Press "Enter" to skip to content

Il funzionalismo – Una rassegna essenziale

https://pixabay.com/nl/illustrations/geest-hersenen-mentaliteit-544404/

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo – Filosofia della mente di Giangiuseppe Pili e La mente e le menti di Daniel Dennett


Ipotesi 1: tutto ciò che esiste è fisico.

Ipotesi 2: tutto ciò che è fisico è descrivibile nei termini della fisica.

Ipotesi 3: uno stato mentale è uno stato definito nei termini del suo ruolo funzionale.

Ipotesi 4: uno stato funzionale è il ruolo causale dello stato mentale.

Ipotesi 5: il ruolo causale è l’insieme delle cause che determina uno stato mentale e che sono determinati da esso.

Ipotesi 6: l’intera descrizione degli stati mentali implica la descrizione della mente.

Inferenza. Se l’intera descrizione degli stati mentali implica la descrizione della mente, se uno stato mentale è uno stato definito nei termini del suo ruolo funzionale allora la descrizione funzionale è irridibile alla descrizione fisica.

Tesi F.a: la descrizione funzionalista non è riducibile ai termini della fisica.

L’idea fondamentale del funzionalista è quella di riuscire a salvaguardare, da un lato, il fisicalismo, e dall’altro l’indipendenza (della descrizione) del mentale. La spiegazione funzionalista, si badi bene, è una questione tutta di spiegazione/descrizione e non è una questione ontologica, nel senso che accetta l’ontologia proposta dal fisicalismo, ma non accetta l’idea che il mentale sia interamente riscrivibile in termini fisici.

Il fatto è che una delle tesi del funzionalismo (quella fisicalista appunto) pone come una realtà la materia che è descrivibile nei termini della scienza fisica. Ma anche il mentale è una faccenda di questo tipo. Ora, se così stanno le cose, perché si deve porre una ulteriore descrizione del mentale intesa in modo forte, cioè irriducibile nei termini della fisica galileiana? Una delle ragioni addotte dai funzionalisti è quella che il funzionalismo offre una spiegazione di alto livello estremamente più semplice di quella che darebbe altrimenti la fisica e, in tal modo, non è riducibile a quella.

Si badi che l’idea funzionalista non è una sorta di descrizione-alternativa a quella scientifica, bensì sfrutta uno dei principi di cui la stessa scienza si avvale: del principio di causalità finale. Un certo stato mentale è definito da ciò che lo precede ma anche da ciò che determina in vista di un certo altro stato mentale. Come il cuore è definito dal suo ruolo causale che svolge nell’organismo, allo stesso modo lo stato funzionale. L’idea è dunque quella di porre gli stati mentali descrivibili come se fossero delle entità causali all’interno del loro campo di esistenza, vale a dire il campo “mentale”. Ogni stato mentale è causato da e è causa di. Ma in questa “causalità di” si pone il fine dello stato mentale stesso senza il quale non sarebbe tale.

E in questo senso vediamo come la descrizione degli stati mentali sopravvenga alla descrizione fisica in quanto, per quanto uno stato mentale sia senz’altro determinato da certe cause fisiche, non per questo si può definire a partire esclusivamente da queste. Per porre rimedio a questa mancanza si fa uso di questa teleologia predicata dello stato mentale. Ed è una questione descrittiva in quanto, a livello fisico, la teleologia non si applica ma ci è indispensabile per definire certe relazioni che gli stati mentali hanno.

Il funzionalismo dunque è in tutto una teoria scientifica o che, per lo meno, ha un intento genuinamente scientifico e si propone di difendere questo approccio in nome della pretesa di salvaguardia dell’”indipendenza del mentale dal fisico” e in nome del “non sacrificio della mente al corpo”.

Per quanto riguarda l’idea di fondo, il funzionalismo nasce dalla considerazione che si può spiegare un fenomeno a partire da diversi livelli di descrizione indipendenti, vale a dire che le due descrizioni o sono parallele o sono riscrivibili. Se sono riscrivibili allora sono equivalenti. Se sono parallele allora l’una non è riscrivibile nei termini dell’altra. La biologia tratta gli organismi da un punto di vista generale e non secondo la descrizione sommaria degli atomi. Allo stesso modo, la chimica parla di molecole e non di particelle elementari.

La considerazione su cui si fonda il funzionalismo non è il fatto che la scienza fisica sia in sé manchevole nella descrizione dei processi fisici che sottostanno all’attività mentale, ma che essa vada troppo nel dettaglio e che, dunque, potrebbe in linea di principio spiegare il mentale ma, di fatto, occorrono altre spiegazioni di carattere meno particolare.

Un altro punto su cui ruota la concezione funzionalista è quella di Putnam, considerato il fondatore di tale corrente della filosofia della mente: tenuto conto che i calcolatori elettronici computano algoritmi allo stesso modo che la mente umana, sebbene il supporto materiale sia diverso, si può benissimo spiegare il funzionamento tanto del computer quanto della mente tenendo conto esclusivamente della computazione e non di ciò che la produce. La causalità del processo computazionale non è importante ai fini della descrizione formale dell’attività mentale, sia essa generata da un supporto al silicio piuttosto che materiale organico. Quest’idea non è altro che la formulazione dell’indipendenza della descrizione logica e qualitativa da una descrizione di tipo quantitativo. Se l’immagine della scienza esatta è quella quantitativa nel livello di descrizione della causalità fisica, giacché spiega ciò che avviene nel dettaglio e prevede ciò che avverrà, essa diventa puramente “cieca” di fronte alle computazioni di genere astratto-qualitativo.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *