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Autore: Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Niccolò Cusano – Vita e pensiero

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Consigliamo Il poligono di Cusano e Percorso di filosofia moderna


Vita

L’umanesimo era divenuto la corrente culturale dominante nell’Italia di quel tempo. La filologia, il gusto per le humanae litterae, per i classici nella loro autenticità, erano le principali caratteristiche di questo momento culturale, più che storico., che lascia intravedere il moderno, pur ancora senza esserci. Il rifiuto del mondo intellettuale per la filosofia aristotelica era estremamente forte, rinforzato anche da una ripresa per la filosofia platonica, riscoperta in quegli anni a seguito della riscoperta dei testi in greco antico del grande filosofo. A tutto ciò va accompagnata una nuova visione della realtà che vedeva l’uomo come l’oggetto principale della speculazione.

Enrico Pili, uno scacchista silenzioso


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Alle prime ore del 30 agosto del 2010 qualcosa è cambiato nel mondo fisico. Il cambiamento è stato, per così dire, impalpabile. Un fatto può sussistere o non sussistere e il resto rimanere uguale. E questo è stato indubbiamente vero per quasi tutto il genere umano. Perché quanto può contare la vita di tre persone rispetto agli altri 7.146.999.997 esseri umani? Per fortuna, ben poco. Per fortuna, perché ogni tre secondi muore un uomo. Che aveva una sua vita, una sua storia e qualcuno che gli voleva bene. Ci dicono che l’entropia dimostra che il mondo va verso una direzione e che non torna indietro. Senza arrivare alle leggi della termodinamica, anche la morte ci dice la stessa cosa. Perché nessuno è tornato indietro per dirci com’è dall’altra parte, sempre ammesso che ci sia questa “altra parte”: questione di gusto, sulla quale non ci vogliamo dilungare.

Le avventure di Oliver Twist – Charles Dickens

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Consigliamo l’immortale Nostromo 


Quale esempio eccellente del potere dell’abito fu il piccolo Oliver Twist! Avvolto nella coperta che fino a quel momento era stata la sua sola protezione, sarebbe potuto essere tanto il figlio di un nobile, quanto il figlio di un accattone; anche l’estraneo più sicuro di sé avrebbe trovato difficile stabilire quale fosse il suo posto nella società. Ma, dopo che era stato infagottato nelle vecchie fasce di cotone, ingiallite a furia di essere adoperate, venne a essere in tal modo segnato, etichettato e destinato al proprio posto: un bambino a carico della parrocchia, un orfano dell’ospizio, l’umile servo mezzo morto di fame la cui sorte a questo mondo sarebbe stata quella di essere maltrattato e disprezzato da tutti, e mai compatito da nessuno.

 Charles Dickens

Le avventure di Oliver Twist è uno dei più celebri romanzi di Charles Dickens uscito a puntate in una rivista letteraria tra il 1837 e il 1838. Nel romanzo vengono narrate le vicende di Oliver Twist, un piccolo orfano abbandonato nel mondo. Costui viene al mondo e la madre muore. La vita di Oliver inizia, così, nel peggiore dei modi quasi nel peggiore dei mondi, perché almeno nell’Inghilterra del XIX ci poteva essere la speranza di venire salvati miracolosamente, a differenza degli abitanti del terzo mondo di oggi. Oliver mangia poco ed è abbandonato alle inadempienti cure del sistema parrocchiale inglese, gestito da individui come il signor Bumble, signore rispettabile solo nell’abito ma tra i più capaci nel far apparire giuste le proprie speculazioni personali. Dopo che Oliver viene sorteggiato tra i compagni come loro rappresentante, e che è costretto a chiedere al personale di ricevere più cibo, è osteggiato dai gestori dell’istituto. Dopo essere stato punito severamente per l’atto di ribellione, viene ceduto ad un lavoratore di pompe funebri. Ma neppure questa sistemazione sembra ottimale, laddove il suo padrone lo maltratta ancora di più e lo costringe ad un’esistenza fatta di morti diseguali e soprafazione egualitaria tra i vivi. Dopo qualche tempo, Oliver riesce a scappare e si dirige a Londra, città nella quale sperava di poter trovar rifugio. Dopo essere giunto all’estremo delle sue forze, viene abbordato da un giovane ladruncolo. Costui lo conduce dal signor Fagin, un vecchio ebreo che teneva vari giovani con sé, addestrandoli all’illustre professione del latrocinio. Il mondo del vecchio Fagin è fatto di ladri, esseri turbolenti, e donne poco raccomandabili, tra cui la giovane Nancy e il signor Sikes.

Il controllo indiretto globale

Abstract

Il controllo indiretto globale è una strategia applicabile ad ogni ambito che preveda conflitti di interesse. Già Liddell Hart propone una particolare forma di indirect approach. Come mostreremo, essa è una particolare istanza del più generale controllo indiretto globale. Per definire la nostra impostazione strategica abbiamo dovuto individuare alcuni principi generali della buona strategia, principi già ben conosciuti dagli specialisti del warfare.


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L’isola del tesoro – Robert Luis Stevenson

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Consigliamo l’immortale Dottor Jeckyll e Mister Hyde


L’isola del tesoro è un romanzo di Robert Luis Stevenson, edito nel 1883. Esso occupa un posto unico all’interno dei classici della narrativa di ogni tempo e di ogni società. Ben al di là di un semplice romanzo d’avventure per ragazzi, esso rientra all’interno di quei lavori che, grazie al genio di uno solo, hanno nobilitato tutta l’umanità.

Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde – Robert Luis Stevenson

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Consigliamo L’isola del tesoro di Stevenson


Sebbene io fossi intimamente doppio, non ero in nessun caso un ipocrita; questi miei due aspetti erano perfettamente in pace fra loro; ero sempre me stesso, sia quando mettevo da parte ogni ritegno e sprofondavo nel fango, che quando mi affaticavo, alla luce del giorno, per il progresso della scienza o per alleviare la sofferenza e il dolore.

Robert Luis Stevenson

Londra, XIX secolo. Il signor Utterson passeggia placido con un suo amico. Entrambi sono persone pacate, silenziose, normali, prive di interessi perché potrebbero condurli in luoghi sconvenienti. La loro condizione abituale è quella di vivere, e rivivere ogni giorno la vita del giorno precedente. Utterson è lo specchio della sicurezza della vita quotidiana, ancorata alle rutine e alle virtù che conducono un uomo ad essere un’entità qualunque. Però l’esistenza di Utterson verrà minata dalla curiosità: il signor Enfield, l’amico, gli racconta uno strano accadimento. Qualche tempo prima aveva incontrato un uomo deforme, ma la cui deformità non stava nell’aspetto quanto nello spirito: egli era capace di trasmettere un senso di genuina repulsione al solo sguardo. Quest’uomo dall’aspetto ripugnante è il signor Hyde. Costui aveva la capacità di lasciare profondamente disgustati gli astanti, per quanto costoro non potessero in prima istanza afferrarne il motivo: 

La guerra dei trent’anni – Georg Schmidt

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Conclusa la pace, venne il tempo dei bilanci, che erano avvilenti: c’era la mancanza di uomini, bestiame, case e cibo. Vaste zone erano spopolate, macerie e cenere dovunque. Per la gente dell’epoca il 1648 segnò una cesura profonda, che avrebbe fatto sentire a lungo i suoi effetti. Anche se i racconti coevi sulle atrocità inimmaginabili, sulle sofferenze della popolazione, su orrore, povertà e miseria estrema tendono spesso a esagerare, rimane comunque l’impressione di un terrore individuale e diffuso. Per il popolo tedesco la guerra dei Trent’anni è un trauma dei cui effetti si risente fino al Novecento.

Georg Schmidt

Il libro La guerra dei trent’anni è un’introduzione alla storia di uno dei più grandi scontri europei. Il lavoro è suddiviso in cinque capitoli. Il primo, La Germania nell’età confessionale, tratta delle cause che hanno portato alla guerra, in particolare quelle immediatamente vicine allo svolgersi dei fatti della rivolta boema: i problemi dell’elezione dell’Imperatore, le condizioni economiche e geopolitiche generali e il generale quadro di assestamento delle fedi religiose, rivolgimento dovuto alla riforma protestante avviata da Martin Lutero il secolo precedente e non sufficientemente risolta.