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Parte 1
Mente – corpo
Paradigma dualistico del problema mente – corpo:
Ipotesi 1: esiste il corpo.
Ipotesi 2: esiste la mente.
Ipotesi 3: Mente e corpo sono due entità totalmente distinte.

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Mente – corpo
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Ipotesi 3: Mente e corpo sono due entità totalmente distinte.

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Parte 1: La guerra nei suoi aspetti estrinseci, leggi, diritti e relazioni.

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Le origini della parola rivoluzione e il suo iniziale significato sono da ricercare nel sostantivo latino “revolutio” e nel corrispettivo verbo “revolvere”, ritorno e ritornare. Sul piano concettuale questi termini discostano dal significato moderno; infatti si indica con rivoluzione un cambiamento.
Storicamente la parola ha subito un radicale spostamento semantico: i movimenti copernicani, i cosiddetti movimenti di rivoluzione, sono una precisazione del significato antico, e lo stesso ritorno al passato e (restaurazione) era proprio indicate come rivoluzione.
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Le confessioni sono il testo centrale della riflessione di Agostino nella fase successiva la conversione e durante la polemica con i manichei, filosofia dualista a cui il pensatore cristiano aveva aderito per nove anni.
Il testo viene scritto lungo l’arco di quattro anni, 387-401, quando Agostino era ormai quarantenne, e quando il teologo era già tornato in Africa ed investito della carica di Vescovo di Ippona.

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Ascesa e caduta di uno dei più grandi faccendieri della guerra e della storia, abile uomo, svelto di ingegno, rapido nell’agire, duro e irreprensibile nei modi. Wallenstein è una delle figure centrali delle prime due fasi della guerra dei trent’anni, iniziata con la defenestrazione di Praga nel 1618 e terminata nel 1648. Uno degli avvenimenti storici che sconvolse il centro Europa a tal punto che la memoria storica della guerra sarà preservata immutata nel tempo, fino alla prima guerra mondiale. La brutalità degli eventi, come il saccheggio e la distruzione di Magdeburbo, rendono questa guerra uno degli avvenimenti più cruenti dell’intera storia europea, fatta di scontri fratricidi e continue rivalse vicendevoli.
Di Pili Giangiuseppe www.scuolafilosofica.com
La storiografia attuale considera gli eventi storici nella sua purezza fattuale. Si è assistito ad una rapida evoluzione della concezione stessa della Storia, non più come un ausilio alla moralità generale dell’umanità, o come il risultato di una mediazione ideologica per dimostrare una tesi di filosofia o sociologia. La Storia si è “naturalizzata”. Questa tendenza appare manifesta anche in altre branche dello scibile umano.
Di Giangiuseppe Pili www.scuolafilosofica.com
5.631 Il soggetto che pensa, che immagina, non v’è.
Wittgenstein
L’economia neoclassica è una teoria che ha assunto un’importanza fondamentale all’interno del nostro sistema economico e sociale: molte politiche seguono i suoi dettami e grazie all’influenza indiretta sulla cultura, siamo tutti convinti che solo dall’egoismo collettivo possa nascere una società felice. L’economia neoclassica gode della fiducia che è scaturita per difetto: non essendoci nulla di meglio a cui credere, ci teniamo stretti ciò che pensiamo.

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Aldo: Però, dopo aver fatto l’amore, non lo so…
Giovanni: Eh, non si sa, in queste cose non si sa mai.
Aldo: Lo so. Sto dicendo non lo so è un modo di dire.
Ho detto non lo so però lo so.
Giovanni: Hai detto non lo so e pensavo…
Aldo: Stavo dicendo: ho finito di fare l’amore, non lo so…
Giovanni: Lo vedi che non lo sai.
Aldo: Miii, sto dicendo che non lo so per dire che lo so.
Giovanni: Ma allora dici lo so per dire non lo so.
Aldo: Eh che è tu quando dici non lo so
se voglio andare al mare non è che non lo sai![1]
Aldo, Giovanni e Giacomo
Il nostro lavoro mira a mettere in luce la centralità della convenzione negli atti illocutori. Faremo questo solo dopo aver ricostruito i punti fondamentali del saggio di Strawson (1). Nella seconda parte (2) ci ripromettiamo di portare argomenti convincenti a favore della nostra tesi. Dopo aver posto le critiche, vediamo brevemente se ci siano ulteriori problemi della teoria di Austin non presi in considerazione (3). In fine terminiamo traendo le fila del discorso (4).