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Tempo fuori di sesto – Philip Dick

 

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Ragle Gumm è un uomo sulla quarantina, senza lavoro e a casa della sorella Margo e del cognato Vic. Egli aiuta economicamente la sua piccola famiglia risolvendo dei problemi matematici del più importante quotidiano della nazione. La vita di un paese degli Stati Uniti si svolge sempre uguale. Lentamente Ragle incomincia a sentire che qualcosa non torna: dietro quella realtà così normale, si cela un mistero inquietante nel quale egli gioca un ruolo fondamentale. Un uomo può davvero credere di essere al centro dell’universo senza essere un pazzo?

Philip Dick tratta un problema attuale, inquietante e profondo: le connessioni tra la realtà e le proprie rappresentazioni di essa, dove inizia l’una e dove finisce l’altra. Pagina dopo pagina Dick stravolge lo spazio e il tempo, arrivando a deformare sempre più vorticosamente la percezione della realtà, facendola trapassare su un livello più vero e, al contempo, più allucinato. La maestria che gli è propria, gli consente di non far perdere il lettore dietro la confusione stessa del protagonista nel quale, in modo sempre più coinvolgente, si finisce per identificarsi. Questo processo di proiezione e lo straniamento portato dalla “distruzione” delle coordinate della realtà, portano il lettore a vivere in un mondo allucinato dove, l’ultima verità, invece di sciogliere il dramma psicologico, l’infittisce.

Siamo abituati a vivere processi di questo tipo grazie ai Mass media, che ci propongono i fatti e le percezioni subliminali, istintive e soggettive in un modo così mescolato da rendere la realtà un incubo ad occhi aperti. Il romanzo “Tempo fuor di sesto” ci conduce verso questo universo dove oggetto e soggetto si fondono. Il che risulta ancor più straordinario se si pensa che Dick visse in un periodo meno condizionato dall’informazione di quanto lo sia oggi, tenuto conto di internet e delle nuove miracolose tecnologie che disperdono la realtà attraverso infinite rappresentazioni parziali di essa.

La conclusione non sarà forse la più originale del panorama dei romanzi dickiani, ma è senza dubbio la più terribile. Il percorso del protagonista è andare verso il futuro riscoprendo le proprie reali origini attraverso la soluzione di un mistero che poteva apparire senza senso.


Philip K. Dick.

Tempo fuori di sesto.

Fanucci.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

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