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Tag: Nietzsche

Il volto radioso dell’ipocrisia Quattro concetti nietzschiani

Abstract: La scrittura filosofica di Nietzsche affascina e incanta con virtuosismi e abilità retoriche rocambolesche, colpi di scena e immagini grandiose. Il lettore viene immerso nell’aurea tragica e perentoria di una dialettica negatrice che fa trasalire per la sua persuasività nella critica di tutti i valori fondamentali della civiltà occidentale. Ma cosa ci vuole dire veramente? Contro cosa si scaglia il filosofo con tanta irruenza?

Capire l’individuo premoderno del mondo moderno – Dove stava Nietzsche?

Di Gustav-Adolf Schultze (d. 1897) – Nietzsche by Walter Kaufmann, Princeton Paperbacks, Fourth Edition. ISBN 0-691-01983-5, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=95963

Introduzione

In una recente conversazione siamo finiti a parlare dei movimenti di estrema destra attivi in Italia nel XX secolo. Essi erano costituiti da una compagine relativamente eterogenea di persone sparse in diverse organizzazioni più o meno ufficiali. La conversazione verteva sulla mia personale difficoltà a comprendere la natura concettuale e politica di questi movimenti e persone.

Recensione di Max Stirner, Vita e Opere

Del filosofo e uomo Max Stirner è rimasta ben poca testimonianza. Tuttavia, ne sembrerebbe rimasta quanto basta a scrivere una biografia che, nella versione italiana tradotta da Claudia Antonucci per la giovane casa editrice Bibliosofica, conta duecentoventicinque pagine. L’autore è John Henry Mackay.

Il lavoro di Mackay, per alcuni versi, è sicuramente notevole, ma per altri, stenta a convincere e ne esporremo le ragioni principali. Per ora notiamo che, purtroppo, sembrerebbe essere l’unico lavoro esistente in grado di avvicinarci con una certa approssimazione alla reale figura di Max Stirner.

Ti punisco perché sì …

La teoria retributiva della pena afferma che è giusto punire qualcuno perché e solamente perché se lo merita; dunque è giusto punire chi trasgredisce poiché ha trasgredito. Ad essa si oppone la teoria consequenzialista, secondo la quale il trasgressore deve essere punito in virtù delle conseguenze positive della pena per l’individuo punito (ad esempio, in termini di rieducazione) o per la società (rinforzo della norma, comunicazione ed esempio, deterrenza etc.).

Il gusto della morale …

Un’ulteriore conferma empirica della relazione tra stati sensoriali e valutazione morale è presentata da Eskine et al. su Plos One in un articolo titolato “The Bitter Truth about Morality: Virtue, not Vice, Makes a Bland Beverage Taste Nice”. Lo studio di Eskine et al. non solo corrobora l’ipotesi di una relazione, ma ne definisce per la prima volta il carattere bidirezionale.

In risposta a 0/1 di Mozzoni

Pubblico la mia risposta a Marco Mozzoni, “0/1”, BrainFactor, 27/5/2013 riflessione apparsa su Brainfactor.it

Siamo veramente immersi in una realtà percepita, da noi – tutti (?), secondo categorie dicotomiche? Sicché nel confrontarci, ad esempio, con il disagio mentale saremmo costretti ad intendere i fenomeni solamente come anormali o normali, le persone come malate o sane? Soprattutto, è vero che «non accettiamo più di confrontarci con le sfumature dell’esperienza vitale»?

Il giudizio morale. Intervista a Luca Surian

Pensiamo che il Prof. Luca Surian, psicologo e ricercatore dell’Università di Trento, abbia saputo, con la sua introduzione sullo stato della ricerca in psicologia morale – pubblicata per il Mulino con il titolo “Il giudizio morale” (2013) – realmente fornire al lettore utili stimoli per avvicinarsi alla materia, o per farsi una prima idea, ma vera (e vera perché chiara), dei temi in argomento.

La guerra e la storia tra Nietzsche e Tucidide

Sul significato e l’origine dell’aforisma § 180 di Aurora. Nietzsche scrive:

«La guerra – Le grandi guerre del presente sono gli effetti dello studio della storia.»

Se è vero che Nietzsche teneva in altissima considerazione lo spirito dello storico Tucidide – ed è vero, poiché testimoniato dallo stesso Nietzsche nelle pagine del Crepuscolo degli idoli dedicate a “Quel che devo agli antichi” – allora crediamo di poter rintracciare la possibile origine di questo suo pensiero sulla guerra.