetto femminile. Gli scatti hanno un taglio esteticamente variegato. Si passa dalla sessione in studio alla panoramica in esterna, dal bianconero al retouching colorato, dall’outfit fashion al semplice selfie, ecc…

Naturalmente, non esiste un canone preciso in merito alla bellezza femminile. Tuttavia, io preferisco selezionare le modelle da cui sono attratto in prima persona. Non vale solo una pre-comprensione per così dire “istintuale”. Nelle mie recensioni d’estetica (funzionali per l’arte contemporanea a 360°) io ho sempre seguito il metodo fenomenologico di scrittura. Grazie a questo, è necessario un allenamento ad “entrare”, con la propria immaginazione, nelle strutture che regolano gli enti immediatamente percepiti. Si partirà dal senso più potente fra tutti: la vista.