La vita tormentata del «Salvator Mundi» come fu per Gesù Cristo crocifisso e poi risorto
<< Cinque anni fa esatti nel 2017, in asta da Christie’s a New York, il Louvre Abu Dhabi confermava ufficialmente di aver «acquistato» l’opera d’arte più costosa al mondo (450 milioni di dollari). Dal 1478 ad oggi ha avuto vicende turbolente e complesse, ma la ricostruzione anno per anno non sembra dare risposte definitive. […]
Gli anni del restauro [ndr]
2005
• Aprile. Il «Salvator Mundi» viene venduto dall’«estate» di Basil Clovis Hendry Sr a New Orleans a un consorzio di mercanti d’arte, tra cui Alexander Parish e Robert Simon, a mille dollari più 175 di commissioni.
• Mario e Dianne Modestini, coppia di restauratori di dipinti antichi, iniziano il restauro del quadro, gravemente compromesso, ridipingendone in sostanza una gran parte.
2008
• All’inizio dell’anno, Dianne Modestini dichiara che il «restauro» è completato. Modestini interviene nuovamente sul quadro dopo la mostra del 2011 alla National Gallery (il marito Mario era morto nel 2006).
• Martin Kemp, Robert Simon e Margaret Dalivalle iniziano a scrivere la loro monografia Leonardo da Vinci’s Salvator Mundi and the Collecting of Leonardo at the Stuart Courts, pubblicata nel 2019.
La Profezia [ndr]
2022
La conferenza internazionale curata da Frank Zöllner a Lipsia intitolata «Salvator Mundi di Leonardo da Vinci rivisitato: Personal Style; Workshop Style; Global Brand» (13-15 ottobre) analizza le sabbie mobili della controversa attribuzione a Leonardo e le fondamentali conseguenze dello stretto intreccio tra storia dell’arte e mercato. Uno dei partecipanti ricorda la frase del defunto storico dell’arte e direttore di museo Kenneth Clark (in una lettera dell’archivio Clark conservato alla Tate di Londra): «Le politiche accademiche su Leonardo sono come qualsiasi altra politica, salvo il fatto che finora non è stato versato sangue». >>[1]
Il mondo dell’Arte ha fatto questa profezia e lega il versare del sangue a sé stessa, ma non è consapevole che il destino legato al Salvator Mundi si riferisce invece al Nuovo Mondo voluto da Lui stesso con la penna di San Giovanni evangelista. E dunque emerge la possibilità del versare il sangue del mondo “dello stretto intreccio tra storia dell’arte e mercato”. Altrimenti che senso avrebbe l’acquisto, da parte del Louvre Abi Dhabi, dell’opera d’arte più costosa al mondo (450 milioni di dollari), Salvator Mundi?
Il Giano Bifronte del quadro Salvador Mundi di Leonardo
Leonardo credeva nella doppia verità del Giano Bifronte, antica divinità romana, ed era un concetto che lui applicava alla sua opera, nascondendo il suo capolavoro in questo modo.
Se è magistralmente grande il potere della faccia esteriore del Salvator Mundi, nel dar prova della sua grande fama, al punto di essere contesa oggi e comprata dal Louvre Abu Dhabi per 450 milioni di dollari, l’altra faccia, quella interiore, deve essere straordinariamente altrettanto grande e complessa per poterlo manifestare.
Leonardo, come tutti gli artisti del Rinascimento, credeva nel grande potere della Sezione Aurea e, naturalmente, architetta la croce di questo grande segno matematico per condividerla con quella del Golgota sulla quale è stato inchiodato il Cristo. Nella sua mente si preparava il progetto eterico-astrale del nuovo Cristo promesso per la rigenerazione del genere umano come previsto nel’Apocalisse di Giovanni. Di qui il suo grande lavoro prima dell’opera di pittura col fissare i punti strategici del Salvator Mundi con la croce della Sezione Aurea, come se fossero affissi anche loro su essa. È la grande prova del Giano Bifronte che costerà la vita alla sua opera nel futuro per fargli sopportare i gravi maltrattamenti che sappiamo. Ma non al punto da far sparire le sue traccie perché oggi è “redivivo” al Louvre Abu Dhabi dello Stato Emirati Arabi Uniti. Perchè questo grande spostamento in Arabia, ad Abu Dhabi, da che il Salvator Mundi era in Europa, in Francia, se lo si valuta in modo esoterico? É una domanda basilare su cui si incentra lo scopo del Salvator Mundi rivolto al popolo degli Emirati Arabi Uniti che rimando alla conclusione e proseguiamo.

L’illustr.1 mostra un dedalo di intrecci connessi fra loro, un tutto in “corto circuito“, di un circolo di inconcepibile “corrente eterica“. Vi si potrebbe associare la batteria per la produzione di corrente elettrica, dove l’anodo corrisponde all’elettrone Sezione Aurea che cede i propri elettroni trasformandosi, nello ione Sezione Aurea sul rettangolo del dipinto. E tutte le linee di connessione che si intrecciano fra loro, in alcuni punti sono come luminose lampade che brillano. Nell’anodo c’è quindi produzione di energia, cioè nella Sezione Aurea, mentre nel rettangolo del dipinto si manifesta il Giano Bifronte con tutte le lampade a corredo del dipinto quasi con vanto. Ma di chi il merito se non con la croce della Sezione Aurea? È stata lei a preservarla dalla distruzione col suo segreto vitreo, il globo nella mano del Salvator Mundi, la sfera della Sezione Aurea, e dei tre punti della sua carica.
Ma oggi è un altro giorno, nel senso che il Giano Bifronte del Salvator Mundi si appresta a manifestare il suo secondo segreto, quello legato al dedalo degli incroci delle linee passanti per la Sezione Aurea.
Quale lo scopo?
Ho parlato di una pila e dell’energia elettrica che dall’anodo passa al catodo, ma chi la trasporta? Si tratta di un’energia spontanea che viene trasportata da elettroni.
Nel caso del Salvador Mundi, tutto il dedalo degli incroci delle linee, impropriamente ho detto che fa illuminare il quadro in alcuni punti, ma al posto degli elettroni chi li sostituisce producendo un altro genere di energia?
Tutti i punti che si illuminano disegnano una curva matematica ideata da me tempo addietro e oggi, col Salvator Mundi, ho capito a cosa serviva. Quando l’ho ideata la chiamai Italia per il grande amore che ho sempre avuto per Lei e oggi si fa largo in un mondo che è straniero con la lingua che si scrive al contrario di quella sua. Abu Dhavi è il Museo che la ospita, onorando il famoso quadro, ma non la conosce ancora.

Nel VII secolo l’area di Abu Dhavi era cristiana e recenti scavi archeologici, iniziati nel 1992, hanno portato alla luce i resti murari di un monastero cristiano preislamico, probabilmente nestoriano, sull’isola di Sin B. Yās, che si pensa risalga al VII secolo e che probabilmente ospitava una comunità di 30-40 monaci… [1]
<< Abu Dhabi significa “Padre della Gazzella” in arabo e, secondo la tradizione è stata fondata quando una giovane antilope condusse una tribù errante sino ad un punto dove c’era dell’acqua su un’isola che aveva non più di 300 capanne di palma, alcuni edifici di corallo e la fortezza del sovrano. Questo semplice insediamento è stato trasformato nella città moderna e cosmopolita di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, caratterizzata oggi da uno skyline vertiginoso. Con più di 200 isole naturali, oltre 400 kilometri di coste incontaminate, oasi tranquille, i siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco, un paesaggio urbano ultramoderno, alture rocciose e deserti mozzafiato, Abu Dhabi offre al visitatore uno spettacolo di varietà affascinante. L’Emirato sta anche tutelando il suo ricco patrimonio culturale in modo da permettere ai visitatori di conoscere una storia secolare e le sue numerose tradizioni, molte delle quali continuano ancora oggi. >>[2]
La matematica della curva Italia
La curva Italia che ho ideato, segue le regole di tutte le curve matematiche con una propria variabile che per questo caso è:
r = 1 / cos (θ / 3)
ed è da questa curva che hanno origine i poligoni stellati regolari. Essa è in realtà concepita per essere doppia in forma simmetrica che si unisce alla sommità.


Fa seguito la curva Italia unita:

Fanno seguito due casi legati fra loro della visione di poligoni stellati regolari, l’esagramma e il pentagramma.


Ed ecco l’abaco di calcolo della curva Italia che vale per tutti i casi di poligoni stellati regolari.
Equazione polare di ogni semicurva.
ρ = ρ0 / cos (θ / 3)…………………….vettore della curva ;
δ = arctan 3 cotan (θ / 3)………… angolo di tangenza generico della curva.
OC = 3 ρ0 …………………………………….distanza dell’asintoto dal centro O.
Fa seguito il caso dell’eptagramma e il poligono stellato a 21 punte con i colori dell’arcobaleno.


Le illustr. 3 e 4 che rappresentano le due curve simmetriche fra loro, unendosi formano il maschio e la femmina della curva Italia, ma in alchimia è la stessa cosa col mercurio filosofico.
<< Nel nostro cielo si vedono due bei luminari. Essi ci indicano, come ti dico, le due luci del grande cielo: Unisci questi due come una donna viene condotta al suo uomo, affinchè felicemente in te possa prodursi lo stato matrimoniale. Il mutamento degli elementi avviene dopo di ciò, con misura e rapidamente, di modo che la forma e la natura del rotondo metta in evidenza, dolcemente, le sue forze. >>[1]
La curva Italia nel sigillo di Hermes di San Cristoforo
Alle pagg. 150-156 del libro “Il Mistero delle Cattedrali” di Fulcanelli, Edizioni Mediterranee, è posta in evidenza tutta una tematica ermetica incentrata su una cintura tessuta secondo linee incrociate, nell’intento di rappresentare la superficie del solvente mercuriale quando è stato preparato canonicamente. La fig. 10 (nel libro è la tav. XLII) mostra questa cintura indossata da San Cristoforo che porta sulle spalle il Bambino-Re secondo la nota leggenda della quale riporto la parte saliente che riguarda il segreto riposto nella suddetta cintura.
« La cintura di Offerus, il nome pagano di san Cristoforo ancor prima di essere santo, secondo la leggenda, «è trapunta secondo linee incrociate, simili a quelle che si vedono sulla superficie del solvente quando è stato preparato canonicamente. Questo è il segno, che tutti i Filosofi riconoscono per indicare, esteriormente, la virtù, la perfezione e l’estrema purezza intrinseche della loro sostanza mercuriale. […] Questo segno, gli autori l’hanno chiamato Sigillo di Hermes, Sale dei Saggi, ‒ cosa questa che getta la confusione nello spirito dei ricercatori, ‒ segno e impronta dell’Onnipotente, ed anche sua firma, ed ancora Stella dei Magi, Stella polare, ecc. Questa disposizione geometrica sussiste ed appare con maggiore definizione quando si è messo a sciogliere l’oro nel mercurio, per portarlo al suo stadio primitivo, quello di oro giovane o ringiovanito, in una parola di oro bambino. Per questa ragione, il mercurio, ‒ fedele servitore e Scel della terra, ‒ è chiamato Fontana di giovinezza. Quindi i Filosofi si esprimono chiaramente quando insegnano che il mercurio, una volta effettuata la soluzione, porta il bambino, il Figlio del Sole, il Piccolo Re (Reuccio), come una vera e propria madre, perché, in effetti, l’oro, nel suo seno, rinasce. «Il vento, – cioè il Mercurio alato e volatile, – lo ha portato nel proprio ventre », ci dice Ermes nella sua Tavola Smeraldina. […]. »
Notare che alcune iconografie del bambino Gesù ermetico sono fatte come classiche ceste di vimini intrecciati dove è adagiato appena nato.
La cesta di vimini intrecciati nel Salvador Mundi è il poligono stellato regolare a 21 punte presentato con l’illustr. 10 seguente:

La curva Italia è illuminata dalla stella a 21 raggi, la culla di vimini intrecciati. In alchimia è il Vitriol, il Sigillo di Hermes.
Il Salvator Mundi genera la vita con la curva Italia ma col sacrificio, questo è il segreto della Forza Verde
La Terra alla sua origine fu creata col sacrificio
La cultura dell’Antroposofia fondata dal filosofo austriaco Rudolf Steiner[1] permette di rintracciare l’evoluzione del remotissimo passato della Terra con le diverse incarnazioni planetarie. L’indagine di Steiner conferisce dei nomi alle diverse fasi che ricordano i pianeti del sistema solare ma è solo un modo fittizio. La prima incarnazione è stata quella di Saturno, seguita da Sole e poi dalla Luna, quindi la Terra, la fase attuale.
È su Saturno che ora si parlerà per capire il grande senso di sacrificio che ci volle per farlo nascere, ed è con lo stesso sacrificio che si adopererà il Salvator Mundi per far rinascere la nuova incarnazione della Terra, col nome Giove. Le successive sono Venere e Vulcano.
<< Per riuscire a immaginare quale fosse la condizione di vita dell’uomo nell’antico Saturno dobbiamo pensare a un essere umano che non viva l’esperienza né della percezione sensibile, né dei moti dell’anima, né del pensiero, eppure esiste. Un uomo a cui rimane solo quello che Steiner chiama l’Io. Se noi ci trovassimo in una simile condizione di vuoto infinito, proveremmo uno smarrimento immenso. L’antica condizione saturnia dell’uomo aveva nella sua essenza due stati d’animo fondamentali: ‒ terrore di fronte al vuoto infinito di quella forma di esistenza e ‒ superamento di quel terrore. Due condizioni che l’uomo può sperimentare interiormente in alcune circostanze particolari, durante il suo cammino di vita.
Qual’è stata la storia dell’evoluzione cosmica in Saturno? Due erano le categorie di esseri spirituali in Saturno: i Troni ‒ spiriti della volontà, di coraggio e di forza ‒ e i Cherubini ‒ esseri spirituali che irraggiano saggezza.
Quello che avviene in Saturno è il fatto che i Troni sacrificano la propria essenza per donarla ai Cherubini e grazie al sacrificio dei Troni nasce il tempo, nascono gli spiriti del tempo, gli Arcai.
Steiner parla di Saturno come di un corpo celeste consistente soltanto di CALORE (e non ancora degli altri elementi: aria, acqua e terra). Lo stato di calore di Saturno è l’effetto del sacrificio. Dietro a ogni processo di calore vi è un sacrificio.
In Saturno il calore cosmico è la manifestazione fisico-sensibile di un sacrificio cosmico. Un sacrificio compiuto liberamente, per permettere l’evoluzione del mondo. Quegli esseri spirituali sono stati pronti a offrire il meglio di sé per l’evoluzione del cosmo. >>[2].
Perché il destino del Salvator Mundi è stato di esporlo nel Museo di Abu Dhabi?
La risposta a questa domanda, che era stata annunciata all’inizio, nel capitolo Il Giano Bifronte del quadro Salvador Mundi di Leonardo, non riguarda le possibili ragioni pratiche che, prima fra tutte, si riferiscono al fatto che il dipinto era stato posto in vendita con una gara e il Museo Abu Dhabi l’aveva vinto con un’offerta di 450 mila Euro, il più alto prezzo di tutti i dipinti esistenti. Ma è stata la sorte che doveva decidere il trasferimento del dipinto, Salvator Mundi, nella terra degli Emirati Arabi Uniti e così è stato. Ma la ragione, che sembra nascosta, è duplice ed ha principio nel passato al tempo di Gesù di Nazaret che scrive nella sabbia.
Gesù che scrive, un caso singolare della storia evangelica di Gesù ed è in relazione all’episodio dell’adultera che sta per essere lapidata, raccontato nel vangelo di Giovanni (Gv 8, 6-9).
Non si è fatto mai un serio approfondimento su uno degli episodi più misteriosi delle Sacre Scritture, quello narrato nel Vangelo di Giovanni, cioè quando viene portata dinnanzi a Gesù un’adultera.
Gli scribi e i farisei gli dissero:
« Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici? ». (Gv 8,1-5)
L’episodio è celebre perché Gesù pronuncerà la frase:
« Chi è senza peccato scagli la prima pietra ». (Gv 8,7)
E tutti ricordano queste parole che sono un insegnamento cardine del cristianesimo. Ma questa risposta di Gesù ha messo in secondo piano un dettaglio, che dettaglio non è affatto.
Alla domanda degli scribi e dei farisei cosa fa Gesù? Secondo il Vangelo di Giovanni «si chinò e si mise a scrivere con il dito per terra. Tuttavia poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dagli anziani». (Gv 8,6-9)
Ma cosa scriveva Gesù? E perché quelle parole non ebbero fortuna? Eppure Gesù, col gesto di chinarsi che fa per due ben volte, quasi certamente cercava di darvi peso, ma nessuno ha mai recepito questo possibile suo richiamo. Tanto più che Gesù è stato ritenuto un maestro orale che non ha lasciato ammaestramenti scritti. E perché Giovanni riferisce l’episodio, l’unico a farlo fra gli evangelisti, e non svela le misteriose parole che Gesù scrive sulla sabbia? Ma soprattutto per quale misterioso motivo l’episodio di Gesù che scrive, sia ignorato dai commentatori, dai biblisti, dai padri della Chiesa e dai teologi?
Non sono parole mie, ma di Roberto Cotroneo della manifestazione Milanesiana, che ha scritto un articolo in merito, sul Corriere della sera il 38 giugno 2014, e riportato su internet.
Egli argomenta alcune spiegazioni, ma non approda a certezze, cosa che peraltro sono le stesse di molti altri come lui, compreso teologi, che si sono posti la sua stessa domanda senza una chiara risposta, restando così un vuoto a livello esegetico sul conto di Gesù.
Roberto Cotromeo conclude il suo intervento dicendo: «Forse tutto questo non potrà che diventare un romanzo, dove a nascondere quelle parole è come sempre un bibliotecario, come Jorge Luis Borges, qualcuno che custodisce il segreto dei segreti, le parole scritte da Gesù Cristo. Le parole che nessuno lesse e che sogniamo un giorno di poter ritrovare.»
E se fosse possibile questo sogno di cui egli parla?
È un paradosso considerato che tutti i testi del Vecchio e Nuovo Testamento sono stati scritti e tramandati fino a noi col preciso scopo di ammaestrarci sulle cose di Dio. E allora potrà mai restare in sospeso l’ammaestramento del presunto testo della scrittura di Gesù Cristo, inciso da lui sulla terra in quel giorno della tentata lapidazione dell’adultera?
Gesù che scrive!
Una costatazione fuori dell’ordinario.
La seconda ragione del trasferimento al museo di Abu Dhavi del Salvator Mundi si lega alla prima appena spiegata che, in fondo, riguardava l’adultera condannata alla lapidazione, ma salvata da Gesù e che oggi si ripete.
Si tratta dell’attuale condizione delle donne negli Emirati Arabi Uniti ma che è in generale, nel mondo dell’Arabia Saudita perchè vivono quasi da schiave. Ed ecco lo scopo del “secondo Gesù” che parla attraverso il Salvator Mundi, una sorta di “sabbia” su cui Egli è come se scrivesse ancora:
« Chi è senza peccato scagli la prima pietra »
Essere Donne in EAU
<< Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) si trovano all’estremità orientale della penisola arabica e dal punto di vista politico sono una monarchia formata da una federazione di sette emirati. Essi stessi costituiscono il Consiglio supremo federale, ovvero il più alto organo legislativo ed esecutivo del Paese. Anche se gli Emirati Arabi Uniti stanno attualmente impegnandosi nel rispettare i diritti umani fondamentali, diversi rapporti, soprattutto quelli delle società civili e del Dipartimento degli Stati Uniti, descrivono un’altra realtà. Tra le varie questioni relative alle violazioni di diritti umani che destano grande preoccupazione c’è quella dei diritti delle donne nello Stato.
Negli Emirati Arabi Uniti le donne subiscono quotidianamente discriminazioni legali, poiché il sistema giuridico del Paese si basa sull’interpretazione della Sharia. Ad esempio, è vietato loro sposare un uomo non musulmano o i mariti possono ancora impedire alla moglie e ai figli minorenni di lasciare il Paese senza il oro permesso. Anche se lo stupro è criminalizzato e punibile con la morte, il codice penale non include lo stupro coniugale. I rapporti descrivono anche come il governo non applichi efficacemente le leggi sugli abusi domestici, risultando di conseguenza in un basso tasso di condanne.
Allo stesso modo, il governo ha dimostrato qualche sforzo per migliorare i diritti delle donne attraverso l’organizzazione di programmi educativi, l’implementazione di hotline per le violenze sulle donne e l’ampliamento della definizione di molestie sessuali. Tuttavia, esistono ancora punizioni corporali per rapporti sessuali e per le gravidanze al di fuori del matrimonio. Le donne subiscono anche discriminazioni economiche e sociali a causa dell’interpretazione della sharia come legge sulla famiglia. Questo fa sì che gli uomini possano avere fino a 4 mogli e le donne ricevono meno eredità. Inoltre, se una donna vuole ottenere il divorzio deve dimostrare di aver subito abusi.
Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti sono un Paese di destinazione per uomini e donne che vengono trafficati soprattutto a scopo di sfruttamento sessuale. Gli Stati Uniti hanno classificato il paese come uno dei peggiori per quanto riguarda la tratta di esseri umani. Ciò è stato dimostrato anche dall’Ufficio del Dipartimento di Stato americano per il monitoraggio e la lotta alla tratta di esseri umani, che ha affermato che il governo non soddisfa gli standard minimi nella lotta contro la tratta di esseri umani. In effetti, gli Emirati Arabi Uniti hanno incrementato la loro industria del sesso e ne traggono un profitto significativo. La stragrande maggioranza delle donne arriva negli Emirati da Paesi in cui non riesce a guadagnarsi da vivere nel proprio luogo di origine entra nel Paese con false promesse sperando di trovare un lavoro onorevole. Tuttavia, dal momento in cui entrano, diventano schiave: i loro passaporti vengono rubati, i loro “datori di lavoro” cambiano i contratti unilateralmente, vengono abusate fisicamente e sessualmente e il salario promesso come esca non viene pagato. Sebbene gli Emirati Arabi Uniti abbiano attuato alcuni sforzi per contrastare questi crimini, negli EAU il traffico delle donne è un’usanza nascosta, un crimine che non si vede e che non viene nemmeno perseguito.
L’ADHRB invita gli Emirati Arabi Uniti a mantenere i propri impegni e le proprie promesse in materia di diritti delle donne. È infatti necessario uno sforzo collettivo per far si che gli EAU siano in grado rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali delle donne. Gli Emirati Arabi Uniti devono implementare controlli più rigidi alle frontiere per ridurre il traffico di esseri umani e attuare rimedi sia nazionali che internazionali internazionali. Pur avendo firmato diversi protocolli d’intesa con Paesi come lo Sri Lanka e l’India (i principali paesi di origine per il traffico di donne), gli Emirati Arabi Uniti non hanno rispettato gli impegni assunti a livello internazionale e, soprattutto, non hanno rinnovato il loro impegno nei confronti del GIFT delle Nazioni Unite. Affinché la situazione migliori, è necessaria una riforma ufficiale e immediata. Questo non comprende solo le riforme legislative, ma anche gli enti e le procedure che ne garantiscono l’attuazione. >>[3]
Brescia, 6 maggio 2025
Le prime 4 immagini del Salvator Mundi sono opera di Wikipedia e sono di pubblico dominio
(https://it.wikipedia.org/wiki/File:Leonardo_da_Vinci,_Salvator_Mundi,_c.1500,_oil_on_walnut,_45.4_%C3%97_65.6_cm.jpg.)
Tutte le altre immagini sono opere dell’autore.
[1]Rudolf Joseph Lorenz Steiner (Kraljevic, 27 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) esoterista e teosofo austriaco, fondatore dell’antroposofia, dottrina di derivazione teosofica. L’antroposofia concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, che può essere osservata e compresa mediante l'”osservazione animica” (una sorta di chiaroveggenza), e studiata, nella sua unità col mondo fisico, mediante la cosiddetta “scienza dello spirito” o antroposofia, che Steiner riteneva essere un vero e proprio approccio scientifico alla conoscenza della verità.
[2]Steiner, a cura di Maria Angela Schioppa. 21° conferenza: Saturno-sacrificio. Fonte: www.maria-angela-padoa-schioppa.it
[3] https://www.adhrb.org/it/2022/08/essere-donne-in-eau/
[1]D. O. M. A. (Deo optimo maximo Artista) Deo Optimo Maximo è un motto latino che significa “A (o per mezzo di) Dio, il più buono, il più grande”. Tale frase, solitamente abbreviata in D.O.M., si può trovare in numerose chiese, palazzi, e lapidi cristiane.
[1]https://it.wikipedia.org/wiki/Abu_Dhabi
[2]https://superviaggi.com ›wp-content›uploads›2018›01›2015-ABU-DHABI.pdf
[1] https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/La-vita-tormentata-del-Salvator-Mund
Be First to Comment