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Il pensiero e il suo schermo – Un’intervista a Giancarlo Chiariglione

Ho avuto il piacere di conoscere il dott. Giancarlo Chiariglione durante questi ultimi mesi. Egli mi ha onorato di prender parte attivamente al progetto della collana di cui è responsabile, Il pensiero e il suo schermo edita da Petite Plaisance di Pistoia, casa editrice ben nota specialmente in ambito filosofico. Da parte mia ho avuto subito il piacere di scoprire i suoi interessi di ricerca e così ho accettato di scrivere il libro Anche Kant amava Arancia Meccanica che ha la prefazione illustre del prof. Silvano Tagliagambe. Ho così voluto ospitare un’intervista a Giancarlo Chiariglione sul blog di Scuola Filosofica per promuovere appieno quella che è senza dubbio una collana di grandissimo rilievo scientifico capace di interessare anche il più vasto pubblico. Anche in questa circostanza, ringrazio il dott. Chiariglione per la sua disponibilità e gentilezza e per avermi dato l’opportunità di lavorare su uno dei testi che già oggi stimo maggiormente della mia carriera di saggista.

 

  1. Ciao Giancarlo. Grazie di aver accettato questa intervista per Scuola Filosofica. Come definiresti la collana “Il pensiero e il suo schermo”? Quali sono i temi principali e quale è l’obiettivo della serie di libri?

Penso che “Il pensiero e il suo schermo” sia un ardito ma stimolante tentativo di indagare un media importante come il cinema in una prospettiva sostanzialmente inedita; quella della filosofia. La collana si propone infatti di analizzare la “settima arte” come un fenomeno che è stato capace di modellare l’estetica del ‘900; di influenzare mode, stili di vita, ideologie politiche e scienza sociali del cosiddetto “Secolo breve”.

 

  1. Quali sono i principali autori e i loro profili?

 Partecipano alla collanina noti studiosi di cinema come Sergio Arecco, Giorgio Cremonini, Angelo Moscariello e Ornella Calvarese, i quali, in alcuni casi, già in passato avevano approcciato la settima arte da un punto di vista filosofico; docenti universitari e filosofi come Alessandro Alfieri, noti professionisti come lo psicoterapeuta Alessandro Studer; giovani e valenti ricercatori come il fondatore ed editore di Scuola Filosofica [Ndr. Giangiuseppe Pili]. Bisogna aggiungere che proprio in queste settimane, altri studiosi si sono detti interessati a prendere parte al progetto.

 

  1. La collana sta avendo un buon successo. Quali sono gli enti, gli istituti e le riviste che la stanno promuovendo?

Al di là di Blogs e famose riviste del settore come Sentieri Selvaggi, devo dire che mi ha sorpreso l’interesse che hanno dimostrato per il nostro lavoro Biblioteche come la Nazionale di Torino, la “Sala Borsa” di Bologna, nonché Università prestigiose come quelle di Catania, di Bergamo, di Genova (UniGE), di Padova e la Statale di Milano. I docenti di queste prestigiose istituzioni, ma anche altri che stanno valutando il nostro lavoro, hanno forse colto lo sforzo che abbiamo profuso per raccontare gli affascinanti (e spesso inquietanti) rapporti che legano uno dei media più decisivi nell’evoluzione della storia contemporanea alla filosofia.

                

  1. Quale ritieni sia il valore aggiunto di questa collana rispetto al panorama culturale italiano?

Questa è una domanda, come si suol dire, da un milione di dollari. Parliamo infatti del cinema, ovverosia di un tipico prodotto dell’età della tecnica e del capitale che aspira però ad essere considerato un’arte. E parliamo della filosofia, cioè di un’affascinante campo di studi che, pur proponendosi di sfidare il deprecabile “senso comune” (come affermava Socrate), richiede però anche una buona dose di sense of humor (come ricordava Costanzo Preve). Lo studio di queste due realtà, complesse, sostanzialmente indefinite, che durante il secolo scorso si sono addirittura reciprocamente contaminate, può forse fornire un contributo originale all’interpretazione del mondo in cui viviamo.

Questa, almeno, è la nostra ambizione.

 

  1. Di cosa parla il tuo libro “Le forme informi della frontiera“?

Il mio saggio, che “battezza” la collanina, approfondisce alcuni nuclei tematici che avevo già toccato con il mio primo libro sull’opera di Sam Peckinpah.

Partendo da un’analisi filosofica della fine dell’Ovest americano, ho cercato di mostrare come l’immaginario che Hollywood e la cultura popolare americana ci hanno tramandato, occulti in realtà una precisa (e decisa) strategia coloniale, poi applicata su gran parte del Pianeta. Tanto che le nuove frontiere con le quali abbiamo a che fare, oggi che il mondo è tutto mappato, codificato, saturato e regolato da quell’inflessibile legge “del profitto e del progresso” che sperimentiamo quotidianamente, sono ormai solo più gli impersonali e innumerevoli schermi che ci circondano. Sui quali la nostra vita scorre; sempre più ridotta a un semplice algoritmo.

  

  1. Quali sono le tue tematiche di ricerca?

Mi interessano le società umane contemporanee. E soprattutto mi interessa la rappresentazione che hanno dato di esse scienze e media assurti al rango di nuove divinità, e generati principalmente da una delirante sete di dominio. Leggendo i saggi che ho avuto la fortuna di pubblicare su riviste anche di una certa importanza (per esempio Il lettore di provincia), penso che, dietro alla critica cinematografica o letteraria pura, emerga costantemente questo interesse; questo quadro di fondo.

    

  1. Definisci la collana in cinque parole chiave.

 Suggestiva, originale, accurata, onesta, divulgativa.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

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