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Categoria: Libri Recensiti

Il vecchio e il mare – Ernest Heminway

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Il vecchio e il mare è un romanzo breve di Ernest Heminway apparso per la prima volta nel 1952 e vincitore del premio Pulitzer. La trama è piuttosto semplice: un vecchio pescatore ormai perseguitato dalla sfortuna (non pescava un pesce da ottanta giorni) è assistito da un giovane allievo, il quale imparò a pescare dall’anziano. Al principio, il giovane non solo sfama e aiuta il vecchio, ma gli procura delle buone esche. Il vecchio rifiuta l’aiuto del giovane, il quale deve continuare la sua strada da solo: dotato di una sua peculiare fortuna, il giovane viene sconsigliato dalla famiglia di seguire ancora il vecchio, ormai improduttivo per il benessere economico del giovane e del suo nucleo familiare.

Il vecchio così parte in solitario in una barca a remi ma dotata di una vela. Egli sa che la fortuna va e viene. Infatti dopo poco tempo abbocca un pesce le cui dimensioni sono importanti. Inizia così una sfida in cui preda e predatore saranno legate indissolubilmente e il cui termine non potrà lasciare identiche entrambe le parti.

Tragedia e Storia Arnold Toynbee: La storia universale nella maschera della classicità

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Tragedia e Storia Arnold Toynbee: La storia universale nella maschera della classicità è un libro di Federico Leonardi, edito per ARACNE nel 2014. Dalla quarta di copertina: “Federico Leonardi svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Filosofia dell’Università S. Raffaele di Milano. Ha studiato a Milano e a Londra, svolto un dottorato su Spengler e Toynbee, scritto saggi sul pensiero politico antico e sulla filosofia della storia di A. Toynbee. I suoi interessi si muovono su tre filoni: il senso della civiltà greco-romana e l’eredità che essa ha lasciato all’Occidente, i modelli di ragione che le civiltà non occidentali hanno elaborato, il senso generale della civiltà e della storia universale”. Il libro si articola di un prologo (Prologo: senso della storia e immortalità), cinque capitoli (Capitolo 1: Arnold Toynbee Un profilo, Capitolo 2: Il classicismo europeo: rivoluzione o tramonto dell’Occidente?, Capitolo 3: Toynbee e la storia: dall’analogia alla tragedia, Capitolo 4: Tragedia e storia: la storia universale nella maschera della classicità, Capitolo 5: Dalla tragedia alla trascendenza. Fine del mondo antico e destino dell’Europa)   e un’appendice piuttosto ricca, in cui Leonardi propone due testi inediti di Arnold Toynbee (La tragedia della Grecia e Come la storia greco-romana illumina la storia universale). Il volume ha almeno due intenti principali, considerabili come due nuclei tematici: riportare alla luce almeno una parte di quella monumentale figura che fu Arnold Toynbee, non soltanto all’interno degli studi classici, ma anche rispetto al più ampio panorama degli studi geopolitici, tanto più di grande attualità se si considera il peso sempre maggiore della necessità di inquadrare il mondo all’interno di un panorama concettuale e politico multipolare. In secondo luogo, l’opera di Leonardi fornisce in controluce una riflessione sulla natura e il ruolo della guerra, in cui essa è metafora, analogia e atto tragico concreto. La lettura della guerra come tragedia in tre atti o, più che altro, la lettura delle grandi crisi come momenti tragici dell’opera d’arte della civiltà (così esplicitamente intesa da Arnold Toynbee) è ripresa dall’autore a partire dall’opera di Toynbee stesso, ma sembra andare anche oltre. Impossibile, infatti, non pensare che dietro all’interpretazione stessa dell’autore inglese non ci sia anche uno sguardo verso le inquietudini della nostra contemporaneità o, almeno, questa potrebbe essere una fruttuosa chiave di lettura.

“Piacere, Scacchi!”

Vogliamo segnalare il libro di Sergio Pagano e Francesco Casiello “Piacere, Scacchi!” edito da EDIPRO nel 2013. Il libro è un’introduzione sistematica al gioco degli scacchi, che inizia dalle regole più elementari per considerare alcuni temi tattici importanti o fondamentali (inchiodatura, infilata…) senza trascurare anche gli elementi strategici più salienti (controllo delle case, differenza tra case forti e case deboli…). Nelle ultime sezioni si considerano anche alcuni aspetti culturali legati al gioco (vedi la leggenda di Sissa) piuttosto che alcune utilità piuttosto importanti (dove e come giocare, quali siti considerare etc.).Piacere! Piacere!Si tratta indubbiamente di un libro molto utile per almeno quattro tipologie di giocatori: il principiante assoluto, il neofita, l’istruttore e il giocatore senza tempo. Per il principiante assoluto, infatti, è un libro perfetto perché segue passo passo i dettami più chiari di una buona didattica che non dà nulla per scontato. Il che è particolarmente rimarchevole, dato il fatto che per anni abbiamo avuto sempre manuali insopportabili per la difficoltà, specialmente quelli rivolti ai meno esperti. Per il neofita, invece, il libro risulta prezioso proprio perché non si limita all’essenziale, ma con estrema chiarezza si rivolge agli aspetti tattici e strategici di base che possono seriamente aiutare il giocatore ancora alle prime armi. Inoltre, la presenza di sunti finali e di un uso sapiente di segnali direttamente sui diagrammi della scacchiera riescono particolarmente utili e, soprattutto, riescono nel rimanere impressi nella memoria senza gli abituali sforzi che altri manuali ci avevano abituato. In terzo luogo, gli istruttori possono trovare un utile percorso da seguire con i loro allievi (avendo la capacità di proporre più capitoli nella stessa lezione) e, in più, dispongono anche di un punto di paragone per capire se il loro metodo è comunque centrato (avere pietre di paragone è utile, come sa ogni istruttore). In fine, il giocatore senza tempo è colui che frequenta la letteratura scacchistica solo di sfuggita, ma che è disposto a dedicare cinque minuti alla settimana del suo tempo agli scacchi. Anche per questo tipo di lettore (invero assai molto numerosi) il libro può essere utile proprio per le caratteristiche di alta densità informativa, alta salienza e ottima capacità di sintesi.

Galileo La natura si scrive in formule. Orrit R.

Galileo La natura si scrive in formule è un testo di Roger O. Orrit pubblicato nella collana Grandi idee della scienza, edito originariamente nel 2013. Si tratta di un libro di divulgazione scientifica incentrata sulla figura di Galileo Galilei. Il volume si divide in quattro capitoli con un’introduzione, un allegato e una serie di letture consigliate.

Il primo capitolo considera il metodo scientifico inaugurato da Galileo, in particolare per cercare di trovare dei fondamenti empirici per la nuova scienza fisica, in pieno contrasto con quella che era la tradizione scolastica e neoaristotelica che faceva riferimento alla filosofia di Tommaso e Aristotele.

Il secondo capitolo tratta delle indagini astronomiche di Galileo, considerato l’inventore del telescopio. Galileo, infatti, non soltanto investiga sui fondamenti ultimi del moto (moto uniformemente accelerato, moto uniforme, moto di proiettili) ma anche sulla natura degli astri. Egli fu il primo ad osservare importanti fenomeni astronomici, come le lune di Giove e le macchie solari.

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana – Carlo Emilio Gadda

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Scopri Filosofia e letteratura di Chiara Cozzi


Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è un romanzo di Carlo Emilio Gadda uscito a puntate su una rivista letteraria ma edito in unico volume solo nel 1957 dalla Garzanti. Si tratta indubbiamente di uno dei massimi capolavori in lingua italiana della storia della letteratura da Dante al XXI secolo, difficile trovare paragoni in opere letterarie precedenti e successive, se non altro per densità, precisione, profondità e grandezza.

La trama del romanzo è apparentemente ispirata alla cronaca nera, pervasa da una vena quasi giallistica in cui il latrocinio di una ricca vedova (tal contessa Menegazzi) è il prodromo per il delitto quintessenziale della “donna” per eccellenza, Liliana in Balducci, amica e lontana cugina del protagonista Don Ciccio Ingravallo, ispettore di polizia molisano trapiantato a Roma, esule integrato quanto estraneo nella capitale italiana. Perché tutti siamo integrati ed estranei con la realtà che ci circonda, una delle possibili interpretazioni ultime del romanzo.

La Maschera della luna. Mereu A.

La maschera della luna è un romanzo breve scritto da Andrea Mereu, giovane scrittore la cui unica opera è quella in questione e che sta avviando una proficua carriera nella fotografia in questo mondo di crisi economica (vedere la sua nutrita pagina facebook per crederci). Altre sue passioni sono lo studio del giapponese e della cultura nipponica, nonché il piacere di esplorare il mondo e la Sardegna, la sua terra, dove è ambientato il romanzo.

Il romanzo è ambientato nel periodo di Carnevale, momento dell’anno caro ai sardi che lo vivono come una festa mistica e religiosa, dove molte “maschere”, per l’appunto prendono vita e svolgono la loro atavica funzione apotropaica: ricordiamo i mamuthones, i boes, sosturpos, sa filonzana. Anche nel romanzo di Andrea Mereu troviamo un’antica maschera, non legata a nessuna tradizione del carnevale sardo, piuttosto a una maledizione terribile che coglie chi la indossa. E’ così che Roberto, figlio di Benjamin, vero protagonista del romanzo, verrà colto da questa maledizione antica che lo farà ridere quasi senza sosta. Solo qualche medicina riesce a sedarlo per qualche ora di sollievo. Assieme a Roberto, anche altri due bimbi sono colti da questa maledizione.

Guerra, battaglie e rivolte nel mondo arabo – Andrea Frediani

Guerra, battaglie e rivolte nel mondo arabo di Andrea Frediani è un saggio di storia del medio oriente edito per la Feltrinelli nel 2011.

Nel primo capitolo Il crollo dell’impero ottomano e il sogno di Lawrance d’Arabia si considera la genesi della frantumazione del medio oriente (di cui viene in quel periodo coniato il nome), momento di dissoluzione di un impero millenario che, secondo l’autore, ha determinato un tracollo a livello geopolitico, etnico e culturale nell’ampia regione dell’ex impero ottomano e nell’intero mondo arabo. In analogia con il crollo degli imperi, specialmente quello romano, l’autore sottolinea il problema della ricongiunzione e rinascita di nuovi apparati sociali (statali ed economici) a seguito del termine di una organizzazione a suo modo capace di gestire un ampio e complesso mondo sociale e burocratico. All’interno di questa cornice, le potenze occidentali, specialmente l’impero inglese, francese e, poi, gli Stati Uniti e l’URSS hanno determinato in modo importante l’evoluzione dello stato di cose nel medio oriente. In questo senso, la figura di Lawrance d’Arabia assume un ruolo paradigmatico di occidentale che ha sostenuto ma indirizzato l’evoluzione storico-politica di un mondo sull’orlo dell’abisso.

Deception Disinformazione e propaganda nelle moderne società di massa. Gagliano G.

Deception Disinformazione e propaganda nelle moderne società di massa è un libro di Giuseppe Gagliano, presidente del Cestudec (Centro Studi Strategici De Cristoforis), autore di numerosi saggi tra cui Guerra psicologica,La nascita dell’intelligence economica francese e Guerra economica. Il lavoro è edito nel 2014 dalla Fuoco Edizioni, una casa editrice molto sensibile a lavori sulla cultura della difesa, da seguire per la capacità di selezione dei testi.

Il nuovo volume di Giuseppe Gagliano è diviso in otto capitoli in cui vengono considerate le riflessioni di eminenti studiosi sulla guerra dell’informazione e sull’uso dell’informazione e della disinformazione. Nel primo capitolo si considera “la guerra dell’informazione e disinformazione nella riflessione di Vladimir Volkoff”, nel secondo “la disinformazione nella riflessione tedesca, inglese, francese e cecoslovacca”, nel terzo “disinformazione e propaganda nella riflessione di Loup Francart”, nel quarto “disinformazione e propaganda nella interpretazione di François Géré”, nel quinto “Il controllo dell’informazione nella interpretazione della École de Guerre économique”, nel sesto si considera la “guerra dell’informazione e guerra economica”, nel settimo “aspetti della guerra dell’informazione nel conflitto tra Israele e Hezbollah nella interpretazione della École de Guerre économique”, nel capitolo ottavo si considera “inganno e disinformazione nella riflessione dell’Institute for National Strategic Studies”, in fine è presente una lunga appendice in cui si tratta della guerra dell’informazione in Zaire e nella riflessione strategica contemporanea cinese.