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Categoria: Libri Recensiti

La giungla di asfalto – William Burnett

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Consigliamo – La finestra sul vuoto di Raymond Chandler


Un gruppo di delinquenti, guidati da un criminale astutissimo di origine tedesca, Erwin Riemenschneider, noto nel giro come “il dottore”, tenta il colpo grosso ad una gioielleria. Il delitto viene finanziato dal signor Emmerich, un avvocato della malavita della città, a corto di soldi per via di Angela, una “bella rossa” che gli prosciuga le finanze. Lo scassinatore è Luis Bellini, più conosciuto con il nome di Schemer. Egli è un uomo cambiato, un uomo che ha trovato la sua ragione di vita, dopo aver sposato Maria, una bella donna mediterranea di origine italiana, che gli ha fatto dono di un bambino, il piccolo Luis jr.. Luis non è più un uomo d’azione, o meglio, con il tempo è diventato più prudente e non spende tutti i soldi in… be’, lo potete immaginare. Ora mette ogni dollaro da parte. Dix è il sicario, assoldato perché nella vita non si è mai troppo al sicuro. Dix, all’anagrafe Handley, era un duro, uno “cento per cento”, di quelli che sa come sparare senza perdere la testa. Egli ha una donna, una signora bassottina e grassoccia, il cui misero stipendio non le consente di comprarsi vestiti nuovi, così costretta a vivere in un tugurio e indossare panni sudici. Dix l’avrebbe voluta mollare, ma qualcosa nel suo cuore di pietra non lo consente. Dix sogna di ritornare alla sua fattoria, tramandata da padre in figlio per svariate generazioni. Egli è stufo di quella “giungla d’asfalto” che è la città ma sa che deve ancora aspettare, ancora un po’. Per il colpo vengono coinvolti anche personaggi minori, tra cui uno sporco investigatore privato in cerca di facili guadagni, assoldato dal disperato Emmerich. Il colpo riesce, la mente del dottore è ancora quella di una volta. Ma la sorte dei ladri è già segnata. La conclusione non concede speranze per questo manipolo di uomini il cui destino è quello di morire nella polvere.

La fuga – David Goodis

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Consigliamo – La finestra sul vuoto di Raymond Chandler


Parry è stato incastrato. Da chi. Ah, saperlo! Intanto deve fuggire dal carcere. Ci riesce. Ma dove andare dove tutti sanno chi sei, come fare se sei braccato dal singolo cittadino. Tutti i giornali parlano di te. Parry sa che tutti sanno chi è. Forse l’aiuto di una misteriosa e affascinante donna dalle labbra sottili ma dal sex appeal sottopelle, riuscirà a salvarlo. Forse no. Perché lo vuole salvare? Ah, saperlo! Ancora deve fuggire dopo la morte del suo unico amico. Una vicenda tutta svolta all’interno di pochi giorni che danno l’aria della tragedia classica: unità d’ambiente, unità di tempo in senso metafisico, unità di personaggi. Parry nella giungla di San Francisco, sempre tratteggiata scansando gocce pesanti di pioggia o le luci dei lampioni della notte, è costretto a fuggire, una corsa contro il mondo che lo conduce allo stesso tempo alla verità.

La formazione dell’Europa cristiana – Peter Brown

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Consigliamo – Dopoguerra di Tony Judt e Filosofia pura della guerra di Giangiuseppe Pili


La formazione dell’Europa cristiana è un libro monumentale sul periodo tardoantico, vale a dire, pressappoco, dai primi secoli d. C. (200 d. C.), all’anno mille. Già su questo difficile argomento, vale a dire la ragione di una cesura di grandi periodi storici, nel libro si possono trovare interessanti osservazioni, la prima delle quali il motivo per cui la tardoantichità si è ritagliata, nel tempo, uno spazio e un’attenzione sempre maggiore. E’ pur vero che nessuno, in precedenza, ha mai creduto alle date in termini assoluti: il 476 d. C., data del crollo dell’impero romano d’Occidente, non è che uno degli anni che sarebbero potuti andar bene per segnare la fine del dominio romano occidentale. Le cose, però, sono sempre molto più sfumate, se si va a scendere nel dettaglio, ed è ciò che Brown fa.

Karl Marx e la schiavitù salariata – Diego Fusaro

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Consigliamo – Marx e il totalitarismo di sinistra Filosofia pura della guerra di Giangiuseppe Pili


Karl Marx ci ricorda molto Charles Darwin, per tanti piccoli aspetti. Entrambi danno centralità alla storia, all’evoluzione fondata sulla prassi, entrambi sono due pensatori la cui intenzione è descrivere e non speculare sul dover essere: essi sono due scienziati di un’unica realtà, indagatori dello stesso mondo con strumenti diversi. In fine, sia Marx che Darwin sono tra gli autori più citati e meno conosciuti. Per tale ragione Marx ha detto, praticamente, qualsiasi cosa così come Darwin: difficile dire, stando a chi parla di loro, cosa effettivamente essi hanno detto.

Il vagabondo – Van Dis

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Consigliamo – Il furto della storia di Jack Goody


Un incendio scoppia in un quartiere di Parigi. Da una finestra vola un cane e si ritrova sulle braccia di un nuovo padrone. Mulder è un cittadino francese, un occidentale come tanti, benestante, discretamente acculturato e difeso dall’intero apparato legale dello stato. Uno dei tanti. Uno dei tanti occidentali, non uno qualunque. Mulder è un uomo pacifico, indifferente a gran parte dei mali del vivere e del mondo. Ma l’arrivo del cane, un misterioso essere felice e allegro, gli cambia la vita. Inizia per lui una nuova esistenza fatta di scoperte non sempre tristi e non sempre allegre, un’esistenza vagabonda insieme ad un cane alla ricerca di quel mondo sempre più  grande, sempre più irrefiutabile che è il resto dell’umanità meno fortunata e così vitale.

Il soggetto – Scienze della mente e natura dell’io – A cura di Di Francesco e Marraffa

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Consigliamo – Filosofia della mente di Giangiuseppe Pili e La mente e le menti di Daniel Dennett


Il presente volume è un’introduzione filosofica a vari problemi offerti dalle moderne scienze cognitive, in particolare dalle ricerche di neuroscienze. L’interesse è suscitato sia dalla presentazione di questioni ancora aperte e discusse dagli specialisti ma, soprattutto, molto presenti nella discussione filosofica precedente.

Il nuovo mondo & Ritorno al nuovo mondo – Alex Huxley


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Consigliamo – Distruggete le Macchine di Kurt Vonnegut!


Bernardo Marx è un uomo uscito male dalla provetta. Si dice che avessero immesso dell’alcool troppo presto, durante la sua gestazione artificiale. Egli si sente diverso dagli altri, chiuso e involontariamente emarginato. Tuttavia, egli vorrebbe far parte di quel mondo che lo rifiuta ed essere amato dalle donne.

La società umana è, finalmente, riuscita ad estirpare l’infelicità. La disuguaglianza tra le varie caste è sia genetica che intellettuale. I Delta-minus sono esseri semi-stupidi il cui lavoro è utile perché non tutto può venir fatto dalle macchine.

Il giocatore di scacchi di Maelzel – Edgar Allan Poe


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Il giocatore di scacchi di Maelzel è un saggio breve del grande scrittore americano, Edgar Allan Poe. Il giocatore di scacchi in questione, com’è suggerito dal titolo, non è un uomo, bensì un automa. Si trattava del celebre marchingegno inventato dal tedesco Von Kempelen, poi comprato e revisionato da Maelzel, che lo adoperò a scopo di lucro, tenendo incontri con il pubblico, chiamato a sfidare la macchina.

Gli artefatti meccanici sono tra gli oggetti che più hanno affascinato la mente umana sin dai tempi antichi. Testimonianza di ciò, nella mitologia classica, è il colosso bronzeo Tantalo, un essere antropomorfo semovente. E il sogno finale è sempre stato la replicazione dell’intelligenza umana.

Il furto della storia – Jack Goody


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Consigliamo – Antrolopoligia Culturale – Il Giappone


“Il –furto- a cui si riferisce il titolo del presente libro è l’appropriazione della storia compiuta dall’Occidente. Cioè, il passato viene concettualizzato e formulato in base a ciò che è avvenuto nel periferico teatro europeo, spesso dell’Europa occidentale, dopo di che è imposto al resto del mondo”.

L’autore, il grandissimo antropologo inglese Jack Goody, professore emerito di Antropologia sociale presso l’Università di Cambridge, rilegge l’intera storia dell’Occidente senza “eurocentrismo”.

Il defunto signor Gallet – George Simenon

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Consigliamo – Il borgomastro di Furnes di Georges Simenon


Questo è un delitto che non piace a Maigret, un morto anonimo, quel signor Gallet. Una brutta faccia affilata con pochi peli rossicci a sprazzi. La moglie era la figlia di nobili in decadenza ma non per questo meno vogliosa di luci della ribalta borghese. Il figlio Henri era un ragioniere nell’anima, con quella sua amante, più materialista del marmo. Eppure, chi avrebbe mai voluto la morte di un uomo così apparentemente insignificante, creduto da tutti l’immagine stessa del fallimento sociale?