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Provaci ancora, Mihai. Butcovan M. M.

Le piccole case editrici – come le librerie non soggiogate dalle major – hanno la capacità e il coraggio di pubblicare – e vendere – i libri migliori del circuito letterario, un alternativo commercio equo e solidale, dove un romanzo breve ma straordinario come “Allunaggio di un immigrato innamorato” del rumeno Mihai Mircea Butcovan, ha il diritto di esistere e circolare nonostante il boicottaggio della grande distribuzione.

Un giovane conterraneo del conte Dracula, sfuggito ai canini di Ceausescu e alle ombre del postcomunismo, cerca scampo dalla disoccupazione e dalla disperazione, come facevano un tempo gli italiani, specialmente quelli del Sud verso le zone ricche del mondo (tra cui il Nord), e approda (alluna) nelle spiagge del mare della tranquillità padana nelle lande desolate della Terra di Mezzo dove il potere dell’anello è condiviso dalla maggioranza dei sudditi. Desolazione “culturale” e “sociale”, non altro, che soldi ce ne sono e lavoro pure, tanto che gli italiani – e i padani – non bastano a riempire le fabbriche, le scuole, gli ospedali. Gli “extracomunitari” (ma ora i romeni non sono più “extra”) sono utili e necessari, non sono dannosi. Tra l’altro contribuiscono a mantenere costante il tasso di natalità, in caduta libera nell’Italia opulenta. Chi ha raggiunto un livello di benessere almeno passabile non se la sente di investire in prole: il tenore di vita ne risentirebbe.

Il transilvano – grazie alla facilità di scrittura, di tutto: poesia e prosa, con un linguaggio che ricorda i grandi maestri del suo paese, da Ionesco a Cioran – trova il lavoro e l’amore. Il massimo. Ma da quali denti ingordi veramente gocciola sangue, chi ha paura dell’aglio e della Croce, che viene ostentata a parole da quelli che predicano bene e relegata nei recinti oscuri dell’anima dagli stessi che razzolano male?

L’eroe Mihai, come il primo uomo che ha messo piede sulla luna, si avventura in questo mondo, dove poco contano solidarietà e altruismo, con l’unica arma pacifica che salva la vita degli uomini di buona volontà maneggiandola con efficacia ed efficienza tanto che dal suo libro potrebbe trarsene un altro – nonostante la sintesi estrema o forse proprio per questo: l’ironia – quella “buona”, d’annata, quella che conoscono poco i nostri affermati maestri della satira (facendo così il gioco dell’avversario) – è in ogni riga del libro. Ogni riga potrebbe essere espunta, messa in ordine alfabetico e tramutata in un piccolo ma prezioso tomo di massime, di proverbi, di precetti semiseri da leggere un giorno sì e un giorno no per tirarsi su e per capire.

Innamorarsi a Milano di una cameriera è per un poeta una ragione più che sufficiente per essere romantico, ispirarsi, scrivere e dire agli altri: “Sono un osservatore romEno e amo come a volte sanno amare gli esseri umani. E so anche scrivere come tanti in Romania, gente tipo Eminescu, Stanescu, Lucian Blaga. Ah, voi dite di conoscere Ionesco, che però non scriveva in romEno? Domanda: parlatemi del “Rinoceronte”! Non sapete rispondere, certo. Ma dove vivete? In Padania. Ah, allora ho capito. Non ci ho azzeccato ad allunare nel mare della superficialità. Sono atterrato nella faccia nascosta (e sbagliata) della luna!”.

La piccola ma ottima Besa Editrice dovrebbe mandare immediatamente il libro a Woody Allen. Non ci metterebbe molto a fare una sceneggiatura che, di fatto, l’autore – vampiro d’amore, non di sangue – ha già realizzato alla grande. Al regista newyorchese il compito di fare un film. I lettori sanno già qual è il titolo, perché i lettori hanno fame di libri scritti bene e che lasciano il segno. E dunque: “Play it again, Mike”.

“Provaci ancora, Mihai”.

Mihai Mircea Butcovan

Allunaggio di un immigrato innamorato

BESA Editrice (Collana: Cosmografie 46)
Pagine: 112
€ 10,00


Enrico Pili

Enrico Pili (1951-2010) è nato a Monserrato (Cagliari). E' stato scrittore di viaggio e ha pubblicato alcuni romanzi come "La quinta S", "A poche ore da qui", "Hinterland 6". E' stato un grande appassionato di scacchi e uomo radicato nella sua amata Sardegna.

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