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Categoria: Filosofia Contemporanea

L’Epistemologia Sociale di Alvin Goldman. Una presentazione essenziale.

I. Approccio generale dell’Epistemologia e l’Epistemologia sociale.

La ricerca di un’adeguata definizione dei termini epistemologicamente fondamentali, come quello di giustificazione, certezza, evidenza sono stati alla base di un’impostazione che ha privilegiato la mente, come cosa pensante, come ultimo fondamento soggettivo alla base della conoscenza: “Epistemology has had a strongly individualist orientation, at least since Descartes”.[1] Cartesio parlava di cogito così come la tradizione empirista parlava di un “centro di percezioni”, Leibniz parlava di “appercezione” mentre Kant parlava di “soggetto conoscente” ma tutta la tradizione moderna ha fondato la teoria della conoscenza direttamente sul soggetto e su sue particolari attitudini nel retto pensiero. La conoscenza, sia essa pensata nei termini empiristi o razionalisti, si fondava sulle capacità “cognitive” del soggetto conoscente tali per cui la certezza e l’evidenza sono caratteristiche di determinate idee, idee che sono parte del contenuto della mente. Un’impostazione meno legata alla presenza di un soggetto individuale conoscente, come unico centro della conoscenza, è quella del successivo pensiero idealista, con il pieno e consapevole vertice di Hegel, per il quale la conoscenza è un fatto di conflitto di opposti e superamento, superamento che è, però, un fatto della storia dello Spirito, e non semplicemente dei singoli individui.

William James – Il praticalismo

Di Notman Studios (photographer) – [1]MS Am 1092 (1185), Series II, 23, Houghton Library, Harvard University, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16250941

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Di seguito si propone un sunto, ragionato ma fedele, del discorso Concetti filosofici e risultati pratici, tenuto da James nel 1898 all’Unione Filosofica dell’Università di California. Il testo del discorso, pubblicato nel 1904 con il titolo The Pragmatic Method, secondo una visione diffusa «sancisce ufficialmente la nascita del pragmatismo» (Vimercati, 2000).[1]

In via introduttiva è utile chiarire quale sia la posizione di James nei confronti del pragmatismo di Peirce. Posto che, come afferma Peirce, il significato di una concezione (metafisica, ad esempio) è chiaribile solo attraverso la comprensione della condotta (o dell’abito) che essa ispira o comunque che da essa discende, per James è naturale allora prendere in esame, nella considerazione e di fronte ai dilemmi metafisici o più in generale filosofici, la condotta pratica, ovvero propriamente la vita, piuttosto che la logica. In sostanza, James si propone di ampliare il messaggio e il metodo di Peirce; dove Peirce intende il pragmatismo come un metodo sperimentale non tanto volto a stabilire verità, quanto piuttosto a chiarire concetti e dissolvere problemi, mostrandone l’inconsistenza, James opera uno spostamento di obbiettivo: il praticalismo o pragmatismo, o meglio, la massima pragmatica di Peirce, servirebbe a chiarire e distinguere il vero dal falso. Di fronte al dilemma, il filosofo deve stabilire quali siano le condotte che discendono da entrambi i corni, e stabilirne le differenze, per poi operare una scelta in favore della concezione che implica per noi la condotta più conveniente e a noi più consona: e questo corno del dilemma sarà quello vero, dal momento che la nozione di verità è chiarita nei termini delle conseguenze pratiche sensibilmente apprezzabili prodotte dalla teoria. Ma vediamo con maggior chiarezza come si delinea, nello scritto, questa visione ed evoluzione del pensiero di Peirce.[2]

Entropy in a World of Causes

 Abstract

In this short paper will present ideas taken from some recent crossings between philosophy of causation, philosophy of time and speculative physics[G1]  (especially Albert 2000, Loewer 2007, Frisch 2007, Kutasch 2007) investigating on a way to reconcile counterfactual asymmetry and thermodynamic asymmetric features such as entropy. I will consider those proposals from their theoretical point of view and then present criticism taken from the authors above and some personal thoughts.

Breve chiarificazione: ‘Cos’è l’Experimental Philosophy?’

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Obbiettivo dello scritto è chiarire cosa si intende per “filosofia sperimentale”.

La filosofia sperimentale (anche detta x-phi, abbreviando la denominazione inglese) è una nuova tendenza d’indagine filosofica che integra l’ormai tradizionale metodologia d’indagine della filosofia analitica con il metodo scientifico della scienza cognitiva. La filosofia sperimentale è diffusa soprattutto negli Usa (Yale, Arizona, Buffalo), mentre in Italia viene sostanzialmente ignorata.

Il punto centrale è questo: il filosofo è detto sperimentale quando si occupa di indagare attraverso la ricerca e il metodo empirico, ovvero attraverso uno studio sistematico, rigoroso e scientifico, il pensiero e le intuizioni dell’uomo comune sulle questioni che stanno a fondamento della discussione filosofica.

John Austin – Filosofia degli atti linguistici

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Vita

John L. Austin nasce a Lancaster il 26 marzo del 1911 e muore a Oxford nel 1960. Egli fu uno studioso di Aristotele, di cui tradusse opere in inglese. Fu traduttore di testi filosofici importanti, come I fondamenti dell’aritmetica di Frege. Tenne diversi cicli di conferenze, di cui uno ad Harward e da cui fu tratto il libro Come fare cose con le parole.

Opere

Are there a priori concepts? (1959)

Other minds (1946).

Truth (1950).

Per una critica all’economia neoclassica.

Di Giangiuseppe Pili         www.scuolafilosofica.com

Breve discussione della metodologia di analisi.

5.631 Il soggetto che pensa, che immagina, non v’è.

Wittgenstein

L’economia neoclassica è una teoria che ha assunto un’importanza fondamentale all’interno del nostro sistema economico e sociale: molte politiche seguono i suoi dettami e grazie all’influenza indiretta sulla cultura, siamo tutti convinti che solo dall’egoismo collettivo possa nascere una società felice. L’economia neoclassica gode della fiducia che è scaturita per difetto: non essendoci nulla di meglio a cui credere, ci teniamo stretti ciò che pensiamo.

Pragmatica – Verifiche empiriche e discussioni normative

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Perché non è possibile limitarsi allo studio della logica nell’analisi del linguaggio comunicativo ordinario

Parte 1: perché la logica e la semantica non sono sufficienti?

Aldo: Però, dopo aver fatto l’amore, non lo so…

Giovanni: Eh, non si sa, in queste cose non si sa mai.

Aldo: Lo so. Sto dicendo non lo so è un modo di dire.

Ho detto non lo so però lo so.

Giovanni: Hai detto non lo so e pensavo…

Aldo: Stavo dicendo: ho finito di fare l’amore, non lo so…

Giovanni: Lo vedi che non lo sai.

Aldo: Miii, sto dicendo che non lo so per dire che lo so.

Giovanni: Ma allora dici lo so per dire non lo so.

Aldo: Eh che è tu quando dici non lo so

se voglio andare al mare non è che non lo sai![1]

Aldo, Giovanni e Giacomo

Intenzione e convenzione negli atti linguistici – Analisi tra Strawson, Grice e Austin

Made By SF

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 Introduzione

Il nostro lavoro mira a mettere in luce la centralità della convenzione negli atti illocutori. Faremo questo solo dopo aver ricostruito i punti fondamentali del saggio di Strawson (1). Nella seconda parte (2) ci ripromettiamo di portare argomenti convincenti a favore della nostra tesi. Dopo aver posto le critiche, vediamo brevemente se ci siano ulteriori problemi della teoria di Austin non presi in considerazione (3). In fine terminiamo traendo le fila del discorso (4).

Ludwig Wittgenstein e il Tractatus Logico-Philosophicus


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Consigliamo –Le ricerche filosofiche e il secondo Wittgenstein


Vita

La vita di Wittgenstein è rapsodica come la pubblicazione delle sue opere e del loro stesso stile: i silenzi erano senza dubbio la parte più lunga delle sue giornate e dei suoi anni. Anche perché, come è noto dalle sue lezioni, non era affatto ovvio capirlo quando parlava o farsi capire da lui. Pare che avesse una predisposizione straordinaria all’introspezione e all’isolamento dal resto del mondo, qualità, per altro, che deve averlo aiutato molto durante i cinque lunghi anni della prima guerra mondiale. D’altra parte, come la stessa vita ci insegna, è spesso meglio ascoltare i propri ragionamenti che le assurdità del mondo esterno.

Chi avesse visto il bellissimo film di Orson Welles “L’orgoglio degli Amberson” ha idea a che genere di famiglia Wittgenstein appartenesse: ricchissima e ben inserita nel clima culturale della Vienna dell’inizio novecento e si sente un certo valzer di Strauss ritornare negli orecchi.

Russell, tra l’atomismo logico e i Principia Matematica

By Anefo – http://proxy.handle.net/10648/a96fca82-d0b4-102d-bcf8-003048976d84, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75100590

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Consigliamo –Le ricerche filosofiche e il secondo Wittgenstein


Opere

Opera Data
Saggi sui fondamenti della geometria. 1897
Esposizione critica del pensiero di Leibniz 1900
Principi della matematica 1903
Sulla denotazione 1905
Principia Matematica 1910-13
Elementi di Etica 1910 1910
I problemi della filosofia 1912
La nostra conoscenza del mondo 1914
Filosofia dell’atomismo logico 1918-19
Introduzione alla filosofia matematica 1919
Teoria e pratica del bolscevismo 1920
L’analisi della mente 1921
Perché non sono cristiano 1927
Matrimonio e morale 1927
L’analisi della materia 1927
Teoria e organizzazione 1932
Educazione e ordine sociale 1932
Storia delle idee del XIX 1934
Il potere 1938
Ricerca su significato e verità 1940
Storia della filosofia occidentale 1945
La conoscenza umana 1948
Logica e conoscenza 1956
Il mio sviluppo filosofico 1959
Autobiografia 1967
Teoria della conoscenza ( abbandonato ) 1983