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Categoria: Filosofia Contemporanea

Noam Chomsky – Vita e linguistica

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Noam_Chomsky_portrait_2017_retouched.png#/media/Fil:Noam_Chomsky_portrait_2017_retouched.png

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Vita

Chomsky nasce a Filadelfia il sette dicembre del 1928. La famiglia è ebra, di origine russa, emigrata negli Stati Uniti. William, il padre di Noam, fu il curatore di un’edizione critica di scritti di grammatici ebraici medioevali.

Chomsky da presto scopre la sua passione politica e continua a coltivarla attivamente anche dopo la sua iscrizione nel 1945 all’università della Pennsylvania. Le sue convinzioni politiche lo inducono ad andare in Israele per fondare una comunità socialista. Tuttavia all’università fa la conoscenza di Zelig Harris, anch’egli intellettuale ebreo di origine russa. Harris è l’autore di un’opera capitale della linguistica strutturalista americana, nota come “strutturalismo bloomfieldiano”: Structural linguistics e ne affida la correzione delle bozze a Chomsky.

Chisholm – Conoscenza e opinione vera

Schema

Introduzione al problema della terza condizione della conoscenza dalla formulazione platonica

Riformulazione del problema della terza condizione

Inizio delle presentazioni delle varie candidate

Enunciazione tesi candidata: “S ha prova adeguata che P è vera”

Prima obiezione e la sua smentita

Altre due obiezioni decisive

Enunciazione di una nuova tesi candidata su base probabilistica e le sue possibili formulazioni

Significato statistico della probabilità

I problemi del significato statistico

Significato induttivo della probabilità

Problemi del significato induttivo

Significato assoluto della probabilità

Problemi del significato assoluto della probabilità

Enunciazione di una nuova tesi candidata: l’osservazione

Problemi dell’osservazione

Ambiguità semantica

Nuovo pericolo di circolo vizioso

La proposta di Austin: partendo dall’analisi pragmatica del linguaggio ordinario si riconsidera il problema del Teeteto

Definizione di “funzione esecutiva”

La fallacia descrittiva

I problemi della proposta di Austin

I problemi della definizione di “funzione esecutiva”

Sensi diversi del performativo

Fallacia esecutiva di Austin e la riconsiderazione del problema del Teeteto

Analisi di altri termini epistemici che esprimono valutazioni di proposizioni

Evidente, ragionevole, più ragionevole, gratuita, indifferente,  accettabile, inacettabile

Enumerazione e discussione delle varie definizioni

La proposta di Chisholm per la definizione della terza condizione necessaria a definire la conoscenza

 

Popper e la crescita della conoscenza

DorianKBandy, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo Filosofia della mente e l’intervista al professor Silvano Tagliagambe


Una lettura, critica negli intenti, ma purtroppo ancora frammentaria, del contributo che la razionalità critica ha dato e continua a dare ad una epistemologia della “crescita della conoscenza”

Introduzione

Uno dei punti, a dire il vero rarissimi, che sembrano accordare una buona parte degli epistemologi cimentatisi nell’arduo compito di valutare criticamente il pensiero popperiano, o almeno quei pochi che io ho avuto l’occasione di conoscere, può essere a mio avviso facilmente riconosciuto nel piglio con cui il filosofo viennese viene da questi affrontato. Proprio in questo caso uno strumento eccezionalmente accessibile e semplice, come l’indice, che già  può concederci ,se ben valutato, un ottimo colpo d’occhio sull’indirizzo generale di qualsiasi testo, risulta esserci particolarmente d’aiuto per individuare sin da subito i punti cardine della critica filosofica. Una delle più complete antologie redatte su questo autore[1] inaugura una serie di articoli, rivolti a Sir Karl da una serie scelta di critici, con un saggio dal titolo: “Popper and the Vienna Circle” redatto da Viktor Kraft[2]. È singolare notare che sin da subito si inaugura quello che poi sarà un leitmotiv di molti altri approcci al medesimo problema, i rapporti fra Popper ed il Circolo di Vienna vengono confermati e smentiti al contempo proprio nelle prime righe del saggio:

Chalmers ed il confronto con i problemi della coscienza

MissLunaRose12, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo Filosofia della mente e l’intervista al professor Silvano Tagliagambe


La teoria della mente di Chalmers in una delle sue formulazioni preliminari. Una lettura critica che ne enuclea gli aspetti teorici valutandone le premesse e, soprattutto, considerandone problematicamente le conclusioni speculative.

Introduzione

 Per poter, dunque, attribuire all’uomo il suo posto nel sistema della natura vivente, e cosi caratterizzarlo, non rimane altro che dire che ha quel carattere che egli stesso si procura, in quanto sa perfezionarsi secondo fini liberamente assunti; onde egli come animale fornito di capacità di ragionare (animal rationabile) può farsi da sé un animale ragionevole (animal rationabile).

Immanuel Kant, Antropologia pragmatica, II, E

 

Mercato ed economia – Un’analisi sul pensiero Hayek

DickClarkMises di Wikipedia in inglese -https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9473860

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 Andrea Zeppi – Chalmers e la teoria della coscienza


Introduzione

Non possiamo iniziare la disamina di una struttura teorica senza chiarirne i punti cardine. Hayek ha sempre dimostrato profondo eclettismo nel condurre i suo studi, a partire dal suo periodo di formazione[1] sino a giungere alla sua autobiografia intellettuale[2]. Tuttavia è innegabile che parallelamente a questo impulso eclettico abbia corso un  istinto sintetico altrettanto forte, se non fondamentale per poter comprendere la portata delle soluzioni avanzate dall’economista austriaco all’interno dei campi più disparati.

Alexander Samuel – Filosofia

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Consigliamo – Il pragmatismo


S. Alexander è stato un filosofo australiano nato nel 1859 e morte nel 1938 che studiò prima in Australia e poi in Inghilterra.

Alexander (d’ora in poi Ale, ma avrei potuto chiamarlo ‘il contraddetto’) è ricordato per aver sostenuto una tesi emergentista (i.e. una tesi per cui le proprietà di un sistema complesso non sono ottenibili dalla semplice somma né dipendono immediatamente dalle proprietà delle sue parti – le proprietà emergenti dunque non sono riducibili alle proprietà da cui emergono) del rapporto mente cervello – o più in generale, fisica-chimica vita. Ale, come ogni buon emergentista che riflette sull’essere vivente e sulla sua di questo possibile coscienza, se ne sta in bilico tra l’affermare che non esiste altro oltre ai processi chimico-fisici e l’affermare che, nonostante tutto, i processi detti mentali non si riducono semplicemente ai processi chimico-fisici, piuttosto emergono come qualità distinte, come nuove realtà. Il fenomeno mentale (e così la ‘vita’) emergerebbe dalla complessità del fenomeno fisico-chimico.

Larry Laudan – Filosofia

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Consigliamo Il pragmatismo


1. Breve nota biografica

Larry Laudan nasce nel 1941 in Texas. Si laurea in fisica per poi studiare filosofia presso la Princeton University. Insegna – soprattutto per le università americane – filosofia della fisica, storia della scienza e filosofia della scienza.

2. La filosofia della scienza di Laudan

La filosofia della scienza di Laudan parte col porre il problema di come la conoscenza scientifica effettivamente cresca, ovvero col tentativo di comprendere i meccanismi che muovono il progresso scientifico, proprio come, prima di lui, avevano fatto ad esempio Kuhn e Toulmin.

Con la chiara intenzione di dare un resoconto descrittivo del funzionamento del meccanismo scientifico, egli sostituisce innanzitutto alle nozioni di ‘paradigma’ (Kuhn) e ‘programma di ricerca’ (Lakatos) la nozione di ‘tradizione di ricerca’, ad indicare un certo insieme di regole per la costruzione di una teoria scientifica.

Il pragmatismo filosofico

[[File:Charles Sanders Peirce theb3558.jpg|thumb|Charles Sanders Peirce theb3558]]

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Struttura dell’articolo: 1.Note storiche – La fase eroica (ca. 1870-1930) – Il revival ( ca. 1980); 2. Le tesi del pragmatismo; Bibliografia essenziale

1. Note storiche

Il movimento pragmatista nasce dalle filosofie di Peirce (1839 – 1914), James (1842 – 1910) e Dewey (1859 – 1952). Tuttavia, anticipazioni della filosofia pragmatista possono essere agevolmente trovate in ‘tutta l’antichità che si vuole’ (come confessa con piacere Peirce): Socrate, Aristotele, ma poi anche Spinoza, Locke, Berkeley, Kant, Comte. Comunque sia, è sensato riconoscere due fasi storiche del movimento pragmatista: la fase classica (o fase eroica ca. 1870 – 1930) e la fase nuova (o il revival ca. 1980).

Filosofia della scienza: alcune questioni centrali


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Consigliamo l’immortale Martin Eden di London


 
Prima parte: Il problema della demarcazione

Il problema della demarcazione è un problema noto in filosofia della scienza. I filosofi che l’hanno affrontato si sono chiesti se sia possibile individuare un criterio razionale col quale tracciare un confine tra ciò che è scienza e ciò che non lo è. In particolare, secondo alcune posizioni filosofiche sviluppate nel secolo scorso è particolarmente utile individuare un criterio di demarcazione tra scienza e metafisica, dove con metafisica si indica un’ampia classe di teorie o campi di indagine comprendente religione, metafisica filosofica propriamente intesa e pseudoscienza. La necessità di una tale distinzione nasce nel momento in cui si vuole capire cosa sia la scienza.