Press "Enter" to skip to content

Percorso di filosofia moderna

https://flic.kr/p/7zc3xU

Iscriviti alla Newsletter!


Se uno studioso volesse farsi un’idea in breve tempo dei temi principali della filosofia contemporanea (cioè quella successiva all’idealismo tedesco), senza dover partire dai primordi della filosofia antica (cioè da Talete fino alla filosofia di età ellenistica), dovrebbe senza dubbio iniziare dalla filosofia moderna. In essa, infatti, assistiamo ad un ripensamento sistematico del pensiero classico greco e latino, unito a nuove tematiche proposte ed elaborate dalla filosofia medioevale (Agostino, Occam, San Tommaso, Duns Scoto e San Anselmo tra i vari). Ma, soprattutto, la nascita della scienza sperimentale-matematica e la scoperta dell’America hanno determinato un ripensamento e uno svecchiamento di aree filosoficamente importanti: la filosofia politica e la nuova epistemologica. Il periodo che va dal XVI al XIX secolo è filosoficamente centrale, il momento di snodo e di elaborazione del pensiero contemporaneo che affonda le sue radici in questi secoli, sia per quanto riguarda la filosofia analitica che per quanto riguarda la filosofia continentale.

L’evo moderno si fa iniziare attorno a due date emblematiche: 1492, la scoperta dell’America, e il 1453, il crollo dell’impero Bizantino da parte dei turchi. Entrambe le circostanze determinarono un’eco profondo nel pensiero dell’Occidente, prima di tutto per ragioni politiche e in secondo luogo per ragioni culturali: da Bisanzio illustri studiosi si trasferirono a Roma e portarono con sé molti testi classici.

Sebbene i filosofi rinascimentali siano stati particolarmente importanti per aver tradotto, ritrasmesso e studiato filologicamente i classici, è con Machiavelli e Cartesio che si può avvertire la completa cesura filosofica con il passato: il primo è il padre della filosofia politica moderna, il secondo della scienza matematico-sperimentale. Se Machiavelli è stato importante soprattutto nelle discipline politiche (arte del buon governo, teoria della sovranità, giustificazione dell’azione politica, teoria del warfare), il secondo ha dato avvio a gran parte della filosofia moderna rispetto alla metafisica, epistemologia e filosofia della mente (all’epoca parte dell’epistemologia e della metafisica). La principale tematica cartesiana, in questo senso, è la riflessione sulla natura della conoscenza da parte dell’Io, il quale grazie alla ragione e al metodo da essa elaborato, è in grado di giungere a conoscenza.

Cartesio è il primo filosofo che si interroga chiaramente sulla garanzia delle nostre conoscenze, più che sull’origine delle nostre stesse conoscenze. Egli rintraccia la garanzia sulla base delle idee chiare e distinte dell’Io conoscente, il quale ha diverse ragioni per credere di essere in grado di conoscere. La teoria filosofica cartesiana si fonda su tre lavori principali: le Meditazioni metafisiche, Il discorso sul metodo e I principii… Nel sito è poi presente un lavoro analitico sulla teoria della verità e dell’errore (semantica e epistemologia) del pensiero cartesiano. Quest’ultimo lavoro è il più utile per riuscire a farsi un’idea panoramica, ma precisa, della filosofia cartesiana ed è presente anche un’utile bibliografia.

Ogni teoria filosofica vincente è in genere irta di difficoltà e problemi, ma il suo principale merito consiste nell’aver focalizzato un problema centrale sul quale bisogna comunque spendere dell’attenzione. Il problema della conoscenza e della giustificazione delle credenze sul mondo, uniti alla nuova filosofia politica machiavelliana, determinano l’evoluzione del pensiero moderno. I due filoni canonicamente definiti “empirismo” e “razionalismo” non divergono nell’idea che la fonte della conoscenza sia unica (sensi vs ragione) quanto sul fatto che la nostra garanzia sull’evidenza del fatto che l’Io può conoscere va rintracciata nei sensi piuttosto che nella ragione. Gli empiristi rivendicano la chiarezza e distinzione delle idee nei sensi, i razionalisti principalmente nella disamina razionale. Gli empiristi prendono avvio dal pensiero di Hobbes, il quale per primo propone una teoria della conoscenza empirista. Hobbes è anche il teorico della giustificazione della sovranità statuale incentrata sul modello della monarchia assoluta.

Locke riprende l’impostazione filosofica hobbesiana, critica le idee di sostanza e di causalità di matrice cartesiana e propone la sua epistemologia e filosofia della mente. Se di Hobbes Locke riprende l’empirismo, in filosofia politica egli ridimensiona il potere dello stato, elaborando per primo l’idea dei diritti positivi naturali inalienabili dell’individuo. Locke, tuttavia, non porta alle estreme conseguenze i risultati epistemologici reinterpretati in chiave metafisica, cosa che farà Berkeley con il suo “essere è essere percepito”, arrivando così a negare l’esistenza della materia. Hume è senza dubbio uno dei massimi filosofi della storia dell’occidente e, forse, il più rigoroso tra gli empiristi moderni. Riprendendo la filosofia di Locke e Berkeley (citato esplicitamente nel Trattato sulla natura umana, cosa quasi unica giacché il filosofo scozzese non riporta quasi mai gli autori di riferimento), criticando la posizione cartesiana e spinoziana, nega la possibilità di fondare il principio di causa su basi puramente metafisiche (come in Spinoza) e la possibilità di parlare di materialismo o immaterialismo. Hume, dunque, è colui che si è spinto più in fondo nel trarre conseguenze (anche estreme) riguardo a quanto possiamo dire a livello metafisico a partire dalla teoria della conoscenza. Per questo Kant dirà che Hume è il filosofo che lo ha destato dai sogni della metafisica. Hume, inoltre, rielabora la teoria Lockeana della motivazione e fornirà una delle più solide teorie dell’azione ancora oggi ripresa anche in lavori scientifici.

Se l’empirismo si concentra sulla riflessione della natura delle sensazioni e di come queste, combinate, riescano a produrre la nostra conoscenza sul mondo (tesi che ritornerà in auge nei filosofi del circolo di Vienna e verrà difesa autorevolmente in tempi recenti da Willard Van Orman Quine), il razionalismo si fonda su due cardini fondamentali: il primo è che la ragione è in grado di conoscere il mondo in modo adeguato (e quindi le idee chiare e distinte della mente sono il risultato dell’attività della ragione, variamente definita) e il secondo è che si possono trarre legittimamente delle considerazioni sulla metafisica del mondo. Giordano Bruno rifletterà sulla natura infinita del cosmo e del ruolo dell’individuo all’interno di un universo che non vede più la Terra come centro assoluto ma come uno degli infiniti pianeti all’interno dell’universo. Il massimo esponente del razionalismo moderno è senza dubbio Baruch Spinoza, il quale riprende alcuni problemi della filosofia cartesiana (separazione mente/corpo), definisce una teoria della causalità e degli affetti umani per riuscire a dare una caratterizzazione della libertà umana in un mondo puramente deterministico. Spinoza, poi, riflette anche in sede politica, riprendendo tanto Machiavelli che Hobbes, nella definizione di una teoria che incomincia a considerare alcuni elementi democratici come centrali per il buon funzionamento dello stato. Mentre Spinoza propone la visione di un mondo assolutamente infinito (chiamato in vari modi come Dio, natura…) dominato da leggi eterne ed immutabili, Leibniz propone la sua teoria delle monadi e dà avvio alla riflessione sulla logica dei mondi possibili, per quanto nella sua posizione il mondo sia unico ed è anche il migliore dei possibili (posizione sulla quale Voltaire avrà molto a ironizzare nel suo capolavoro Candido, consigliato a tutti i lettori anche non interessati in alcun modo alla filosofia). Leibniz elabora anche una teoria delle proposizioni contingenti e necessarie.

All’interno del sito ci sono anche diversi articoli di approfondimento che toccano in modo trasversale le posizioni dei filosofi rispetto a vari argomenti. Per quanto riguarda la teoria della conoscenza segnaliamo: Qualità primarie e qualità secondarie: una breve storia dell’empirismo da Locke al dibattito attuale, Riflessioni di storia della filosofia: teoria della verità e dell’errore nelle Meditazioni metafisiche, Modelli dell’individuo liberale, una analisi ad ampio raggio sul pensiero empirista moderno, in Filosofia della mente si possono trovare le specifiche assunzioni del dualismo cartesiano. Per quanto riguarda la teoria della causalità abbiamo un articolo dedicato. Abbiamo anche un articolo specifico sulle varie posizioni sulla libertà, tema particolarmente importante all’interno della filosofia moderna: La libertà: analisi e storia di un concetto.

Diversi sono i lavori di etica: prima di tutto è presente una introduzione generale all’etica moderna tra ragione e emozione Ragione ed emozione nella filosofia morale parte III di III: la filosofia moderna, Critica alla morale edonistica dell’empirismo da Hobbes a Hume, Etica volontarista: una rassegna introduttiva, Filosofia morale: le posizioni di Leibniz, Hume, Kant e Moore e Frankfurt, Intuizionismo razionalista, un divertente articolo su Kant e la legge 0 della robotica.

Sulla scommessa di Pascal, importante per comprendere la differenza tra giustificazione epistemica e giustificazione sulla base di utilità.

La filosofia politica nella filosofia moderna è un filone inesauribile. Una disamina di alcune utopie da Campanella a Moro può illuminare sul pensiero politico moderno. Prima di tutto è indispensabile la conoscenza della posizione hobbesiana: Dall’individuo allo stato: la parabola di Hobbes  e La proprietà in Hobbes, Sulla posizione politica kantiana c’è un lungo articolo dedicato alla pace perpetua: Per la pace perpetua: la via della pace di Immanuel Kant.  Per quanto riguarda la teoria moderna del warfare è indispensabile conoscere Carl Von Clausewitz, su cui c’è un intero articolo: Carl Von Clausewitz Analisi di filosofia della guerra. Per approfondire può essere utile la lettura dell’articolo La guerra come attività culturale. Per la filosofia del diritto consigliamo un’ottima introduzione in cui si considera anche la filosofia dell’evo moderno.

Come i lettori di SF sanno, continuamente proponiamo nuovi lavori e aggiornamenti. Per questo consigliamo ai lettori di servirsi sia della bibliografia dedicata alla storia della filosofia moderna, sia di mantenersi aggiornati. Inoltre, esistono vari siti in italiano (Filosofiablog, Filosofico.net, Athene Noctua) e inglese (SEP e IEP in primis) che hanno molto materiale utile sia per un primo approccio alle tematiche qui considerate sia per approfondimenti specifici. Come sempre, dunque, sta alla capacità e all’iniziativa dei singoli riuscire a farsi un’idea chiara e distinta degli argomenti a cui sono interessati, come avrebbe voluto il buon vecchio e caro Cartesio.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *