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I ragazzi della via Pàl – Ferenc Molnàr

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Nella capitale ungherese, Budapaest, una via, quella nota via Pàl, è sede di una delle più importanti e forti bande di ragazzini. Al comando di questa un fanciullo noto come Boka, attorniato da altri bambini, qualcuno coraggioso, qualche altro un po’ meno, tutti rispettosi delle regole della banda. Nessuno si cura di Nemecsek, il protagonista, soldato semplice destinato a un immeritevole derisione generale. Non lontano dalla via Pàl c’è l’orto botanico, tanto amato dai cittadini della città del Danubio, sede di un’altra temuta banda: quella delle Camice rosse, capitanata dal grosso e cattivo Pastzor, ma che, come i migliori e più saggi cattivi, dimostrerà di avere qualità umane ben più fini di quanto potrebbe non apparire. La storia si impernia sulla guerra di queste due bande. Le Camice rosse, gelose del fatto di non possedere un campo dove giocare a pallone, cercano in tutti i modi di accaparrarsi quello dei ragazzi della Via Paal, che invece con le unghie e con i denti tentano in tutti i modi di difendere la loro roccaforte, protetta dalla vecchia falegnameria. Fra sortite di strada, sguardi malefici, bagni in laghi gelati, corse che lasciano senza fiato negli infiniti viali di Budapest, avventure mirabolanti con un finale emozionante, non privo della potenza della verosimiglianza, questo romanzo è capace di lasciare al lettore le lacrime sul viso.

I ragazzi della via Pàl, un romanzo “facile” per ragazzi, ma che consente molte interpretazione e spunti di riflessione per i più grandi, soprattutto a quei grandi, che della guerra ne fanno un grande gioco da tavolo, ma il tavolo si trasforma immediatamente in terra reale, lasciando pochi dubbi all’immaginazione. Alla fin dei conti perché una guerra è da combattere quando all’uomo gli è stato fatto dono della parola e del sentimento come grande nodo di fratellanza e amore. Ma Molnar, così come un altro grande scrittore William Golding autore del capolavoro Il signore delle mosche, esplicita chiaramente come la guerra sia un elemento intrinseco all’interno dell’uomo: i bambini da piccoli all’asilo giocano per accaparrarsi il miglior giocattolo; quando crescono vogliono apparire sempre un gradino in più rispetto all’amico e, infine, quando diventano grandi vogliono avere un posto nella gerarchia del lavoro, possibilmente alto. Tutto ciò avviene con delle micro guerre che sembrano far parte di ogni uomo, di ogni epoca e cultura.

Il soldato semplice Nemecsek è soltanto la vittima di un sistema sbagliato, quello della violenza e dell’ingiustizia che forse Molnàr voleva denunciare: una sorta di bullismo ante litteram. Ed è proprio questo un altro punto importante: l’uguaglianza sociale, la parità di diritti. Nemecsek è figlio di un sarto e per tale pregiudiziale ragione, nessuno gli porterà rispetto fino a ché non succede l’imprevisto.

L’uomo è fragile e questo romanzo sottolinea molti difetti dell’uomo. Questo libro dovrebbe essere letto da tutti: grandi e piccini, giovani e meno giovani, per una visuale della vita e dell’amicizia/amore che gli si imprima nella mente. Per evitare errori stolti, come quello del non dialogo.


MOLNA’R FERENC

I ragazzi della via Pàl

FELTRINELLI

PAGINE  200

EURO 5,70


Wolfgang Francesco Pili

Sono nato a Cagliari nell’aprile del 1991. Ho da sempre avuto nelle mie passioni, la vita all'aria aperta, al mare o in montagna. Non disdegno fare bei trekking e belle pagaiate in kayak. Nel 2010 mi diplomo in un liceo classico di Cagliari, per poi laurearmi in Lettere Moderne con indirizzo storico sardo all'Università degli studi di Cagliari con un'avvincente tesi sulle colonie penali in Sardegna. Nel bimestre Ottobre-Dicembre 2014 ho svolto un Master in TourismQuality Management presso la Uninform di Milano, che mi ha aperto le porte del lavoro nel mondo del turismo e dell'accoglienza. Ho lavorato in hotel di città, come Genova e Cagliari, e in villaggi turistici di montagna e di mare. Oggi la mia vita è decisamente cambiata: sono un piccolo imprenditore che cerca di portare lavoro in questo paese. Sono proprietario, fondatore e titolare della pizzeria l'Ancora di Carloforte. Spero di poter sviluppare un brand, con filiali in tutto il mondo, in stile Subway. Sono stato scout, giocatore di rugby, teatrante e sono sopratutto collaboratore e social media manager di questo blog dal 2009... non poca roba! Buona lettura

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