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Scuolafilosofica Posts

Alcune osservazioni sul concetto di realtà

 

Nel recentissimo libro Che cos’è reale?. La scomparsa di Majorana [Neri Pozza Editore 2016] il filosofo Giorgio Agamben, il quale è stato anche attore cinematografico, avendo interpretato il ruolo dell’apostolo Filippo nel celebre film Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (1964), riesamina la questione della misteriosa scomparsa del fisico Ettore Majorana, nato a Catania nel 1906 (come ricorda l’autore, la questione era già stata analizzata, ad esempio, dallo scrittore e politico militante Leonardo Sciascia in un libro del 1975, e dal fisico Erasmo Recami in un libro del 1987).

Lo sviluppo dell’approvazione morale

Gentili lettori, desidero segnalare la recente uscita di un nostro lavoro sulla rivista Cognitive Development. La pubblicazione presenta i dati di una ricerca sullo sviluppo del giudizio di approvazione morale dai quattro agli otto anni, condotta presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Qui segue la copertura giornalistica di Brainfactor.

Alcune riflessioni sui Tarocchi

È opinione diffusa che, nel migliore dei casi, i Tarocchi non siano che una curiosità, e, nel peggiore dei casi, un sistema divinatorio sfruttato dai furbetti a discapito dell’incolto o del credulone. Come suggerisce lo stesso significato che al termine ‘tarocco’ è stato assegnato nel tempo (falso, contraffatto), la pratica della lettura delle carte non sarebbe che una procedura permeata da un’aurea di mistero per raccontare, impunemente e sotto compenso, menzogne belle e buone.

La costa degli schiavi – Torkild Hansen

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Quella volta ero appunto nel magazzino [dice Isert] per affari, e mi indicarono quello che rivolevano indietro e quello che intendevano cedere in cambio. E poiché quest’ultimo era un uomo giovane e bello, molto più giovane di suo padre, lo scambio venne subito concesso. L’infelice fu portato fuori in catene. Dio! Anche il trafficante più duro di cuore si sarebbe commosso, se fosse stato presente alla scena, quando il figlio riconobbe suo padre in catene. Gli si gettò al collo piangendo lacrime di gratitudine e di felicità, perché aveva la fortuna di liberare il proprio padre. Aprirono le catene, le tolsero all’uno e vi rinchiusero l’altro, che era calmissimo, e pregava il padre di non rattristarsi per la sua sorte.

La costa degli schiavi – Thorkild Hansen


La costa degli schiavi (1967) è il primo libro della trilogia dedicata alla tratta degli schiavi danese da parte di Thorkild Hansen, autore ingiustamente non sufficientemente conosciuto. Infatti, Hansen anche in questo libro dimostra di essere uno dei maggiori scrittori del XX secolo. Si può discutere sul fatto che la sua prosa, piana e senza orpelli letterari di alto rilievo, sia appunto troppo lineare per poter parlare di genio della letteratura. Ma non tutto nasce dall’uso della lingua, pure assai potente. E’ infatti difficile trovare libri pervasi da una implacabile ironia, dall’inizio alla fine. Per esempio, nel celeberrimo e celebratissimo Il gattopardo Tommasi di Lampedusa inizia con una prosa dominata da un sano distacco, da una contemplazione ironica della società patriarcale e aristocratica della Sicilia. Ma poi scivola in uno stile decadente, fino alla fine in cui tutto si annichila. Hansen no. Hansen resiste sino all’ultimo, coerentemente con lo stile che ha scelto. Quindi, anche solo per questo, andrebbe apprezzato. Ma poi Hansen aveva altra scelta?

[Segnalazione] Paolo Meneghetti: “prolusione d’estetica” ad ISERNIA, Sabato 10 Dicembre

Nicola Belloni - Paolo Meneghetti

Sabato 10 DICEMBRE

alle ore 18.00
presso l’Auditorium “Unità d’Italia”
sito in Corso Risorgimento n°221
ad ISERNIA
il critico d’estetica contemporanea Paolo Meneghetti terrà una prolusione a voce (di circa 20 minuti), aprendo la mostra d’arte Nicola Belloni ceramista.

La morte e la gestione dell’anziano – Due problemi attuali perché eterni

Abstract

In questo articolo cercheremo di mostrare perché la gestione dell’anziano e la morte sono così problematici all’interno della società della complessità. Non si vuole ammettere che oltre alle evidenti questioni economiche e logistiche, c’è una questione morale la cui decisione comunque determinerà una variazione di tutte le relazioni umane presenti nella rete sociale della famiglia. La revisione dei rapporti sociali, fondati su norme non scritte e, perciò, ancora più rigide e aleatorie, è un’operazione delicata e difficile. Non solo, ma la possibilità di risolvere in modo adeguato il problema dipenderà esclusivamente dalla capacità di saper riadattare la propria relazione con tutti gli altri membri della famiglia e tutti devono fare, perciò, la loro parte.


Quando nasce un figlio nascono immediatamente una rete di relazioni tra i familiari e il nuovo venuto, supponendo che il bambino nasca in una famiglia normale. Chiamiamo a il bambino, la madre m e il padre p e così di seguito i vari familiari. Come minimo, non solo si forma una relazione R tale che R(m,a) e R(p,a), ma anche una nuova relazione !R tale che

 

!R(R(m,p), R(m,a), R(p,a) implica R(m,p,a)),

dove !R è una relazione che sancisce che esiste una connessione tra tutti i membri della famiglia. Si noti che !R è una relazione che richiede l’implicazione della relazione R(m,p,a): infatti la sussistenza delle sole relazioni a due posti di madre e di padre e di matrimonio non determinano di per sé l’esistenza della famiglia. Per esempio, supponiamo che il figlio sia dato in adozione: le relazioni R sono tutte mantenute (il padre rimane il padre, la madre la madre e la madre e il padre magari rimangono sposati) ma non si ha la relazione !R! Quindi la definizione di un nucleo familiare, la relazione !R, è superiore alla semplice somma degli individui ma anche alle loro relazioni umane tra loro. E non è un caso, infatti, che la nozione di “famiglia” sia considerata, nella sua vaghezza, un valore indipendente dalla somma degli individui, sia da un punto di vista legale, che religioso e morale. E il motivo è semplicemente quello che abbiamo mostrato.