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Ugo Foscolo – Poetica e Tematiche

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Consigliamo – Percorso di letteratura italiana


Vita

Foscolo nasce a Zante nel 1778 e muore a Londra nel 1827. Figlio di un chirurgo e di una donna greca, Foscolo si trasferisce a Venezia dopo la precoce morte del padre. Foscolo entra in contatto con i principali intellettuali del periodo e termina i suoi studi universitari all’università di Padova. A Padova riflette sulla cultura della libertà propria del settecento illuminista e ne assume i valori di riferimento. Foscolo è costretto a fuggire dal territorio veneziano, perché accusato di cospirazione contro il benessere pubblico, così ripara a Bologna. Dopo che Napoleone pone fine alla serenissima repubblica di Venezia, Foscolo può rientrare e lì diventa un sostenitore dell’indipendenza della città. Nel 1786 scrive la prima delle tragedie, Tieste, compone anche altri lavori. Nel 1797 si disillude sulla natura “liberatoria” della rivoluzione francese nelle vestigia esportate dal Bonaparte. Si reca, così, a Milano, dove fa la conoscenza di Monti e Parini. Dopo essersi trasferito a Bologna, nel 1798 scrive la prima bozza del romanzo epistolare Lettere di Jacopo Ortis. Foscolo combatte in Emilia e in Liguria contro la coalizione antinapoleonica, rimanendo due volte ferito. In Toscana compie azioni di guerriglia e si innamora di Isabella Roncioni. Dopo la Toscana, Foscolo ritorna a Milano e allaccia una relazione con la contessa Antonietta Fagnani Arese. Nel 1804 Foscolo si reca in Francia per arruolarsi tra le fila francesi per lo sbarco in Inghilterra. Nel 1806 rientra a Milano e pubblica i Sepolcri. Nel 1808 Foscolo ottiene la cattedra di eloquenza alla città di Pavia. Nel 1811 Foscolo viene accusato di manifestare atteggiamenti antinapoleonici che gli procurano l’ostilità della elite culturale e politica milanese, strano a dirsi. Nel 1814 il regno italico viene dissolto e con la restaurazione viene riproposto l’anacronistico dominio austriaco, che sarà l’avvio per il successivo periodo risorgimentale. Foscolo, a seguito di ciò, è costretto a lasciare l’Italia e si reca in Svizzera. Nel 1816 ricercato dal governo austriaco, decide di andare in Inghilterra. A Londra, dopo qualche tempo, si ritrova in gravi ristrettezze economiche e non è più benvoluto dall’intellighenzia locale troppo impressionata dai suoi problemi fiscali e politici per poterne giudicare l’artista senza pregiudizi. Nel 1822 vive con la figlia Floriana in Francia. Gli ultimi anni sono trascorsi nell’indigenza e nel 1824 viene arrestato per debiti. Nel 1827 muore a Londra. Solo nel 1871 la salma viene riportata nella chiesa di Santa Croce di Firenze. A quel punto, la politica può ormai lasciarsi alle spalle il ricordo di guerrigliero e morto di fame, per poter collocargli la corona d’alloro sulla testa che ora non è che un liscio cranio di puro osso umano.

 Opere Principali

Tieste (1796)

Bonaparte liberatore (1797)

Ai novelli repubblicani (1797)

Ultime lettere di Jacopo Ortis (1798)

Commento alla Chioma di Bernice (1803)

Notizia intorno a Didimio Chierico (1806)

Sepolcri (1807)

Ajace (1811)

Epistolario inglese (1816)

Scheda

Foscolo è una personalità inquieta e combattuta tra la propria passione passiva, romantica inappagabile e la sua volontà di razionalizzazione universale, verso una trascendenza del contingente stato d’animo per una costituzione oggettiva, serena, universale della vita e dell’opera d’arte. Foscolo visse all’insegna dell’impegno politico e letterario, una vita incentrata sulla passionalità travolgente, sebbene mossa da grandi ideali. Ciò mostra con una sufficiente evidenza come l’ideale, la grande fede laica o religiosa, comporti una serie di azioni piuttosto incoerenti e travolgenti, in cui l’Io perde gran parte della propria individualità e si lascia trasportare dall’apparente gusto del momento. Il fatto che Foscolo fosse una personalità profondamente idealista non gli ha comportato alcuna rinuncia sul versante pragmatico: egli agì assai spesso in nome delle sue convinzioni che esprimevano tenacemente la sua fede.

La vita, ma anche l’anima stessa, di Foscolo è incentrata sulla doppia faccia della contingenza e dell’ideale assoluto. Una spaccatura irraggiungibile sia dall’ideale che dalla contingenza in quanto i due aspetti nascono contrari e, in ultima analisi, inconcludenti. L’impegno civile di Foscolo era ispirato dalla rivoluzione francese tanto che si arruola per invadere l’Inghilterra, invasione che Bonaparte non riuscì mai a tradurre in azione. Ma Foscolo si sentirà tradito pure da Napoleone, testimonianza, questa, dell’innocenza o della capacità di tenere assieme ideale e prassi. Così, Foscolo è capace ancora di far suscitare in noi profonde emozioni che si aggirano attorno all’esaltazione dell’eroe inappagato e inappagabile e la tenerezza o indulgenza per l’uomo il cui ideale fu vinto dalle forze soverchianti della pragmatica di vita.

Le sue opere conservano la soppia ispirazione, sia nei temi che nello stile: Le lettere di Jacopo Ortis mostrano chiaramente l’autobiografismo contingente, ispirato e ispiratore dell’arte. Didimio chierico è il contraltare ideale, la razionalizzazione del furore delle passioni. Naturalmente, Didimio chierico non può nascere che dopo l’Ortis. In ogni caso, la visione dell’uomo, continuamente scissa in due forme distinte e inconciliabili è, in sé, la contraddittoria e duplice anima del Foscolo che prende forma, così da renderlo pienamente il grande poeta dalla doppia faccia, dal volto umano proprio perché profondamente contratto e in contrasto con sé stesso, razionalizzatore solo quando ormai vinto dalle passioni che non è riuscito a controllare e che l’hanno portato abbastanza lontano da doversi porre il problema di capire come e dove è giunto laddove si trova. In qualunque personaggio del Foscolo emerge sempre la tensione della contraddizione che spinge l’uomo verso due parti contrapposte: l’uomo della contingenza vive costantemente la coscienza del limite e della sua incapacità reale di vincere sulle forze del cosmo; ma l’uomo dell’ideale è costretto allo stesso modo ad essere frustrato per la sua impossibilità a vedere realizzato quello che è poco più di un’approssimazione al sogno. Questa è l’essenza della frustrazione esaltata, successivamente, dai poeti e letterati romantici. Foscolo traspone la duplice tensione nei suoi lavori e ciò vale tanto più per il suo stile: la grande illusione materiale si concretizza in una forma antica solo in quanto la complessità si sposa spesso con una linearità di superficie. La disarmonia è determinata, in questo caso, dall’asimmetria tra stile e forma.

Bibliografia

Casadei A., Santagata M., (2007), Manuale di letteratura italiana medioevale e moderna, Laterza, Roma-Bari.

Dizionario Critico della Letteratura Italiana, UTET, Torino, Voll. 1.

Dizionario Garzanti della Letteratura, Garzanti, Milano.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

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