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Scuolafilosofica Posts

Dio e gli alieni

 

Guy Consolmagno S.I. e Paul Mueller S.I. sono gesuiti statunitensi, autori del libro Battezzeresti un extraterrestre? … e altre domande tra scienza e fede poste all’Osservatorio astronomico vaticano [2014, io utilizzo l’edizione Rizzoli del 2018]. Il primo è un astronomo e geologo planetario, attuale direttore della Specola Vaticana; anche il secondo è un astronomo della Specola Vaticana, fisico ed esperto di storia e filosofia della scienza.

Felicità e perfezione nella filosofia dell’età classica

Copyright ©: Kristoffer Ovsjö 2013

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Pervenire alla perfezione e quindi alla felicità attraverso la ragione

La felicità e perfezione sono due temi pervasivi della filosofia Occidentale e, da un certo punto di vista, essi sono i due obiettivi stessi della filosofia. Si può dire, infatti, che un certo modo di pensare la filosofia sia terminato nella biforcazione attuale di analitici e continentali che condividono un comune punto di vista: la filosofia non serve a portare alla felicità o alla perfezione. Si può, infatti, concludere che la filosofia contemporanea o, genericamente, post-classica è fondata proprio su questa diversione generale dalle fondamenta stesse della tradizione filosofica. Qualsiasi cosa la filosofia analitica e continentale siano, e si può discutere a lungo sulla loro natura, di sicuro esse non hanno come scopo la felicità o la perfezione di chi le segue e non hanno alcuna pretesa in tal senso. Questo non era il caso della filosofia dell’età classica, identificando proprio l’età classica della filosofia con il periodo in cui la filosofia Occidentale riteneva infatti che il supremo scopo del pensare fosse infatti quello di pervenire alla perfezione e quindi alla felicità attraverso la ragione.

A sketch of my vision toward reality

I don’t know what “reality” is. As a Kantian, I am only allowed to think that its full comprehension is impossible to my intellect and reason. However, as Kant recognized, nobody can really live without wondering on what reality is. In this respect, I am a neo-spinozist. I believe in an indefinite/infinite universe in which everything happens because a set of causes made it the case. However, this universe is a mechanism with an important feature: there is no organizing principle. There is no purpose in what it creates. Statistically, it allows some particular “creations” which we use to call “men” and “women”. As part of a universal mechanism without specific project, they act as if they are under control of their portion of universe because they see only a very limited portion of reality and then they see, by feedback, that some causal principles allow them to act as they wish (in a certain extent but for them is enough). But this is 90% untrue. Everything outside their direct control – and partially even it – it is a creation which is orchestrated far, very far from them.

Azione Filosofica è aperta alle iscrizioni!

Cari lettori di Scuola Filosofica,

E’ con mio infinito piacere invitarti a far parte del Scuola Filosofica World! Da oggi potete fare domanda per iscrivervi alla nostra associazione culturale, Azione Filosofica. Scriveteci alla email: scuolafilosofica_at_gmail.com per avere il modulo di richiesta di iscrizione e della privacy. Vi daremo l’IBAN su cui potrete fare il versamento: 40 euro annuali per lavoratori mentre 20 per studenti e inoccupati. Se invece volete aderire immediatamente per tre anni sono 100 annuali per lavoratori e 50 per studenti e inoccupati!

E’ importante, per noi, che l’adesione sia consapevole e partecipe così che invitiamo gli iscritti a leggere il nostro statuto: Azione Filosofica – Statuto! Partecipare ad Azione Filosofica è un modo per sostenere Scuola Filosofica in modo attivo e positivo al fine di realizzare gli ideali di ragione, cultura e democrazia fondati sui valori di eguaglianza e libertà degli individui. L’associazione ha così come scopo la diffusione dei valori costitutivi di Scuola Filosofica al di là degli eterei steccati del Web che, pure, rientrano all’interno dei modi di sostenere AF e SF. E’ nostro scopo quello di rivendicare uno spazio legittimo all’interno del mondo culturale italiano in modo positivo e costruttivo. Se sei interessata/o iscriviti ad Azione Filosofica, partecipa alle nostre iniziative, segui i libri della collana e le attività di SF e AF sui nostri principali canali social!

Se credi nella ragione, nella libertà e nell’eguaglianza questo può essere un modo per cercare di realizzare qualcosa che non sia un pensiero personale e puramente privato. Azione Filosofica nasce con l’esigenza di oltrepassare i limiti del web per creare un progetto comune. L’alternativa è sempre rimanere in seconda fila ad aspettare che il mondo cambi da solo. Il mondo non cambierà, ma noi nel frattempo possiamo fare qualcosa per esso! Noi siamo qui e ci crediamo perché quel che dipende da noi sarà messo in pratica con fiducia e speranza.

Giangiuseppe Pili

Azione Filosofica – Statuto

Motto dell’associazione

Abbiamo il coraggio di usare tutta la nostra intelligenza

Statuto

Cariche Sociali all’atto della fondazione

CoordinatoreCoordinatore = Giangiuseppe Pili

Presidente = Giacomo Carrus

Segretario e revisore dei conti = Wolfgang F. Pili

Consigliere = Riccardo Scasseddu

Consigliera = Laura Baire

1. Denominazione e sede legale

La costituente associazione “Azione Filosofica” è ufficialmente abbreviata con le sole lettere (AF) ed è fondata sulla base del blog “Scuola Filosofica” da cui riprende ideali, pratiche e aspirazioni. La sede legale dell’associazione è a Cagliari. Al momento della fondazione l’associazione non gode di una propria sede sociale. Tutte le iniziative non hanno fini di lucro.

2. Mission – Valori e Ideali dell’associazione

2.1 Ideali e Valori Costitutivi L’associazione culturale (AF) ha come ideali la ragione, la cultura e la democrazia che implicano il pieno riconoscimento dei valori costitutivi di libertà e fraternità tra esseri umani.

AF nasce con l’intento di promuovere la cultura in ogni sua forma senza barriere istituzionali, etniche, razziali o di qualsiasi genere e tipo che possano in qualunque modo recare detrimento ai valori costitutivi dell’associazione.

Capire “Capitalismo e libertà” di Milton Friedman

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Friedman, M., (1962), Capitalism and Freedom, Chicago: Chicago University Press.

Friedman M., Capitalismo e libertà, IBL, 2010.


The heart of the liberal philosophy is a belief in the dignity of the individual, in his freedom to make the most of his capcities and opportunities according to his own lights, subject only to the proviso that he not interfere with the freedom of other individuals to do the same. This implies a belief in the equality of men in one sense; in their inequality in another. Each man has an equal right to freedom. This is an important and fundamental right precisely because men are different, because one man will want to do different things with his freedom than another, and in the process can contribute more than another to the general culture of the society in which many men live.

Il cuore della filosofia liberale risiede nella credenza nella libertà dell’individuo, nella sua libertà di seguire la gran parte delle sue capacità e opportunità in accordo con il suo lume naturale, soggetto soltanto al limite della non-interferenza con la libertà di altri individui nel fare lo stesso. Questo implica la credenza nell’eguaglianza degli uomini in un senso preciso: nella loro non eguaglianza in un altro senso. Ogni uomo ha un eguale diritto alla libertà. Questo diritto è importante e fondamentale esattamente perché gli uomini sono differenti perché un uomo vorrà ottenere cose diverse dalla propria libertà rispetto ad un altro, e nel processo potrà contribuire più di un altro alla cultura generale della società in cui molti uomini vivono.

Milton Friedman

8. Le forme a priori dell’esperienza: il tempo

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3.3.2 Il tempo

In Kant, il tempo è una forma dell’esperienza. Esso non è qualcosa di esterno al soggetto. Al contrario, il tempo è qualcosa che fa parte del soggetto e contribuisce alla formazione dell’esperienza insieme allo spazio. Esso è una componente di tutta l’esperienza: “Il tempo è una rappresentazione necessaria, che si trova a fondamento di tutte le intuizioni. Rispetto ai fenomeni in generale, non è possibile sopprimere il tempo come tale, mentre è possibilissimo toglier via tutti i fenomeni dal tempo. Il tempo è un dato a priori” (enfasi aggiunta).[1] Tuttavia, lo spazio è un’intuizione esterna perché esso mostra qualcosa che non è parte del soggetto in quanto tale. Il tempo, invece, è interamente parte del soggetto e, per questo, è chiamato anche “senso interno”: “Il tempo non è un concetto discorsivo, universale, ma una forma pura dell’intuizione sensibile”.[2] In altre parole, tutto si dà nel tempo perché il soggetto stesso proietta il suo tempo ai fenomeni che concepisce e che ordina secondo le sue categorie. Ovvero ogni singola esperienza esiste nel tempo in quanto non potrebbe essere altrimenti: possiamo togliere tutto dal tempo ma non il tempo dal soggetto e, dunque, non dalle sue esperienze.

La vittoria non è un accidente – Parte 2

“Nessun vento è buono per chi non sa dove andare”

Seneca

Tra la fine del XIV secolo e la fine del XV, in Europa occidentale avvengono una serie di fenomeni economici e, conseguentemente, sociali, che modificano radicalmente la storia del continente europeo. Emerge il fenomeno definito dagli studiosi “economia- mondo”, ovverossia lo sviluppo di un mercato internazionale.

[Preview] Sorites paradox and the problems for the ontology of war

Scopri i libri della collana di Scuola Filosofica!

Would you like to help the scientific research in the field? Are you interested in war and ontology? Please, write to the author (scuolafilosofica_at_gmail.com) and ask him for the first draft of the paper!


1 gunshot is not a war, 2 gunshots are not a war… are 1 million gunshots a war? There is no such thing so investigated as war and, at the same time, still so outcasted theoretically. Ambiguity, vagueness and logical conundrums lay unsolved in the very hardcore of the several theories that considered war from a general perspective and, then, philosophically committed explicitly or implicitly. It is not the experience and observational data we lack but the general ability to generalize and expand our knowledge beyond what we can directly observe empirically and historically. Sorites arguments are everywhere in war theories: vagueness and ambiguities of many shapes inform the literature. Only a philosophical account of war can solve some of those issues: an ontology of war is needed to bring light into the heart of darkness.