
Il flauto del tempo è la seconda opera di Andrea Mereu, autore già de La Maschera della luna e, per Scuola Filosofica, di un’analisi critica sul gioco boom Pokèmon go.
Cossiga, Francesco; (2002), Abecedario, Soveria Mannelli: Rubbettino.
Abecedario è un testo di Francesco Cossiga, pubblicato per Rubbettino nel 2002 il cui argomento è l’intelligence, ovvero i così detti “servizi speciali”. Questa opera è probabilmente una delle prime nel panorama italiano (pre-riforma 124/2007) che entra nel merito della natura peculiare delle attività dei servizi di sicurezza e informazione.
Per «servizi speciali», detti altrimenti «servizi di informazione», «servizi di sicurezza», «servizi di informazione e sicurezza», o più comunemente e per così dire ‘volgarmente’ «servizi di segreti», si intendono quegli apparati dello Stato (…) che svolgono, per il raggiungimento dei propri fini, attività informativa ed operativa secondo modalità e con mezzi non convenzionali, nel senso che sono in massima parte loro propri, e non comuni ad altre amministrazioni, e la cui legittimità si fonda su interessi fondamentali dello Stato, la cui difesa e/o la cui realizzazione attengono cioè alla vita stessa dello Stato; per cui la «legittimità dei fini» viene a prevalere sulla «legalità dei mezzi»…[1]
In queste poche righe c’è condensata tutta la visione generale dei servizi da parte di Francesco Cossiga, uno dei primi esperti di intelligence in Italia e che ha dato contributi significativi alla diffusione della cultura dell’intelligence e della sicurezza. L’idea di Cossiga è che «servizi speciali» sono tali proprio perché la “legittimità dei fini” viene a prevalere sulla “legalità dei mezzi”, almeno in condizioni in cui la sicurezza dello Stato è minacciata. Infatti, lo scopo dei “servizi speciali” è proprio la salvaguardia stessa dell’integrità dello Stato e questo comporta talvolta la necessità di soprassedere alla normale prassi indotta dalla legalità.
Maupassant, (1889), Forte come la morte, Milano: Garzanti.
Maupassant, Forte come la morte, Garzanti, Milano, 1978.
Forte come la morte è un classico della narrativa francese del sempre grande Maupassant, edito per la prima volta nel 1889. Forte come la morte è un romanzo incentrato sulla storia del single e viveur pittore Olivier Bertin, legato alla moglie di un conte, la signora Any Guilleroy. La relazione extraconiugale dura anni e alla sua storia è dedicata la prima parte ideale del romanzo. La seconda parte dell’opera è incentrata sull’innamoramento di Bertin per la figlia della contessa.
La trama del romanzo è piuttosto semplice. Olivier Bertin è un pittore consolidato nell’alta società parigina. Sebbene abbia notevoli conoscenze, egli non è mai stato interessato a nient’altro che ad una dolce vita, vissuta tra modelle, pranzi e spettacoli e, naturalmente, l’unica donna che ha realmente amato, la contessa. Inizialmente i due si conobbero appunto per ragioni di lavoro. Bertin, autore non certo spregiudicato e quindi ideale pittore di ritratti di dame dell’alta società, doveva ritrarre l’allora giovane contessa Guilleroy. Il marito di quest’ultima è un eminente uomo politico il cui amore per la moglie è semplicemente dato per scontato nell’atto di unione sancita dalla società. La sua fiducia nei confronti della moglie è abbastanza simile a quella che un uomo affida al suo cane, il migliore amico possibile: può anche agire in modo incomprensibile, talvolta, ma alla fine rimarrà sempre quell’animale domestico la cui fiducia non ha alcun ragionevole dubbio. Ma l’amicizia in questo mondo non è tutto e il rapporto dei sessi non è mai possibile da darsi per scontato.
Jean, Carlo; Savona, Paolo; (2011), Intelligence Economica, Rubbettino, Soveria Mannelli.
Il saggio Intelligence Economica è ormai un classico della recente disciplina che considera l’intelligence rispetto agli aspetti economici sia in senso privato che pubblico. Si tratta di un libro scritto a quattro mani da due esperti delle discipline strategiche (gen. Carlo Jean) ed economiche (prof. Paolo Savona). Il valore del testo è indubbio per chiunque in Italia intenda approfondire questa tematica, sempre più di vasto interesse.
Lo scopo del saggio è chiarito in modo particolarmente chiaro dal sottotitolo “Il ciclo dell’informazione nell’era della globalizzazione”. Si tratta, in generale, di descrivere il complesso scenario globale in cui il nostro Paese è chiamato ad operare. L’intelligence economica, da sempre esistita, oggi trova una nuova ragion d’essere sia all’interno del contesto aziendale privato, sia all’interno della pubblica amministrazione:
Kipling, Rudyard; (1901), Kim, Milano: Garzanti.
Kipling R., Kim, Garzanti, Milano, 1991.
Ottanta… forse cento… forse centocinquanta rupie; ma la paga è di minima importanza nel nostro lavoro. Di tanto in tanto, Dio fa nascere uomini, e tu sei uno di quelli, che bramano andare attorno, arrischiando la pelle, a fare investigazioni (…). Gli uomini di questo stampo sono pochi e tra questi pochi, non più di dieci sono ottimi.
Rudyard Kipling
Kim è un romanzo di Rudyard Kipling, considerato un classico della letteratura, celebre ormai soprattutto tra gli storici per via del ritratto di interesse storico che Kipling traccia del periodo imperiale britannico, ormai impegnato su più fronti, nel “grande gioco”, ovvero il controllo dell’estremo oriente allora conteso con la Russia zarista e, in parte, con l’impero francese.
Volkoff, Vladimir, (1988), L’interrogatorio, Napoli: Guida Editori.
L’interrogatorio è un romanzo di Vladimir Volkoff, autore dalla complessa biografia, nato nel 1932 in Francia da genitori Russi. Ambientato subito dopo la seconda guerra mondiale, il romanzo ricostruisce un feroce e drammatico interrogatorio portato avanti da un magistrato americano. La trama, in realtà, è molto semplice da tratteggiare.
Gli alleati hanno invaso la Germania Nazista e istituiscono una serie di tribunali, il più celebre dei quali è quello di Norimberga. Nonostante l’ideologia liberale e la patina democratica che le potenze alleate incarnano, di fatto la “denazificazione” della Germania è portata avanti con estrema determinazione. Il mezzo legale attraverso cui gli Alleati giungono al perfezionamento del loro progetto politico è il tribunale, le cui leggi e le cui procedure non sono quelle adottate in Germania. Quindi già questo pone la domanda sulla legittimità legale del sistema stesso. Il protagonista, un magistrato americano ambizioso ma bruciato a suo tempo in USA, racconta il “processo più importante della sua carriera” al futuro sposo della nipote, Mona.
Kissinger, Henry, (2011), On China, New York: Penguin
Kinssinger, Henry, (2011), Cina, Milano: Mondadori
On China è un libro di Henry Kissinger, uno dei maggiori intellettuali americani, diplomatico e segretario di stato durante la presidenza Nixon. Il testo è stato tradotto da Mondadori nell’anno di uscita del volume, il 2011. Si tratta di un libro fondamentale per chiunque voglia farsi un’idea della storia della Cina negli ultimi sessant’anni e, soprattutto, per chiunque voglia comprendere l’evoluzione della complessa relazione tra la Cina e gli Stati Uniti, relazione a tratti conflittuale e a tratti convergente, destinata a improntare l’evoluzione politica, diplomatica ed economica del XXI secolo.
Kissinger inizia ripercorrendo a grandi falcate la storia della Cina sino alle guerre dell’oppio e alla successiva caduta dell’impero Qing, ultima dinastia imperiale cinese. Anche se obiettivamente si comprende che questo “preambolo storico” sia appunto funzionale all’analisi dell’evoluzione della storia delle relazioni internazionali successive, cioè ad inquadrare il complesso rapporto tra Cina e US e la “rivoluzione diplomatica” del 1970-1971, esso è comunque davvero utile proprio per la sua estrema essenzialità. La storia della Cina è un universo la cui indagine è obiettivamente onerosa (e doverosa) per comprendere la natura della sua evoluzione e il peso della sua cultura all’interno del mondo complesso della contemporaneità. Tuttavia, non è sempre possibile dedicare ugual tempo a qualsiasi tematica, e quindi è utile e prezioso avere una analisi a grandi linee ma molto precisa e chiara che aiuti all’inquadramento del tema dominante. Nessuno meglio di Kissinger riesce in questo genere di operazioni.
Krastev, Ivan, (2017), After Europe, Philadelphia: University of Pennsylvania Press.
After Europe è un saggio di Ivan Krastev, Chair of the Center for Liberal Strategies in Sofia e permanent fellow al Institute for Human Sciences di Vienna. Quest’opera porta un titolo che inizialmente doveva essere diverso,[1] ma obiettivamente è difficile dare torto agli editori della Penn. Il titolo è accattivante per motivi chiari, nonostante il saggio di Krastev non sia la precognizione della fine dell’Europa. Si tratta, piuttosto, di un libro in cui si enucleano i principali motivi di crisi dell’Unione Europea con lo sguardo soprattutto orientato da e verso l’Est Europa.
Krastev è sicuramente un intellettuale di spessore probabilmente unico nel panorama degli studi politici in EU. Nelle sue numerosissime conferenze e interventi nei centri di massima eccellenza egli riesce sempre a esplorare fatti apparentemente ovvi in modo estremamente non convenzionale. Alcuni di questi vengono considerati anche nel libro. Ad esempio, secondo Krastev, il “panico” delle migrazioni (migration panic) è dovuto alla congiunzione di diversi fattori: la bassa natalità dei paesi europei, l’aumento progressivo dell’aspettativa di vita e la possibilità per le élite istruite di trovare lavori al di fuori del proprio paese di origine. Si parla spesso del problema demografico addirittura nei media tradizionali, ma raramente questo fattore si fa interagire con gli altri due in modo sufficientemente fondato e penetrante.