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Averroè – Vita e Opere

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Vita

Averroè nacque nel 1126 a Cordova, lì studiò diritto, medicina, filosofia e astronomia. Era un membro di una delle famiglie più ricche ed importanti della città, venne chiamato dalla corte a Marrakech e professò l’attività di medico. Nel 1196 i suoi scritti, in contrasto con alcune correnti teologiche e per aperte dichiarazioni di predilezione e autonomia della filosofia, vennero bruciate e Averroè fu rinchiuso in carcere. Solo nel 1198 venne scarcerato ma sfortunatamente per lui, quello fu anche l’anno della sua morte.

Opere

Tre commentarii su testi di Aristotele ( 1180 ).

Il mediocommento ( dopo il 1180 ).

Il piccolo commento ( 1169-1179 ).

Filosofia

Averroè sostiene una differenza tra classi sociali e, ad ognuna, né da una diversa interpretazione qualitativa: i filosofi, i teologi e il popolo. La tripartizione della società è solo in parte una ripresa platonica, infatti vi è una profonda mediazione del principio della fede, la quale è, per tutti i pensatori dell’epoca, il punto di relazione tra divinità e ragione e senza la quale non si può avere alcun intendimento corretto della realtà.

Il popolo è tutta quella massa di persone che credono (devono credere) per pura fede, ma non sono in grado di approfondire né di comprendere il profondo valore del divino. Per questa ragione devono ascoltare i teologi, i quali fondano la loro conoscenza sulla fede. Sebbene approfondiscono la loro conoscenza sul divino, sottolineano la preminenza della fede sulla ragione e, dunque, non saranno in grado di penetrare più in profondità dei filosofi.

Il livello più alto di comprensione della conoscenza divina è quella dei filosofi, i quali saranno in grado di cogliere non la totalità della divinità, troppo grande per esser compresa, ma potranno continuamente attingere da essa. Se si pone la sapienza come conoscenza del divino, allora si capisce come la filosofia sia posta su un gradino privilegiato rispetto al resto della scienza. La filosofia ha come punto fondamentale per la credenza la ragione, la teologia la fede, il popolo la retorica.

Per come è stata concepita la scala gerarchica sociale, diventa chiaro come la filosofia non sia una conoscenza trasmissibile a tutti. Così come Platone, si pone nuovamente il tema della filosofia come scienza elitaria e non accessibile alla totalità delle persone. Il mondo è configurato secondo le dieci articolazioni avicenniane.

L’anima è formata da due parti: l’intelletto possibile e l’intelletto agente. L’intelletto possibile è ciò che riceve le forme universali, dal momento che deve cogliere l’insensibile, ciò che si coglie dall’intelletto solo, dovrà anche esser comune a tutti gli uomini ed essere immateriale.

L’intelletto agente è ciò che rende possibile la conoscenza delle categorie sensibili che regolano la sensibilità.

Se l’intelletto possibile, cioè che ci fa cogliere le forme universali, e l’intelletto agente, ciò che ci fa cogliere l’intelliggibile e i livelli della natura, sono uguali, o meglio, propri a tutte le persone; allora dove si distingue la singolarità? Gli uomini sono tutti uguali nella struttura e differiscono gli uni dagli altri solo per la ricezione diversa della sensibilità.

Bibliografia

Adorno, Gregory, Verra, Manuale di storia della filosofia ( voll. 2. ), Laterza, Roma-Bari, 1996.

Mori M., Storia della filosofia antica e medioevale, Laterza, Roma-Bari, 2005.

Severino E., Filosofia dai greci al nostro tempo. Filosofia antica e medioevale, Rizzoli, Milano, 2004.

Severino E., Antologia filosofica, Rizzoli, Milano, 1988.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

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