Press "Enter" to skip to content

Categoria: Libri Recensiti

Il piccolo Cavaliere del Re degli Scacchi – Carlo Alberto Cavazzoni

il-piccolo-cavaliere-scacchi-cavazzoni 

Considerando la mia esperienza, ti consiglio di non smettere di sognare, perché i sogni indicano la strada da percorrere, ma di accettare pur sempre la realtà.

Carlo Alberto Cavazzoni

Il piccolo cavaliere del Re degli scacchi è un libro di Carlo Alberto Cavazzoni, edito nel 2016. Si potrebbe dire che si tratti di un libro per ragazzi o, anche per più giovani. In fondo, la storia è quella di un bambino, Dario, che sogna di diventare un cavaliere. Egli è orfano di entrambi i genitori e vive con la nonna, Pina, semplice, arguta e cuoca. Tuttavia, la nonna è molto preoccupata per il futuro del piccolo, perché sogna sin troppo. Soprattutto sembra avere i sogni sbagliati: essere cavalieri costa e i soldi non ci sono. Inoltre, il cavaliere è pur sempre un uomo d’arme, cioè segue gli eserciti, asseconda i regnanti e deve sacrificare anche la vita per questo. E oltre a sacrificare la sua, estrema ratio non desiderata, la toglie agli altri.

Ma Dario non demorde. Non demorde neppure quando alla casa della nonna Pina giunge un viaggiatore stremato, uno scultore importante che andava verso Firenze. Costui sarebbe morto di freddo, se nonna Pina non l’avesse ospitato. Giorgio, così si chiamava, in cambio dell’ospitalità impartisce importanti lezioni a Dario, gli insegna a scrivere e, soprattutto, gli mostra il gioco degli scacchi.

Romeo e Giulietta – William Shakespeare

Francesco_Hayez_053

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo Re Lear di William Shakespeare


Romeo e Giulietta è una delle prime tragedie di Shakespeare e anche, probabilmente, la più celebre, nonché la più travisata. Non varrebbe neppure la pena di riportare la trama, tanto è la sua notorietà. Ma alcuni cenni ad essa saranno indispensabili.

La tragedia è inscenata in Verona. Due famiglie rivali si odiano, i Capuleti e i Montecchi, e i loro membri trovano infiniti modi per infamarsi o infastidirsi. Casualmente Romeo si innamora di Giulietta e resiste alle tentazioni delle altre, nonostante gli espliciti tentativi degli amici, preoccupati delle possibili derive suicide di un simile amore. Giulietta ha tredici-quattordici anni, il che rende, al lettore contemporaneo, piuttosto indigesti certi passaggi. In particolare quando la madre di Giulietta le spiega come stanno le cose e l’urgenza e l’importanza del matrimonio (Giulietta ha tutte le amiche ammogliate e lei deve muoversi, se non vuole sciupare il tempo inutilmente): questo fa capire, naturalmente, che la mortalità era alta e che l’aspettativa di vita imponeva l’urgenza del matrimonio. Romeo, invece, è un giovane scapolo che si innamora di ogni donna che vede. Questo è testimoniato sia dallo scetticismo iniziale della balia di Giulietta, più materna della madre, e anche dagli amici di Romeo che implicitamente ed esplicitamente gli consigliano di trovarsene un’altra. Tanto non gli sarà difficile, nella vasta gamma di alternative che Romeo ben conosce.

Alla conquista dell’Antartide. Perrone A.

cop (1)Alla conquista dell’Antartide è un libro di geopolitica uscito per la Fuoco Edizioni nel 2010. Si tratta di un lavoro di eccezionale livello nel suo genere. Il libro è composto da una sequenza di brevi capitoli, ciascuno devoluto ad un aspetto specifico della geopolitica antartica. Sebbene non sia del tutto lecito parlare ancora di una proiezione di potenza da parte degli stati in esso, data la natura dei cambiamenti climatici, è ormai lecito aspettarsi che i problemi politici dell’Antartide saranno oggetto presto oggetto di riflessione dei decisori politici.

In generale, il saggio propone una analisi geografica, storica e politica del continente antartico, perché si tratta appunto di un vero e proprio continente. Sebbene sia stato scoperto nel XIX secolo, almeno con chiara consapevolezza, soltanto nel XX secolo le potenze si sono interessate in modo attivo alla sua relativa conoscenza e molto parziale colonizzazione. Si tratta, comunque, di un caso probabilmente unico della storia in cui un territorio è considerato sin da subito di interesse collettivo. Esistono trattati che limitano la pesca, la caccia e lo sfruttamento delle risorse, acqua compresa. Infatti, si parla già diverso tempo del fatto che l’acqua è il bene del futuro, non già del presente. L’Antartide contiene il più ampio bacino di acqua dolce del mondo, sebbene ghiacciato. Gli interessi legati allo sfruttamento delle risorse idriche, energetiche e ittiche fanno dell’Antartide un continente di interesse geostrategico del futuro.

Il rispetto in Kant – Sonia Cosio

cosioilrispettoinkantcopertina1-copia

Iscriviti alla Newsletter!

Scopri anche Capire la “Fondazione della metafisica dei costumi” di Kant


Il rispetto in Kant è un saggio di Sonia Cosio, dottoranda all’Università Vita-Salute San Raffaele (Milano), esperta degli scritti kantiani e attualmente si occupa di temi legati alla storia delle idee e all’etica. Il libro in questione è una ricostruzione del concetto kantiano del rispetto, che si scopre centrale nella riflessione di Kant:

A motivo di ciò sembra potersi concludere che il tema del rispetto non sia affatto secondario o marginale nella produzione di Kant: esso è, piuttosto, la cifra fondamentale del suo pensiero, un tema su cui l’autore torna più vote nel corso della propria vita e della propria carriera filosofica. Forse perché insoddisfatto e consapevole di non aver pronunciato in proposito la parola definitiva, forse perché troppo importante per essere tralasciato: ciò che sembra difficilmente contestabile, tuttavia, è la sua presenza ricorrente nei pensieri del giovane, del maturo e dell’anziano Kant.[1]

Se il “giovane, maturo e anziano Kant” concordano nel considerare il rispetto come concetto chiave sia in sede morale che, almeno parzialmente, in sede estetica per quanto riguarda il sublime (pp. 41-45), allora, e a maggior ragione, si comprende quanto il saggio di Cosio possa aver centrato un punto chiave. Ciò è vero per ragioni intrinseche e per ragioni estrinseche. Iniziamo dunque dalle ragioni intrinseche, ovvero quelle che si rifanno al pensiero di Immanuel Kant, così come ci viene presentato da Cosio.

Al cinema con il filosofo. Mordacci R..

CinemaAl cinema con il filosofo è un saggio di Roberto Mordacci, edito da Mondadori nel 2015. Si tratta di una raccolta di analisi filosofiche su una serie di film girati recentemente. Va detto sin da subito che sebbene si tratti di un insieme di saggi, si tratta di un libro assai godibile e agile alla lettura, ma non per questo privo di spessore filosofico.

Intanto, un lettore potrebbe giustamente domandarsi in che modo la filosofia entri nel cinema, se questa “intrusione” abbia un senso e se non sia solamente un esercizio di stile. L’Autore, preside della facoltà di filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in quanto filosofo, non si sottrae da questa serie di problemi e ci enuncia con estrema chiarezza la legittimità dell’intrusione filosofica nel mondo del cinema. Egli distingue diversi sensi e direzioni in cui il cinema può essere correttamente investigato dalla filosofia e, da questa investigazione, riuscirne anche arricchito:

Il mercante di Venezia – William Shakespeare

MrcVn

Iscriviti alla Newsletter!


Il mercante di Venezia è una commedia scritta da William Shakespeare, tra le più celebri del suo repertorio. La trama ricalca principalmente le esigenze di una commedia classica: Bassanio è un uomo nel fiore degli anni, innamorato di Porzia, bella e ricca ereditiera. Tuttavia, appunto perché squattrinato, come giustamente si conviene ad un giovane di belle speranze, ha bisogno di una mano da un amico facoltoso. Costui è Antonio, cristiano, persona amabile e pieno di fiducia nei confronti dell’amico.

Antonio è un ricco mercante di Venezia, possiede ingenti capitali, ma quasi tutti questi sono stati investiti nei suoi traffici: ben cinque navi sono in attesa di arrivare ai rispettivi porti. Quindi, Antonio vuole aiutare Bassanio a sposarsi, sebbene non disponga nell’immediato di soldi contanti, già allora e come sempre, indispensabili a fornire una certa garanzia alla proposta di matrimonio, altrimenti inutile… Nonostante Porzia ami già Bassanio e nonostante Bassanio sia disposto a tutto per Porzia, una richiesta di matrimonio senza soldi è come un piatto di pasta con tanto di condimento ma, appunto, senza pasta. Il risultato, allora, è che Antonio sa a chi chiedere i soldi e può garantire per essi, ma deve appunto contrarre un patto con lo strozzino Shylock, ebreo inacidito contro i cristiani. Va poi detto che Shylock e Antonio si odiano vicendevolmente: Antonio era uso insultare l’ebreo e ha mandato a rotoli diversi sui affari.

Intelligence e Scienze Umane – Mario Caligiuri (Ed)

Intelligence-e-scienze-umane

Iscriviti alla Newsletter!


E’ stato scritto che un uomo del Medioevo, che viveva in una società povera di informazioni, ma ricca di principi guida, aveva un senso critico più sviluppato dell’uomo contemporaneo che vive in una società sovrabbondante di informazioni, ma povera o morta di valori: e questo spiega la facilità con cui tanti abboccano ai richiami di maghi, fattucchiere, imbonitori televisivi, venditori di merci assurde o improbabili.[1]

Roberto de Mattei

Intelligence e Scienze Umane è una collettanea di saggi pubblicata da Rubbettino (2016). Gli autori sono tra i massimi esperti del settore e non soltanto: Giorgio Galli, Virgilio Ilari, Mario Caligiuri, Gerardo Iovine, Francesco Sidoti solo per citarne alcuni. La multidisciplinarietà dell’approccio scelto per trattare dei problemi dell’intelligence, in particolare dell’intelligence nel contesto propriamente italiano, è mostrato sia dalla tipologia dei contributi presentati, sia dalla varietà di esperti chiamati a proporre il proprio contributo. Il risultato, dunque, è un’opera utile e affascinante allo stesso tempo.

Coriolano – William Shakespeare

coriolano

Iscriviti alla Newsletter!


Il Coriolano è una delle ultime tragedie di William Shakespeare, ambientata durante il primo periodo dell’antica Roma. Che il periodo romano fosse caro al bardo di Avon è testimoniato da diversi lavori ispirati ad esso: Tito Andronico, Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra sono le opere principali dedicate a Roma e, come si vede, non sono ristrette ad una particolare fase della storia di Roma. Il Coriolano, dunque, è la tragedia di Caio Marcio, uomo d’onore, d’arme e irrimediabilmente iracondo. Se l’onore spinge l’uomo a compiere grandiose gesta, l’ira può condurre lo stesso uomo alla cancellazione del valore delle stesse gesta compiute. Sicché, dunque, la tragedia è impostata su Caio Marcio, poi noto come “Coriolano” per via della conquista della città di Corioli, in mano ai Volsci, il cui capo era Tullo Aufidio.

La trama è abbastanza semplice. Roma va in guerra contro i Volsci. Coriolano si distingue come capo militare e prende la città. Uomo dell’aristocrazia, già in odio alla plebe, odio pienamente ricambiato, si rifiuta di mostrare le ferite di guerra al popolo romano. Dopo che la dispotica madre, Volumnia, si impone, aiutata dalle parole del saggio amico di famiglia, Menenio Agrippa (quello della celebre storia, compresa nella tragedia, sulla divisione del lavoro – considerata come equa – tra plebe e aristocrazia…): Volumnia e Menenio Agrippa convincono Coriolano a mostrare un po’ di accondiscendenza al popolo, così da poter essere eletto console di Roma.

Antonio e Cleopatra – William Shakespeare

Antonio-e-cleopatra

Iscriviti alla Newsletter!


Antonio e Cleopatra è una tragedia di William Shakespeare. Insieme al Giulio Cesare e al Coriolano, Antonio e Cleopatra fa parte del ciclo storico, ambientato nell’antica Roma. Sappiamo per certo che Shakespeare si documentò per scrivere queste tragedie, in particolare lesse le Vite di Plutarco. Detto questo, Shakespeare concede anacronismi e rivisitazioni dei personaggi storici in modo personale, sicché il tasso storico e la verosimiglianza di queste tragedie non è di per sé particolarmente alto, da punto di vista storico. Ma questo, naturalmente, rientra nelle legittimità di un autore prima di tutto interessato all’arte letteraria.

Giulio Cesare – William Shakespeare

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo Re Lear di William Shakespeare


Giulio Cesare è una tragedia di William Shakespeare, ispirata alla morte di Cesare alle idi di marzo. Il ritratto storico ricalca l’edizione delle Vite di Plutarco, dimostrando il fatto che il bardo di Avon si curava di ricostruire le sue vicende anche da un punto di vista storico.

Il Giulio Cesare è una tragedia dal sapore propriamente politico, quindi distante sia dall’Enrico IV, dall’Amleto, dal Re Lear e dal Macbeth che, come abbiamo cercato di mostrare in altro loco, sono opere intimistiche e ben poco politiche, pur essendo ambientate in un contesto in cui vive il potere e la ragion di Stato. Nel Giulio Cesare, invece, è la figura di Bruto a dominare la scena, il quale prende la ferale decisione di uccidere il futuro tiranno in nome della libertà. Come in Macbeth, anche nel Giulio Cesare la causa scatenante e ultima è indotta da un personaggio intrigante, Caio Cassio. Bruto è un personaggio sulla linea di Amleto-Macbeth, nel senso che è combattuto, non sa decidersi e soltanto l’intervento esterno lo induce all’azione: come nel caso di Amleto, Bruto vedrà un fantasma e, come nel caso di Macbeth, avrà un cattivo consigliere ad informarlo.