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Autore: Wolfgang Francesco Pili

Sono nato a Cagliari nell’aprile del 1991. Ho da sempre avuto nelle mie passioni, la vita all'aria aperta, al mare o in montagna. Non disdegno fare bei trekking e belle pagaiate in kayak. Nel 2010 mi diplomo in un liceo classico di Cagliari, per poi laurearmi in Lettere Moderne con indirizzo storico sardo all'Università degli studi di Cagliari con un'avvincente tesi sulle colonie penali in Sardegna. Nel bimestre Ottobre-Dicembre 2014 ho svolto un Master in TourismQuality Management presso la Uninform di Milano, che mi ha aperto le porte del lavoro nel mondo del turismo e dell'accoglienza. Ho lavorato in hotel di città, come Genova e Cagliari, e in villaggi turistici di montagna e di mare. Oggi la mia vita è decisamente cambiata: sono un piccolo imprenditore che cerca di portare lavoro in questo paese. Sono proprietario, fondatore e titolare della pizzeria l'Ancora di Carloforte. Spero di poter sviluppare un brand, con filiali in tutto il mondo, in stile Subway. Sono stato scout, giocatore di rugby, teatrante e sono sopratutto collaboratore e social media manager di questo blog dal 2009... non poca roba! Buona lettura

Gustavo Benso marchese di Cavour

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Gustavo di Cavour, nato a Torino nel 1804, fu il primogenito di Michele Antonio Benso conte di Cavour e fratello, dal 1810, del più famoso Camillo Benso di Cavour, che come vedremo ebbe validi motivi per essere superiore al fratello più piccolo, come qualità di diplomatico e politico. La scelta di indagare su questa figura politica del risorgimento italiano nasce nel momento in cui ho affrontato lo studio della storia della Sardegna contemporanea e ho avuto modo di osservare come questo personaggio, oltre non avere spazio in nessuna delle mie enciclopedie cartacee e anche sul web, ridicolizzi appunto quel “feudo” che era all’epoca la Sardegna del periodo sabaudo e dell’Italia unita che andava delineandosi nel periodo subito successivo.

Giovanni Maria Mastei Ferretti alias Pio IX (Senigallia 1792 – Roma 1878)

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Giovanni Maria Mastei Ferretti nacque nel 1792 nelle terre marchigiane di Senigallia da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà. Indirizzato verso studi teologici, fin da piccolo, nel 1819 riceve gli ordini sacerdotali. Si distinse negli anni come buon sacerdote e abile diplomatico e convinto sostenitore del Regno di Sardegna in quello che era all’epoca lo stato della Chiesa.

Morto il papa Gregorio XVI nel 1846, venne eletto nel giugno dello stesso anno, il cardinale Ferretti (non disponiamo di fonti per descrivere la sua elezione cardinalizzia), dopo essere stato cardinale per un breve periodo, divenne papa col nome di Pio IX. Il suo predecessore si era distinto come un papa conservatore e inadatto alla nuova ondata di liberalismo presente nell’Europa e in Italia nel periodo. Proprio su questo tipo di ideologia politica Pio IX si doveva soffermare, ovvero nel cercare di appoggiare la massa di liberali presenti in Roma, ma anche nel Regno di Sardegna capeggiato da Cavour: fu quindi il primo papa ad aprirsi verso i governi italici, tanto che venne insignito del soprannome di “papa liberale”.

Il popolo degli abissi – Jack London

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Consigliamo – Martin Eden a cura di Francesco W. Pili


Nella prefazione della Robin Edizioni vien detto che il Popolo degli abissi risulta un’opera dimenticata. Altrove, in rare recensioni su internet, ci si imbatte nelle parole “opera sconosciuta”, “opera misconosciuta”. Insomma del Popolo degli abissi dell’intramontabile London, il lettore italiano, ne sa veramente poco. È per questo che mi son voluto cimentare nella lettura di questo libro, che nasce come reportage, si sviluppa come reportage, ma che, soppesata la natura dello stile, non mi sbaglio a definire ‘romanzo’. Romanzo d’inchiesta, volendo dare un appellativo al genere in modo più stringente.

Storia Romana (III) – L’impero romano: da Augusto a Costantino


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Nel 31 a.C. Ottaviano, grazie alla vittoria conseguita ad Azio a discapito di Antonio, si trovò ad essere padrone assoluto dello Stato Romano. La conclusione delle guerre civili, però, lasciva dubbio il futuro: a chi deve andare il potere? E come? I romani pur continuando a credere nei valori repubblicani e continuando a percepire la monarchia assoluta come una negazione delle proprie libertà, erano disposti ad affidare il potere ad una persona sola, confidando nel fatto che avrebbe potuto mantenere quella pace duratura interna che, ormai, mancava da quasi un secolo. In questo particolare momento, Ottaviano capì bene che per arrivare ad avere il potere assoluto doveva mantenere e rispettare le istituzioni politiche, almeno a livello formale: convenzionalmente con il 31 a.C. si fa iniziare il Principato, ovvero il regime istituzionale incentrato sulla figura di un reggitore unico chiamato princeps.

Storia Romana (II) – Dalla dittatura di Silla alla battaglia di Azio

Scopri la Guerra di Giugurta di Sallustio!

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Mitridate VI e la dittatura di Silla

Durante la guerra sociale che investì Roma, Mitridate VI, il re del Ponto si preparava a guidare le province greche e asiatiche contro Roma. Già dal 104 a.C. il Senato era stato attento alle sue mosse e, impossessatosi anche della Cappodocia nel 92 a.C., era toccato a Silla, in qualità di pretore, intervenire per insediare un re più gradito ai romani. Sfruttando un periodo di debolezza interna, Mitridate VI attaccò nuovamente la Cappodocia, allorchè il Senato si trovò costretto a dichiarare guerra al re del Ponto, anche se le legioni romane erano ancora impegnate contro le popolazioni italiche; Mitridate sostenne un efficace propaganda di rivolta al mondo romano, propaganda diretta al mondo greco: si presentò come un sovrano filoelleno, che rivendicava la libertà di tutti e vendicatore dei soprusi dei Romani. Ben presto dilagò in Cappodocia (attuale Turchia) e fu, presto, padrone di tutta l’Asia minore. Nell’88 a.C. si rese necessaria un’azione contro Mitridate, in conseguenza del massacro di migliaia di cittadini romani che vivevano nelle province asiatiche. Il comando dell’esercito venne affidato a Lucio Cornelio Silla.

Durante la guerra in Oriente in Roma i popolari tentarono di riorganizzarsi. Il tribuno della plebe Publio Sulpicio Rufo revocò il potere consolare a Silla dandolo a Mario Druso. Lo Stato Romano giaceva, inoltre, in un profondo stato di crisi: la guerra sociale e la guerra contro Mitridate avevano impoverito le casse statali, così come le numerose razzie, massacri e devastazioni avevano portato alla perdita di numerosi capitali. Sulpicio Rufo propose una serie di provvedimenti per far fronte a questi problemi: richiamò dall’esilio quelli che erano stati perseguiti per collusioni con gli alleati italici, inserì i neocittadini italici in tutte le trentacinque tribù e impose un limite di indebitamento di duemila denari per ciascun senatore.

Storia Romana (I) – Dalla Fondazione alle Guerre Sociali

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Roma – Le origini

Gli studiosi più accreditati sullo studio delle origini dell’Urbe sono Gaetano De Sanctis promulgatore della critica temperata e Barthold Georg Niebuhr. La critica temperata è il metodo di studio della storia romana in cui si tendono ad analizzare più le fonti certe, come gli scavi archeologici, piuttosto che magari le fonti scritte, spesso errate o imprecise.

Le fonti storiografiche da cui attingere per conoscere la storia delle origini sono tratte dagli scritti di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso e Virgilio che narra le origini di Roma secondo la leggenda più nota che inserisce la fondazione di Alba Longa e la dinastia dei re albani tra l’arrivo di Enea nel Lazio e il regno di Romolo. Secondo questa leggenda Romolo il fondatore e il primo dei sette re di Roma era figlio di Marte e Rea Silvia che a sua volta era figlia di Numitore l’ultimo re di Alba Longa.

La crocera dello snark – Jack London

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Consigliamo – Zanna Bianca


Dopo quarant’anni Jack London aveva raggiunto grandi livelli di stima in tutta l’America e fu scrittore e giornalista affermato; aveva lavorato inoltre come lavandaio, raccoglitore di ostriche, spalatore di carbone, cercatore d’oro nel Klondhike, lavoratore come operaio e altri piccoli impieghi, che tra l’altro sono quasi tutti rintracciabili nel capolavoro Martin Eden. Dopo aver messo in piedi una fattoria di circa seicento ettari che gli garantì una certa e aggiuntiva tranquillità economica, London decise di coronare un sogno di coppia, insieme a sua moglie Charmian: fare il giro del mondo a bordo di un lussuoso ketch, lo “Snark”.

Zanna bianca- Jack London

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Consigliamo – Marin Eden


Nel 1903 Jack London scrisse il romanzo breve intitolato The call of the wild, per gli italianofili, Il richiamo della foresta. In questo romanzo il protagonista Buck, un cane da pastore, riscopre l’essenza selvaggia e primordiale che c’è in lui; ne godrà fino alla morte e alla più grande eternità con la nascita dei suoi figli. Il romanzo ebbe un gran successo in tutta l’America subito dopo la sua uscita e celebrò London nella piramide dei più grandi scrittori contemporanei americani.
Memore del successo del tema e del personaggio nel 1906 Jack London si concentra nella stesura di un nuovo romanzo White Fang, la cui traduzione è Zanna Bianca, in cui non cambia i temi del precedente romanzo: l’animale selvaggio come metafora dell’uomo, di una sua rieducazione. A differenza che nel precedente, qui “semplicemente” mischia le argomentazioni in un climax ascendente: se nel Richiamo della foresta Buck conoscerà la sua indole primordiale attraverso un viaggio il cui culmine è l’ululato maschio e feroce, in Zanna bianca invece dall’ululato del branco passerà alla comoda vita borghese di una tenuta di campagna.

Napoleone nella letteratura ottocentesca

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Consigliamo – Storia del rapporto Stato-Chiesa


Uomo politico e generale di indiscusso valore, uomo che non esitava ad andare avanti d’innanzi al pericolo: Napoleone in pochi anni, dalla rivoluzione francese, riuscì a passare dal grado di generale di un battaglione delle forze armate, a imperatore di un territorio sempre più vasto grazie alle sue vincenti campagne militari. I letterati e gli artisti i quell’epoca, ma anche di quella successiva, non rimasero indifferenti di fronte a questo tema e quest’uomo: da Antonio Canova ad Hegel, da Ugo Foscolo ad Alessandro Manzoni, da Madame de Staël a Jack Louis David.